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    psicoradio di martedì 09/03/2021

    A cura di:

    La redazione di Psicoradio

    Ministero della disabilità. Serve oppure no? ..Nella prima parte della puntata di questa settimana, facciamo una prima ricognizione sul dibattito in corso. ..Come ricorderete, nel primo governo Conte c'era un ministero per la famiglia e la disabilità che era presieduto dal leghista Lorenzo Fontana. Adesso, nel nuovo governo Draghi è stato istituito un nuovo ministero ad hoc per le disabilità, che è stato affidato ad Erika Stefani, anche lei della Lega. Alla notizia dell'istituzione del nuovo ministero, le reazioni delle associazioni e delle persone che a vario titolo si occupano di disabilità sono state diverse...La FAND, la Federazione tra le Associazioni Nazionali delle persone con Disabilità ha già avviato un dialogo con il nuovo ministro ma chiede miglioramenti rispetto a quanto fatto da Fontana. Il presidente Nazaro Pagano ha dichiarato ( al fattoquotidiano.it) che “rispetto alla prima esperienza bisogna sicuramente fare meglio, con il potenziamento delle risorse da destinare alle politiche sociali, di cura e assistenza, di sostegno attivo alle persone disabili e le loro famiglie”...Altri, come Fortunato Nicoletti, presidente del Comitato famiglie disabili lombarde, invece, sono critici sia nei confronti della nomina della ministra Stefani, perché non si è mai occupata di disabilità, sia perché la disabilità non dovrebbe avere un ministero ad hoc ma dovrebbe “entrare in ogni ministero con le sue tante sfumature e particolari bisogni.” Rincara ancor più la dose il consigliere regionale PD della Toscana Iacopo Melio, lui stesso disabile, che in una lettera a Repubblica scrive che “basterebbe sfruttare ciò che già esiste e funziona benissimo in un'ottica di uguaglianza: il ministero per le Pari Opportunità, ad esempio, perché di questo stiamo parlando, di persone che chiedono stessi diritti e non di specie in via d'estinzione da salvaguardare. Siamo persone e non dei panda.” Insomma, il dibattito sull'argomento è molto acceso e sfaccettato, e Psicoradio continuerà a rifletterci nelle prossime settimane. ..Aiutami Freud!..La puntata continua con episodi dello Psicodizioradio, il dizionario per parlare in modo corretto di salute mentale, che ogni settimana realizziamo per l’agenzia di stampa Redattore Sociale. ..Ne abbiamo scelti tre di carattere psicanalitico, come omaggio al nume tutelare della nostra testata Sigmund Freud: dalla A di atto mancato (dimenticanze, lapsus, “errori” di memoria che sono alla base dei quotidiani piccoli slittamenti della ragione) alla I di invidia del pene, che secondo Freud sarebbe un elemento determinante, ineliminabile, della vita psichica della donna, teoria che che a partire dagli anni Sessanta del Novecento è stata duramente contestata da alcune psicanaliste e dal movimento femminista, fino alla N di negazione, il meccanismo di difesa – inconscio – con il quale una persona gestisce propri atti, pensieri, idee disturbanti o angosciose.

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    Boom della sanità privata mentre aumentano gli italiani che rinunciano a curarsi

    La privatizzazione della sanità è già oggi una realtà. Lo dice l’ultimo rapporto della Fondazione Gimbe. Negli ultimi 7 anni la spesa sanitaria degli italiani nel privato è cresciuta del 131%. Ormai, spiega il Gimbe, il privato rappresenta la spina dorsale di interi settori come la riabilitazione. Di pari passo cresce la quota di persone che rinunciano a curarsi, sono arrivate a quasi 6 milioni nel 2024. Ascolta l’intervista di Mattia Guastafierro a Marco Mosti, direttore generale del Gimbe.

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    Poveri ma belli di mercoledì 26/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Vieni con me di mercoledì 26/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Volume di mercoledì 26/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

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    Musica leggerissima di mercoledì 26/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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    Legge sul consenso, il governo non può tornare indietro

    La legge sul consenso si ferma al Senato perché la presidente della Commissione Giustizia Giulia Buongiorno vuole correggerla, ma la Lega esprime anche dubbi generali sulla necessità di una legge che definisca il consenso. Secondo Alessandra Maiorino, vice-capogruppo M5S Senato e Coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili: “Da noi al Senato il provvedimento è arrivato tardi, da una parte c’è una questione strumentale per cui la Lega vuole più tempo, dall’altra parte c’è una questione reale, vogliamo leggere e approfondire il testo, quindi non trovo lunare la richiesta di prendere più tempo”. Insomma l’accordo c’è per approvare la legge. “L’importante è che il 609 bis che punisce la violenza sessuale agita finora con violenza, minaccia o abuso di potere, sia adegui a quello che dice la giurisprudenza: non servono il sangue, i lividi, le botte o le minacce perché ci sia violenza sessuale, basta che quell’atto sia stato compiuto senza il consenso della donna”. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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    Considera l’armadillo di mercoledì 26/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

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    Cult di mercoledì 26/11/2025

    Oggi Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare, era in onda alle 11.30 dallo spazio "Living Together" della Comunità di Sant'Egidio al Corvetto, con: Modou Gueye del C.I.Q.; Roberto Di Puma per lo spazio "Fratelli Bonvini 1909; Alice Marinoni di Formattart; Barbara Sorrentinini con i curatori del progetto di cinema di territorio Wanted Clan...

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