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La poltrona di Raggi traballa

Virginia Raggi rimane al suo posto ma solo per il momento. “Non è possibile dire se sarà così anche in seguito” si dicono i deputati del Movimento 5 Stelle dopo l’arresto di Raffaele Marra, il capo del personale del Campidoglio, uomo di fiducia della sindaca di Roma nella macchina comunale.

Le scuse di Raggi non sono piaciute. La parte di movimento vicina a Fico, Lombardi e Taverna, molto radicata a Roma, le ha prese male. “Non servono scuse, serve invece una assunzione di responsabilità”. In serata la senatrice pentastellata Paola Taverna ufficializzerà la posizione degli oltranzisti: “chiedere scusa non basta”

Non significa, per ora, che Raggi debba andarsene. Ma, se dovessero esserci ulteriori sviluppi giudiziari (a partire dalla vicenda del sequestro degli atti relativi alla nomina dello staff della sindaca, eseguito ieri dopo l’esposto dell’ex capo di gabinetto Raineri) in molti, nel Movimento 5 Stelle, sarebbero pronti a chiederne le dimissioni. E in molti stanno leggendo con attenzione le carte delle inchieste di questi giorni. “La motivazione con cui il Gip ha disposto il carcere per Marra dice diverse cose sul piano politico” si fa notare rispetto all’arresto di Marra. In particolare, il passaggio in cui il Giudice per le indagini preliminari descrive Raffaele Marra come uomo che “ha la fiducia di Raggi” e “c’è il rischio di nuovi reati”.

La sindaca di Roma insisterà nella linea difensiva adottata in mattinata: chiedo scusa a Grillo e ai romani ma Raffaele Marra è solo uno dei tanti dipendenti del Comune di Roma, quindi vado avanti.

In realtà Marra è molto di più. Ex uomo di Gianni Alemanno, funzionario importantissimo al Campidoglio, è stato da subito un tassello fondamentale del potere di Virginia Raggi. Nominato inizialmente capo di Gabinetto, è stato poi spostato alla guida del personale per l’opposizione alla nomina da parte di quella parte di Movimento 5 Stelle romano che ora non ci sta a farsi bastare le scuse della Sindaca.

Scuse che Grillo ha accettato ma che potrebbero dire una cosa: Raggi da qui in avanti non avrà più l’automonia di cui ha goduto fino a oggi. Escludendo nuovi eventi che facciano precipitare la situazione

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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