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    Jazz Anthology |

    Louis Moholo: dall’esilio alla leggenda (4)

    A cura di:

    Marcello Lorrai

    Con i Jazz Epistles di Dollar Brand, Kippie Moeketsi, Hugh Masekela, alla fine degli anni cinquanta il jazz sudafricano si colloca all'altezza dell'hard bop d'oltre Atlantico. Nel '62 diversi membri dei Jazz Epistles sono già all'estero: ma già nel '62 McGregor e Pukwana con i loro Blue Notes hanno avuto il tempo di spingere la loro ricerca più avanti di quella dei Jazz Epistles. Alle soglie della partenza per il festival di Antibes, i Blue Notes fanno un tour d'addio in giro per il paese e vengono documentato dal vivo a Durban, con una registrazione che si è poi tradotta in un album pubblicato dalla Ogun, The Blue Notes Legacy, Live in South Afrika 1964. Rispetto ai brani registrati al principio del '64, in questi brani dal vivo si nota ancora di più la proiezione in avanti dei Blue Notes: Louis Moholo, che in studio sta sul piatto con uno swing piuttosto controllato, è invece molto più esuberante e pirotecnico. Nel luglio '64 i Blue Notes si esibiscono con vivo successo ad Antibes. Alla fine dell'estate si spostano in Svizzera, e suonano otto mesi al club Africana di Zurigo - dove Dollar Brand ha lavorato dopo il suo arrivo in Europa - e al Blue Note di Ginevra. Li aiuta il credito guadagnato negli anni precedenti da Dollar Brand. Ma i Blue Notes non hanno gli appoggi di cui hanno goduto i musicisti della diaspora sudafricana negli Stati Uniti, la Makeba, Masekela, Dollar Brand. Nick Moyake, il più anziano del gruppo, non regge l'esilio, e da Zurigo torna in Sudafrica, dove muore di un tumore al cervello nel '69: è l'inizio dell'aspetto tragico dell'epopea dei Blue Notes. Gli altri vanno a Londra: hanno fra i ventotto e i diciannove anni. Sono lontani da casa, dalle famiglie, dagli amici, in un paese completamente diverso dal loro, e faticano a trovare ingaggi. A causa della mancanza di lavoro il grupo di divide. Dyani e Moholo vengono ingaggiati dal sassofonista americano Steve Lacy, che con il trombettista Enrico Rava sta partendo per una tournée in America latina. Dyani e Moholo si trovano proiettati in una musica completamente libera, nella quale peraltro si muovono completamente a loro agio, come mostra l'album di Lacy The Forest and the Zoo, registrato dal vivo nel '66, un capolavoro della free music degli anni sessanta.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    "È un disco che parla dell'identità e del suo significato. Di quando scopriamo la nostra vera identità e di come, in realtà, una vera identità non esista: siamo in continuo cambiamento", ha raccontato Billie Marten ai microfoni di Volume. Per questo lavoro Billie Marten si è trasferita per qualche mese a Brooklyn, avendo voglia di registrare con nuovi musicisti, scoprendo nuovi lati della sua musica. Tornata in America per il tour, è rimasta molto colpita: "È stato scioccante vedere quanto l'America sia cambiata in così poco tempo. Ho visto un arresto dell'ICE in un parcheggio proprio davanti a me. Posso garantire che nei prossimi anni usciranno un sacco di album su tutto questo". L'intervista di Niccolò Vecchia a Billie Marten.

    Clip - 12-11-2025

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    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 12-11-2025

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    I brani più belli dell'ultima settimana e l'intervista a Billie Marten sul suo nuovo album, a cura di Niccolò Vecchia. Il concerto dei Massive Attack di domani a San Paolo, in contemporanea con il COP30, e il quiz cinematografico oggi sul film "Fuori Orario" di Martin Scorsese

    Volume - 12-11-2025

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    Convenzione tra Asst e clinica

    Dal 1° ottobre il personale medico della struttura complessa di Endoscopia digestiva in servizio all'ospedale di Lecco è autorizzato a operare anche nella struttura privata non accreditata clinica San Martino di Malgrate. Questo grazie a una convenzione stipulata tra l'Asst Lecco e la Clinica. Ne abbiamo parlato con Milva Caglio, volontaria dello Sportello Salute di Lecco e Osnago.

    37 e 2 - 12-11-2025

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    Un padre e una figlia impigliati nella Storia

    Il documentario di Anna Negri “Toni, mio padre” è il risultato di una lunga elaborazione sull’assenza della figura paterna. La vicenda giudiziaria e politica che ha allontanato Toni Negri dalla sua famiglia porta con se un trauma affettivo che la figlia Anna è riuscita a raccontare in meno di due ore in un film. “Ho girato per anni, il materiale è immenso, ma ho dovuto fare una sintesi di cui mio padre ha fatto in tempo a vedere e approvare solo un premontaggio”. Il documentario di Anna Negri oltre a rappresentare in modo commovente, tenero e universale la ricostruzione di un rapporto tra un padre e una figlia separati da un linguaggio agli antipodi e senza mai nascondere la rabbia e il dolore, riporta in immagini gli anni ‘70 e ‘80, fino ad arrivare ad oggi con un ritratto della seconda metà del ‘900 e inzio del nuovo millennio. Ascolta l'intervista di Barbara Sorrentini ad Anna Negri.

    Clip - 12-11-2025

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    Musica leggerissima di mercoledì 12/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

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    Considera l’armadillo di mercoledì 12/11/2025

    Considera l'armadillo di mercoledì 12 novembre 2025 con Roberto Di Leo, presidente di @radicediunopercento e @Marco Colombo, Naturalista e fotografo pluripremiato, parliamo di @Wildlife Photographer of the year in mostra a Milano al @Museo della Permanente per la tredicesima volta, ma anche di Cop 30 e di @friday for future. A cura di Cecilia Di Lieto.

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