Approfondimenti

Ventotene: cambierà la rotta dell’Europa?

Matteo Renzi, Francois Hollande e Angela Merkel sanno che i nodi stanno per arrivare al pettine. Dalle loro mosse, dalle loro scelte, dai loro errori, dalla loro capacità di uscire dalle difficoltà in cui si trovano, dipenderanno le loro singole sorti, ma anche quella della stabilità del castello europeo.

Tutti e tre navigano in acque agitate. La cancelliera tedesca meno degli altri due, ma anche lei, in prospettiva, ha dei problemi interni che possono avere importanti riflessi a livello europeo.

MATTEO RENZI

Con la storia del referendum costituzionale, Matteo Renzi si è infilato in un cul de sac. Ora che l’ha capito, cerca di uscirne. Non lascerà, non si dimetterà anche se il Sì dovesse perdere. Non solo perché ci tiene molto a fare ancora il presidente del consiglio, ma anche perché Angela Merkel, Francois Hollande e molti altri (da Bruxelles a Francoforte, da Roma a Washington) gli chiedono di restare anche in caso di sconfitta.

La prospettiva che in Italia ci possa essere una crisi di governo terrorizza gli ambienti politici e finanziari europei. Secondo il Premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz, l’Europa sta andando incontro a una tempesta che potrebbe provocare la morte dell’euro e la fine del progetto europeo così come lo conosciamo. E questa tempesta può partire dall’Italia, dall’incrocio tra due elementi negativi: l’instabilità politica e il pessimo andamento dell’economia.

Matteo Renzi l’ha detto: comunque vada, si voterà nel 2018. Non prima. Segno che il ricorso alle urne è visto, non solo da lui, come uno dei fattori più destabilizzanti. Facile comprendere perché. I sondaggi lo dicono con chiarezza: se si va a votare con questa legge elettorale (quella tanto voluta proprio da Renzi), il M5s vincerebbe il ballottaggio. Il movimento di Beppe Grillo è un visto come uno spauracchio dall’establishment.

Per questo, sia Hollande, sia Merkel fanno il tifo per  Renzi. Puntano sul fatto che rimanga. La strategia del presidente del consiglio di spersonalizzare la consultazione serve ad arrivare a quello: ad annunciare che non se ne andrà anche in caso di sconfitta.

FRANCOIS HOLLANDE

Francois Hollande è in una situazione di ancora maggiore debolezza rispetto a quella di Matteo Renzi. Gli attentati terroristici, le tensioni sociali, il cattivo andamento dell’economia hanno fatto esaurire in poco tempo il tesoretto di popolarità del presidente. I sondaggi lo danno da tempo in picchiata. Addirittura, il Partito Socialista sarebbe intenzionato a fare delle primarie pur di non ripresentarlo automaticamente (come è sempre avvenuto per un presidente in carica) per la corsa all’Elisio nella primavera del 2017.

Il fatto è che, allo stato attuale, non sembra esserci comunque nessun altro dirigente socialista in grado di scaldare gli elettori francesi. E, dall’altra parte, in campo gollista, non va meglio. Tanto che il “vecchio” Nicolas Sarkozy è pronto a ricandidarsi. Lo spauracchio è una vittoria del Fronte Nazionale. Per l’Europa sarebbe uno shock dal quale farebbe fatica a riprendersi.

L’Italia in preda all’instabilità politica ed economica; la Francia con la destra antieuropea alle soglie dell’Eliseo. Due incubi che l’establishment vuole allontanare.

ANGELA MERKEL

Angela Merkel è quella che sta meglio. Ma anche lei deve affrontare una serie di difficoltà e critiche, prima tra tutte quelle riguardanti la sua politica sull’immigrazione. Nel 2017 ci saranno le elezioni federali. Lei dovrebbe ripresentarsi anche se all’interno del suo partito sono molti i dubbi su questa decisione. la cancelliera potrebbe essere “punita” per la sua scelta di accogliere in Germania i profughi siriani.

