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Liliana Segre consegnerà la Presidenza del Senato a La Russa?

In questi giorni, come spesso le accade, Liliana Segre è stupita e grata delle cose speciali che le stanno capitando nell’ultima parte della sua vita. Una vita cominciata sotto il fascismo e trasformata presto in un incubo da quello stesso regime, con il varo delle leggi razziali e la sua deportazione ad Auschwitz.
In Parlamento come sappiamo ci sono esponenti del partito più votato che hanno cominciato la loro carriera politica in una formazione, il Movimento Sociale Italiano, ispirata agli ideali della Repubblica di Salò.
E potrebbe succedere, è più che un’ipotesi, che proprio al più illustre tra questi nostalgici Liliana Segre dovrà passare il testimone della Presidenza, se Ignazio La Russa verrà davvero eletto. La senatrice a vita infatti presiederà la seduta d’inaugurazione del Senato.
Ripercorriamo la carriera di La Russa con l’aiuto di un bel libro di Saverio Ferrari sui fatti del 12 aprile 1973 a Milano, quando in una manifestazione neofascista, presente il senatore di FdI, venne ucciso il poliziotto Antonio Marino.
Il candidato alla presidenza del Senato fece politica fin da giovanissimo, mentre studiava giurisprudenza, la sua carriera forense partì quando nel 1979 rilevò lo studio legale dell’avvocato Rodolfo De Marsico, già membro del Gran Consiglio del Fascismo. Nel 1985 fu eletto per l’Msi consigliere regionale della Lombardia, poi la carriera è proseguita in An, nel Popolo delle Libertà e infine in Fratelli d’Italia di cui fu fondatore, e ci vide lungo indubbiamente sulla giovane donna da lanciare come leader.
Un partito con la fiamma nel suo simbolo, e chi meglio di lui ne può essere il custode! Ignazio la Russa, che nel 2009 da ministro della Difesa si rivolse a i militari della caserma Vannucci di Livorno dicendo «Siete eredi della non dimenticata Decima Mas».
Lui che nel gennaio 2013, sul «Corriere della Sera», affermava che il fascismo ha avuto «molte luci».
A lui forse nei prossimi giorni Liliana Segre, sopravvissuta alla Shoah, dovrà cedere il testimone. E ancora una volta, ne siamo certi, rifletterà sulle tante cose inaspettate che le sta riservando la vita. Stavolta, probabilmente, con meno gratitudine.

Foto | Ansa

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    Lorenza Ghidini
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