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    psicoradio di mar 16/03/21

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    L'esodo dall'Africa. Cosa pagheremo?..Cosa pagheremo per non voler vedere il dolore delle persone che fuggono dall’Africa, dalla fame, dalle guerre, dalla mancanza di un futuro? Cosa pagheremo per non renderci conto pienamente del fatto che chiudiamo gli occhi, ignorando immense tragedie a pochi chilometri dalle nostre coste?..“Loro e noi: intorno all'esodo e all'accoglienza” è un corso di tre incontri, dal 18 marzo al 3 aprile, per riflettere sull’esodo dei migranti dall’Africa incrociando sguardi insoliti e competenze diverse...A parlarne Nicola Valcarenghi Scognamiglio, ricercatore con lunga esperienza in Africa, e la psicoanalista junghiana Marina Valcarenghi...L'evento è organizzato in collaborazione con le associazioni: Tao, crescita interiore di Udine; Ayini, di Brescia, Il Canto della terra di Treviso e l'Oceano del KI, presente in Toscana...Il corso rifletterà sui modi con cui il tema delle migrazioni viene affrontato sia a livello pubblico che individuale, e metterà a fuoco i problemi psichici e le reazioni - consce e inconsce - che questa situazione traumatica causa sia chi viene ma anche a chi vive nei paesi di accoglienza. Marina Valcarenghi ha parlato a Psicoradio dello sradicamento, del senso di impotenza, dei sogni dei migranti, e Nicola si chiede “come sia possibile questa inconsapevolezza” nei confronti delle situazioni da cui fugge chi giunge in Europa; e ricorda di aver visto spesso, negli occhi dei migranti, “l’incredulità rispetto al fatto che loro sono approdati in un posto che sembra non sapere che al di là del mare, a pochi centinaia di metri dalla nostre coste avvengono eventi drammatici”. E continua domandandosi “E' possibile davvero che le persone non sappiano? Davvero non c'è una parte di noi che invece lo sa perfettamente e che confligge?”..Marina Valcarenghi aggiunge che anche in chi si occupa della psiche questo tema sembra non interessare. “Ma come si fa a pensare che non ci siano conseguenze psichiche gravi per noi e per loro, da questo incontro forzato e mal condotto?” E il ricordo va alla Germania dei campi di concentramento, ai figli che hanno chiesto conto ai genitori dell’orrore inflitto, e al rischio che domani, in Europa, in Italia, i figli chiedano ai genitori: davvero non sapevate? Come avete fatto ad ignorare?..Anche a chi governa oggi il problema dell’esodo sembra porre un solo problema: chi li prende? Dove li mettiamo? Marina Valcarenghi ipotizza che il rifiuto diffuso ed i problemi psicologici “nascano anche da questo completo disordine e incertezza della situazione, per noi e per loro..”..Un redattore, Gian Maria, chiede alla psicoanalista quali sono i problemi psichici prodotti dall’immigrazione su di noi, su chi vive in una nazione in cui i migranti approdano. “Faccio solo qualche esempio, perchè il discorso sarebbe molto complesso. – risponde la psicoanalista - La diffidenza; l'ostilità; la paura della diversità. La diversità fa paura - di orientamenti sessuali, di etnia, religione, abitudini… e la diversità immediata di un africano fa ancora più paura, invece originare curiosità , interesse, attrazione, come è per loro, perché se si va in Africa si avvicinano in tanti per sapere chi sei, cosa fai , da dove vieni…”..Secondo Marina Valcarenghi il problema è che la gente pensa che questa diffidenza sia un atteggiamento normale, mentre “la paura del diverso è un problema psichico, e con i pazienti italiani che la mostrano io affronto il problema come se fosse una patologia, un sintomo.”..Gian Maria domanda se per facilitare l’integrazione, e visto che lingua “è il mezzo di trasmissione culturale più importante”, non sarebbe utile fare come in Germania, ed istituire corsi di italiano gratuiti e obbligatori per i migranti. Ma Nicola Valcarenghi non è assolutamente d’accordo: “ il concetto di integrazione non mi appartiene, integrazione significa facciamoli diventare come noi! E lo studio obbligatorio mi sembra un percorso d'integrazione forzato e controproducente!”...E Marina Valcarenghi ricorda: “ la cosa che più preoccupa i migranti è la paura di dimenticare: il proprio paese, la paura di non ritornare più, di non vedere più quei paesi, quegli alberi, quelle persone… uno dei nostri compiti è aiutarli a non dimenticare.”

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    Pubblica di mercoledì 10/12/2025

    Da che parte sta il papa statunitense, Leone XIV? Con l’Europa di von der Leyen e Merz, ma anche di Macron, Meloni e Sanchez? Oppure con gli Stati Uniti di Trump, JD Vance, Musk e Peter Thiel. Oppure con nessuna di queste identità così identificate? Dopo l’attacco della Casa Bianca all’Europa con il «National Security Strategy» viene facile polarizzare lo scontro tra le due sponde dell’Atlantico. Anche se i due poli sono orientati entrambi prevalentemente a destra, con inquietanti sfumature che arrivano all’autoritarismo di stampo fascista (C.Bottis, Trumpismo. Un mito politico, Castelvecchi 2025). Dunque, gli Stati Uniti aggrediscono l’Europa con il NSS, e papa Prevost con chi si schiera? Pubblica ha ospitato oggi Stefano Zamagni (ex presidente della Pontificia Accademia delle scienze sociali, economista) e Paolo Naso (scienziato della politica).

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    Piazza Fontana: ricordiamo la strage e la risposta democratica

    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 10-12-2025

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    A come Asia di mercoledì 10/12/2025

    Nella tempesta dei dazi, i record di Pechino nelle esportazioni, con Gabriele Battaglia. Al confine tra Cambogia e Tailandia si riaccende un conflitto decennale, tra scam city e nuovi nazionalismi, con Paola Morselli, ricercatrice Ispi. A cura di Diana Santini.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 10-12-2025

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    Note dell’autore di mercoledì 10/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

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    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 10/12/2025

    Federico Sinicato presidente associazione Familiari Vittime di Piazza Fontana ci racconta cosa sarà questo 12 dicembre e il percorso di avvicinamento nelle scuole, nei racconti e nelle testimonianze. Valter Boscarello Fondatore di Memoria Antifascista, ci presenta il corteo delle 18h30 (da Piazza 24 maggio fino a piazza fontana) dedicato ai movimenti e alla repressione delle lotte. Nel pomeriggio verrà inaugurato il memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente dedicata a tutte le vittime delle stragi, voluta dal basso e accolta dal Comune di Milano. Linda Maggiori, giornalista freelance e attivista di The Weapon Watch l'osservatorio sul traffico d'armi nei portio italiani, ci racconta la sua inchiesta sulla "flotta del genocidio": le rotte delle armi dai porti italiani pubblicata per Altra economia dove dimostra come l'industria italiana e i porti italiani abbiano rifornito Israele per tutta la durata dell'attacco a Gaza in barba alla legge 185 che lo vieta e alle dichiarazioni del governo. Tiziana Ricci ci presenta la mostra alla Fabbrica del vapore sui 50 anni della radio, gratuita, libera e bellissima.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 10-12-2025

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    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 10/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

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