Difficile pensare che si possa arrivare a una sconfitta della Cdu, ma molti pensano che con la Merkel  l’affermazione può essere molto inferiore al necessario. Anche qui, lo scenario prevede una crescita dei movimenti antieuro, xenofobi e di destra.

Tre leader, tre paesi, tre destini diversi, ma sullo sfondo un’unica, grande scenario: l’Europa. Cosa accadrà in questi tre paesi nei prossimi tredici mesi determinerà in buona parte il futuro del castello europeo. Secondo molti osservatori, siamo ormai fuori tempo massimo. Le politiche di austery di questi anni hanno provocato solo disillusione, rancore e la crescita dei movimenti politici anti establishment. C’è la possibilità di rimediare oppure no?

 

 

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio domenica 21/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 21-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve domenica 21/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 21-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 21/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 21-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 19/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 19-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    La domenica dei libri di domenica 21/12/2025

    La domenica dei libri è la trasmissione di libri e cultura di Radio Popolare. Ogni settimana, interviste agli autori, approfondimenti, le novità del dibattito culturale, soprattutto la passione della lettura e delle idee. Condotta da Roberto Festa

    La domenica dei libri - 21-12-2025

  • PlayStop

    Va pensiero di domenica 21/12/2025

    Viaggio a bocce ferme nel tema politico della settimana.

    Va Pensiero - 21-12-2025

  • PlayStop

    Apertura musicale classica di domenica 21/12/2025

    La musica classica e le sue riverberazioni per augurare un buon risveglio a “tutte le mattine del mondo”. Novità discografiche, segnalazioni di concerti, rassegna stampa musicale e qualunque altra scusa pur di condividere con voi le musiche che ascoltiamo, abbiamo ascoltato e ascolteremo per tutta la settimana.

    Apertura musicale classica - 21-12-2025

  • PlayStop

    Radio Romance di sabato 20/12/2025

    Canzoni d'amore, di desiderio, di malinconia, di emozioni, di batticuore. Il sabato dalle 21.30 con Elisa Graci

    Radio Romance - 20-12-2025

  • PlayStop

    Snippet di sabato 20/12/2025

    Un viaggio musicale, a cura di missinred, attraverso remix, campioni, sample, cover, edit, mash up. Sabato dalle 22:45 alle 23.45 (tranne il primo sabato di ogni mese)

    Snippet - 20-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di sabato 20/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 20-12-2025

  • PlayStop

    Blue Lines di sabato 20/12/2025

    Conduzione musicale a cura di Chawki Senouci

    Blue Lines - 20-12-2025

  • PlayStop

    Il sabato del villaggio di sabato 20/12/2025

    Il sabato del villaggio... una trasmissione totalmente improvvisata ed emozionale. Musica a 360°, viva, legata e slegata dagli accadimenti. Come recita la famosa canzone del fu Giacomo: Questo di sette è il più grandioso giorno, pien di speme e di gioia: di man tristezza e noia recheran l'ore, ed il travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno.

    Il sabato del villaggio - 20-12-2025

  • PlayStop

    Senti un po’ di sabato 20/12/2025

    Senti un po’ è un programma della redazione musicale di Radio Popolare, curata e condotta da Niccolò Vecchia, che da vent’anni si occupa di novità musicali su queste frequenze. Ospiti, interviste, minilive, ma anche tanta tanta musica nuova. 50 minuti (circa…) con cui orientarsi tra le ultime uscite italiane e internazionali. Da ascoltare anche in Podcast (e su Spotify con le playlist della settimana). Senti un po’. Una trasmissione di Niccolò Vecchia In onda il sabato dalle 18.30 alle 19.30.

    Senti un po’ - 20-12-2025

  • PlayStop

    Stay human di sabato 20/12/2025

    Ogni sabato, dalle 17.35 alle 18.30, musica, libri e spettacoli che ci aiutano a 'restare umani'. Guida spirituale della trasmissione: Fela.

    Stay human - 20-12-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di sabato 20/12/2025 - ore 17:00

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 20-12-2025

Adesso in diretta