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Venezuela: Maduro inseguito dai contestatori

È diventato virale il video che mostra il presidente venezuelano Nicolas Maduro accerchiato da una folla inferocita mentre corre sull’isola Margherita, una delle piu note località turistiche del Paese.

Le immagini sono state girate da un’attivista anti Maduro

https://www.youtube.com/watch?v=wJVTtp16CD0

In realtà i video pubblicati su youtube sono diversi. Questo mostra il passaggio del corteo presidenziale dopo che Maduro è stato costretto a interrompere il suo jogging e salire a bordo di una vettura per allontanarsi dalla folla

https://www.youtube.com/watch?v=LnAX2uM7XUE

Il governo venezuelano ha rilasciato un altro video in cui una folla plaudente esalterebbe invece il presidente, ma visti i livelli di popolarità in cui è precipitato Maduro è probabile che si sia trattato piuttosto del tentativo di limitare i danni.

Questo è il commento di Alfredo Somoza, direttore della rivista online dialoghi.info, presidente dell’Istituto Cooperazione Economica Internazionale di Milano e collaboratore di Radio Popolare: “L’opposizione è esasperata e lo è anche buona parte della popolazione dalla situazione in cui si trova il paese. Questa clamorosa manifestazione di protesta contro il presidente, circondato, inseguito, spintonato da una folla di contestatori, è stata possibile grazie probabilmente a qualche errore dei servizi di sicurezza che non avevano previsto questa situazione. Atmosfera incandescente a pochi giorni dalla manifestazione dell’opposizione che chiede un referendum per destituire il presidente. La costituzione lo prevede. Maduro deve decidere quando farlo svolgere. Se lo facesse svolgere dopo il gennaio del 2017, a Maduro potrebbe subentrare il suo vice. Se invece, il referendum dovesse essere convocato prima, tutto il governo dovrebbe andare a casa in caso di sconfitta. Chavez non ebbe paura di affrontare quella prova. Maduro invece teme il suo fortissimo calo di popolarità”.

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    Un anno di Trump (dopo i primi quattro dal 2016). Il 6 novembre 2024 il tycoon veniva rieletto alla Casa Bianca con una maggioranza risicata, poco più di 2 milioni di voti su 156 milioni di schede votate. In un anno Trump ha trasformato il declino di una superpotenza - gli Stati Uniti degli ultimi anni - in una forza aggressiva contro paesi e principi che erano stati amici dal dopoguerra ad oggi. Trump e il tramonto della relazione privilegiata americana con l’Europa; Trump e il tramonto delle garanzie democratiche dello stato di diritto. Nel primo anniversario del ritorno di Trump alla Casa Bianca è arrivata l’elezione del sindaco di New York Zohran Mamdani. Ecco un passaggio del suo discorso della vittoria: «la saggezza convenzionale direbbe che sono ben lontano dall’essere il candidato perfetto. Sono giovane, nonostante i miei sforzi per invecchiare. Sono musulmano. Sono un socialista democratico. E, cosa ancora più grave, mi rifiuto di chiedere scusa per tutto questo». Pubblica ha ospitato Ida Dominijanni, giornalista e saggista, fa parte del direttivo del Centro per la Riforma dello Stato. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista all’università di Roma Tre ed è stata ricercatrice alla Cornell University (NY).

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    A Belèm in Brasile lunedì si apre la Cop30 per il clima per cercare di tenere insieme la lotta al riscaldamento globale sotto i colpi del negazionismo di Trump e delle guerre; insieme alla Cop nella città amazzonica si riuniscono migliaia di rappresentanti di movimenti e organizzazioni sociali per elaborare proposte sulla crisi climatica, a partire da quelle relative all'Amazzonia e ai popoli che la abitano. Si chiama Cupola dos Povos ovvero "cupola dei Popoli", e non è la prima volta che si riunisce anzi, è una tradizione. Come ci racconta una delle leader del movimento indigeno brasiliano Sila Mesquita Apurina intervistata da Sara Milanese.

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    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei “A Gaza mancano cibo e rifugi, bisogna aprire il valico di Rafah”: è l’ennesimo appello che l’Onu rivolge a Israele. A quasi un mese dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, nella Striscia entra ancora solo una minima parte degli aiuti previsti; le agenzie umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso anche a tende, coperte e rifugi. I palestinesi della Striscia, in gran parte sfollati, non sono in condizione di affrontare la stagione fredda che si avvicina. L’esercito però, in violazione del cessate il fuoco, continua l’opera di demolizione degli edifici: dall’alba sono in corso raid aerei sui quartieri orientali di Gaza City. A livello diplomatico intanto gli Stati Uniti, intanto, portano avanti il loro piano per Gaza presso il consiglio di sicurezza dell’Onu: nelle scorse ore la risoluzione che autorizza la Forza internazionale di stabilizzazione è stata presentata anche ai paesi arabi coinvolti nel processo di mediazione tra Hamas e Israele. Da Deir al Balah, la testimonianza di Nicolò Parrino, responsabile logistica di Emergency a Gaza, intervistato da Chawki Senouci.

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    Monica Frassoni, presidente della Alleanza europea del risparmio energetico, commenta l’accordo raggiunto a Bruxelles per gli obiettivi climatici 2040 (90% riduzione delle emissioni ma con 5% di "sconto" ovvero di crediti di carbonio che si possono spendere in progetti di riforestazione in giro per il mondo). Sara Milanese presenta l'incontro dei presidenti a Belém in Brasile come prologo della Cop30 per il clima che inizia lunedì nella citta amazzonica e ci fa ascoltare Sila Mesquita Apurina una delle leader dell'Alleanza delle comunità indigene che organizza la "cupola dei Popoli, l'incontro che da 30 anni porta avanti le istanze dal basso delle società civili, indigene e non. Caterina Pozzi, presidente del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti) ci racconta della contro-conferenza su droghe e dipendenze mentre apre domani quella del governo che rivendicherà l'approccio punitivo e proibizionista. Infine, Alessandro Diegoli rilancia al staffetta 50e50 non solo in Lombardia ma in tutto il mondo.

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