Approfondimenti

Perché i militari volevano abbattere Erdogan

Il fallito golpe in Turchia è stato il prodotto dello storico contrasto tra l’esercito, che si fregia da sempre di essere il custode della laicità dello stato, e il regime di Erdogan che da dieci anni almeno conduce una guerra sotterranea, ma anche palese, contro i generali.

L’ha vinta il Sultano che dopo essere riuscito a lanciare un appello ai suoi fedeli (i vertici della polizia e alcuni importanti settori della società) attraverso un discorso con un telefonino che la CNN ha diffuso in onda.

Erdogan ha incassato nella serata del golpe e nelle prime ore del mattino successivo l’appoggio dell’Europa, degli Stati Uniti, addirittura della Russia con la quale la Turchia aveva duellato nei cieli della Siria e poi sul piano diplomatico.

Nessuno poteva permettersi di appoggiare un golpe, ma quasi certamente in molti hanno visto nel golpe una possibilità di scongelare la guerra in Siria e di rivedere gli equilibri regionali e i contrasti tra Arabia Saudita e Qatar da una parte e paesi come Egitto e Iran.

Niente di tutto questo. Erdogan ha ripreso in mano le redini del potere e il golpe, paradossalmente, lo ha rafforzato.

Addirittura con la vittoria sui golpisti Erdogan è riuscito a far passare in secondo piano alcuni suoi punti deboli: per esempio il sospetto sostegno allo Stato Islamico in Siria e l’acquisto di petrolio da Al Baghdadi attraverso le frontiere con la Siria.

Infine questo golpe e la vittoria di Erdogan mostrano che comunque il suo regime ha un sostegno popolare. Significative le immagini, ieri sera, della popolazione disarmata che si oppone su un ponte sul Bosforo ad una unità di golpisti con i carri armati e che, alla fine li costringono alla resa.

  • Autore articolo
    Raffaele Masto
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 14/10 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 14-10-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 14/10 15:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 14-10-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di domenica 12/10/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 12-10-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 14/10/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 14-10-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 14:32

    A cura di Elisa Graci, Claudio Agostoni, Zacca

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 12:00

    A cura di Ira Rubini, Alessandro Braga, Michele Migone

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 10:35

    A cura di Claudio Jampaglia, Chiara Manetti. Roberto Festa, Fabrizio Tonello

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    "Netanyahu più forte in Israele ma più debole in Medio Oriente"

    La liberazione degli ostaggi, il rilascio dei prigionieri palestinesi, l’intervento fiume di Trump alla Knesset e, in Egitto, la cerimonia organizzata per la firma ufficiale dell’accordo di pace alla presenza di capi di Stato e di governo da Europa, Asia e Mondo arabo. E’ stata una giornata importante quella di ieri? Per Gaza, per Israele, per il Medioriente in generale. Ne abbiamo parlato con il direttore del magazine indipendente israeliano +972, nonchè uno dei fondatori e leader del movimento “Two States One Homeland”, Meron Rapoport. L’intervista, a cura di Diana Santini, comincia con il suo commento al discorso del presidente Usa alla Knesset.

    Clip - 14-10-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di martedì 14/10/2025 delle 08:37

    A cura di Giulia Strippoli e Dario Grande

    Campagna abbonamenti - 14-10-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di martedì 14/10/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 14-10-2025

Adesso in diretta