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    Jazz Anthology |

    Louis Moholo: dall’esilio alla leggenda (3)

    A cura di:

    Marcello Lorrai

    Dopo il massacro di Sharpeville del '60, e con una legislazione che in maniera sempre più stringente ostacola l'interazione fra individui di differenti "gruppi razziali", la situazione dei Blue Notes diventa sempre più difficile e pericolosa. Con un bianco fra i suoi membri - Chris McGregor - la composizione mista del gruppo è fonte di problemi estenuanti. I Blue Notes si rendono conto di mettere a rischio non solo la propria sicurezza, ma anche quella di chi viene ad ascoltarli: ma non vogliono smettere di fare musica insieme, e cominciano a ritenere imperativo espatriare. Nelle incisioni realizzate dai Blue Notes all'inizio del '64 si configura via via la fisionomia con cui la formazione si presenterà in Europa: al piano c'è Chris McGregor, al sax alto Dudu Pukwana, al sax tenore Nick Moyake, alla tromba Mongezi Feza; poi Louis Moholo subentra alla batteria, rimpiazzando Early Mabuza. Ormai alle soglie della partenza per l'Europa, dove sono stati invitati a suonare al prestigioso festival di Antibes, i Blue Notes si ritrovano con il contrabbassista Sammy Maritz malato: ingaggiano allora Johnny Dyani, un contrabbassista giovanissimo - ha solo sedici anni - ma che sa il fatto suo.

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    Addio a Goffredo Fofi, il ricordo del critico Mauro Gervasini

    "Quando si parla di critica cinematografica non si può non partire da Goffredo Fofi. Un punto di riferimento, anche nel dissenso. C'è lui, e poi si scende". Così lo ricorda il critico Mauro Gervasini nell'intervista di Ira Rubini

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    Puntata di venerdì 11/07/2025

    Il meglio della festa di Radio Popolare, All You Need Is Pop del 6, 7 e 8 giugno 2025

    All you need is pop 2025 - 11-07-2025

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    Goffredo Fofi, elogio della disobbedienza civile

    Era uno dei più importanti intellettuali italiani viventi. È morto a 88 anni Goffredo Fofi. Saggista, critico cinematografico, scrittore, fu vicino ai movimenti studenteschi e alla sinistra extraparlamentare tra gli anni ‘60 e ‘70, e in quegli anni fondò o partecipò a diverse riviste, come quella di cinema “Ombre rosse” e i “Quaderni piacentini”, insieme a Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi. Dalla metà degli anni ‘90 a una decina di anni fa aveva diretto “Lo straniero”, che si occupava di letteratura. In questa intervista del 2015 a Radio Popolare conversa con Roberto Festa a partire dal libro “Elogio della disobbedienza civile”, uscito in quell’anno.

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    Cult di venerdì 11/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

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    Summertime di venerdì 11/07/2025

    La guerra in Ucraina: da un lato di parla di ricostruzione, dall'altro il conflitto si prospetta ancora lungo. Ne parliamo con Nello Scavo, da Odessa, inviato di Avvenire e Francesco Strazzari, professore di relazioni internazionali alla scuola superiore Sant'Anna di Pisa. Il rapporto annuale sulle ecomafie di Legambiente: i reati contro l'ambiente continuano a crescere, con Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente. Il libro "Etnografie Trap: il potere delle vite immaginate", intervista di Roberto Maggioni all'autrice Francesca Buscaglia. Trent'anni dal genocidio di Srebrenica: tra memoria e presente. Dalla Bosnia a Gaza. Con Nicole Corritore da Srebrenica, giornalista dell'Osservatorio Balcani e Caucaso e Christian Elia, giornalista, grande conoscitore di Balcani e Medio Oriente.

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