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Molto più di un bug: tutti i problemi del sistema di prenotazione lombardo per i vaccini

prenotazione vaccini lombardia - fontana moratti ANSA

Non un bug o una falla di sicurezza: lo scandalo del sistema di prenotazione per le vaccinazioni anti-COVID della Asst Santi Carlo e Paolo di Milano, che ha permesso a un numero imprecisato di persone di ottenere il vaccino pur senza averne diritto, è qualcosa di decisamente più grave. Dalle parti della Asst,infatti, hanno sbagliato completamente a progettare il sistema di prenotazione, ignorando qualsiasi regola di sicurezza e di buon senso.

Il sistema, teoricamente rivolto ai dipendenti delle strutture sanitarie gestite dall’Asst, era basato su un semplice account Office365, attraverso il quale è stata creata una pagina di prenotazione. Il link alla pagina è stato poi inviato agli oltre 4.000 dipendenti della Asst via email. Il prevedibile risultato di questa procedura è stato che, nel giro di poche ore, il link ha iniziato a circolare via SMS e gruppi Whatsapp.

Un “incidente” che, da solo, rappresenta già un problema di sicurezza notevole, ma che non avrebbe avuto conseguenze così gravi se fossero stati previsti dei controlli sulla pagina di prenotazione. Invece, al suo interno non è stato implementato alcun sistema di autenticazione e nessuna verifica: tra i dati richiesti solo nome, cognome, codice fiscale, numero di telefono e indirizzo email.

E se dalle parti dell’Asst parlano di un generico “incrocio dei dati” eseguito per controllare eventuali abusi, le segnalazioni degli ascoltatori di Radio Popolare sono più che sufficienti per smentirne l’esistenza. Se davvero fossero stati fatti (per esempio confrontando i codici fiscali inseriti nelle prenotazioni con quelli dei dipendenti che ne avevano effettivamente diritto) gli eventuali “furbetti del vaccino” sarebbero stati individuati subito. Così non è stato.

Tutto sommato, siamo stati fortunati. Se un pirata informatico avesse messo le mani su quel link, avrebbe potuto infatti provocare molti più danni, intasando per esempio l’agenda con false prenotazioni che avrebbero bloccato l’intera campagna vaccinale rivolta agli operatori sanitari.
Rimangono, comunque, le gravi responsabilità di chi ha progettato un sistema assolutamente inadeguato alla gravità del momento e soprattutto, quelle di chi non ha vigilato sulle procedure.

In Lombardia, infatti, la pianificazione e gestione dei sistemi informatici è affidata all’Agenzia Regionale per l’Innovazione e gli Acquisti (ARIA) il cui compito, si legge sul sito istituzionale, sarebbe quello di “digitalizzare e dematerializzare i servizi erogati dalla Pubblica Amministrazione, progettare nuove soluzioni e sperimentare tecnologie in ambito e-health e e-government”.

Insomma: secondo logica, a dettare le linee guida per gestire il piano di prenotazioni vaccinali avrebbe dovuto essere proprio ARIA. Evidentemente, non l’ha fatto. O lo ha fatto male.

di Marco Schiaffino

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    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

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