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    psicoradio di mar 23/02/21

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    ..Sleghiamoli subito (anche gli anziani)..Intervista a Giovanna Del Giudice, portavoce della campagna nazionale per l'abolizione della contenzione “... e tu Slegalo Subito”..Sabato 13 febbraio, l'evento “Città libere da contenzione – per non dimenticare”, ha ricordato la morte di Elena Casetto, avvenuta un anno e mezzo fa mentre Elena era legata nel reparto di psichiatria dell'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Psicoradio ha intervistato Giovanna Del Giudice, portavoce della campagna nazionale per l'abolizione della contenzione nei luoghi di cura “... e tu Slegalo Subito”. La discussione prende spunto da una riflessione della redazione di Psicoradio sulla contenzione in ambito geriatrico; la prima domanda a Del Giudice riguarda il termine: cosa si intende nello specifico per contenzione? “Quando parliamo di contenzione, e in particolare di contenzione meccanica, ci riferiamo all'impedimento al libero movimento della persona in cura”, spiega Del Giudice, sostenendo che questo impedimento configuri una vera e propria “violazione dell'articolo 13 della Costituzione, che dice che la libertà personale è inviolabile e che non può essere tolta se non per disposizione di legge.” Legare le persone è la forma di contenzione meccanica più utilizzata, ma per limitare i movimenti si usano anche bandine, spondine, tavolini, tende a rete intorno al letto… Inoltre esiste anche la contenzione ambientale, per esempio quando le porte e le finestre sono sbarrate...Ma allora cosa si deve fare per curare una persona agitata, o scarsamente cosciente, senza legarla o contenerla in altri modi? “Fa parte del nostro lavoro di operatori della psichiatria e della salute mentale avere la capacità di confrontarci con una persona che sta male” sostiene Giovanna Del Giudice, che continua: “Certamente non possiamo rispondere al dolore con una violenza come quella del legare. Dobbiamo invece mettere in moto capacità relazionali, per impedire che la persona si faccia del male o che faccia del male agli altri. E questo è alla portata di qualsiasi operatore che vede nell'altro una persona e non un corpo da domare. Noi dobbiamo rassicurare le persone e farci riconoscere come portatori di aiuto.”..E rispetto agli anziani la portavoce di “... e tu Slegalo Subito” spiega che “vengono legati quando sono in un'istituzione totale, nelle case di riposo, nelle RSA. Questa è una condizione che dipende da come si lavora in quei luoghi, e in particolare da quanti operatori devono seguire un certo numero di pazienti.”..In prospettiva, il post Covid offre opportunità di cambiamento, “per non tornare alla normalità: la casa di riposo non può essere l'unica risposta, è possibile dare appoggi domiciliari, forme di cohousing, fornendo badanti di condominio, lavorando su una assistenza domiciliare integrata. Se la contenzione nasce in psichiatria, le persone che oggi hanno più bisogno di essere slegate sono gli anziani.” conclude Giovanna Del Giudice.

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    Già vincitore di un Leone d’Oro per “Sacro Gra” nel 2013 e di un Orso d’Oro tre anni dopo alla Berlinale, Rosi riceve anche il Premio Speciale della Giuria di Venezia 82. In “Sotto le nuvole” l’esplorazione si sposta nella Napoli della circumvesuviana, in un bianco e nero inedito per la città dei mille colori, tra la terra che ogni tanto trema, sotterranei archeologici in mano alla camorra, la centrale dei Vigili del Fuoco, le fumarole dei Campi Flegrei e il Porto di Torre Annunziata con con una nave siriana che scarica grano ucraino. “È il mio primo film non politico” sostiene Rosi, eppure nel fuoricampo di “Sotto le nuvole” il non detto arriva anche in senso politico. L'intervista di Barbara Sorrentini

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    MILANO, VENDITA DELLO STADIO: TEMPI SUPPLEMENTARI?

    Stringono i tempi nella procedura di vendita dello stadio Meazza. Nel giro di pochi giorni è prevista la delibera di Giunta e il voto in Consiglio comunale per autizzarla. In una procedura che sembra quasi gia scritta, nelle ultime ore appare qualche fatto nuovo: un'assemblea molto partecipata a Milano, una proposta per prendere più tempo, il ritorno alla carica di chi chiede un referendum per decidere. In zona Cesarini potrebbero decideresi i tempi supplementari? Ospiti: Roberto Maggioni, redazione locale di RP; Franco D'Alfonso, Centro Caldara di Milano, estensore della proposta; Gabriele Mariani, Comitato Referendum per San Siro; Bruno Ceccarelli, Pd Milano, Commissione urbanistica; Lia Quartapelle, parlamentare Pd. In studio Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

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    Caso Kirk: "Il Governo vuole creare un clima di paura" dice Benedetta Tobagi

    “Quelle che arrivano dalla maggioranza sono delle sciocchezze, che sarebbero grottesche se non fossero pericolose perché tradiscono una chiara volontà di creare un clima di paura e di allarme, criminalizzando tutta la galassia dell’opposizione”. Così Benedetta Tobagi, intervistata da Luigi Ambrosio all'Orizzonte delle Venti, sui reiterati attacchi del Governo alle opposizioni accusate di fomentare la violenza. “Anche per ciò che porto nel mio nome, l’Italia ha nella sua storia una sinistra antifascista e democratica che non è mai stata violenta. Figure come mio padre e Aldo Moro sono state colpite addirittura dal terrorismo di sinistra. Questa è la storia che vergognosamente Meloni, Tajani e Salvini non riconoscono e che, invece, deve essere la nostra forza”.

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    Presto Presto - Interviste e Analisi di martedì 16/09/2025

    In diretta dall'Ucraina Sabato Angieri ci racconta delle profonde differenze che ormai segnano il paese tra territori in guerra e retrovie, di chi non vuole andarsene nonostante la guerra abbia distrutto spazi e vite e di come il fronte insista da due anni sugli stessi campi. Gianpaolo Scarante, docente all'Università di Padova ed ex-diplomatico analizza lo scontro verbale tra Russia e Nato e invoca il ritorno della ragione per evitare una escalation dei fatti. Emanuele Valenti ci aggiorna sull'entrata dei carri armati a Gaza City dopo giorni di bombardamenti mirati a distruggere tutti i palazzi principali della città per forzare la popolazione ad andarsene. Ma la popolazione non ha nessun posto dove andare. E anche chi avrebbe un visto di studio in Italia non riesce a uscire dall'inferno della Striscia lo raccontano le voci di alcuni degli studenti palestinesi che hanno vinto una borsa di studio nelle università italiane. Molti di loro hanno diffuso appelli sui social per chiedere di fare pressione sulle autorità italiane affinché organizzino la loro evacuazione immediata. Sentiamo le loro voci e ci spiega come stanno, chi sono e perché non si riesce ad aprire un corridoio umanitario per loro Stefano Simonetta, Prorettore ai Servizi agli Studenti e al Diritto allo Studio della Università Statale di Milano.

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