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Tim Cook, Apple e l’Fbi

Da cosa nasce cosa e da una tragedia come quella della strage di San Bernardino può nascere un dibattito sulla privacy che coinvolge l’Fbi e alcune tra le più potenti multinazionali del Globo. Gli attori in campo all’inizio erano un paio, un giudice federale che ha chiesto per conto dell’Fbi a Apple di poter accedere ai dati contenuti in un telefono di proprietà di uno degli attentatori di San Bernardino, rinvenuto sulla scena del crimine, e Apple.

Tim Cook, per conto di Apple, con una dichiarazione pubblica ha detto no al giudice, all’Fbi e indirettamente alle politiche securitarie del governo americano. I dati all’interno del cellulare resteranno, per quanto riguarda Apple, all’interno del cellulare. Dagli ingegneri di Cupertino non arriverà alcun aiuto informatico per aprire il cellulare e ricavarne dati più o meno utili alle indagini. In seguito alla dichiarazione del numero uno della Mela sono intervenuti nel dibattito anche altri grandi del settore come Google, Twitter e Whatsapp, sostenendo la presa di posizione di Tim Cook.

Secondo Tim Cook dare accesso all’Fbi ai dati contenuti nel telefono creerebbe un precedente pericoloso. Ovviamente Cook, come i vari Ceo coinvolti nel dibattito, sostiene che bisogna proteggere la cittadinanza dal terrorismo, ma aggiunge che rendere possibili degli hacking sui telefoni darebbe in mano al governo le chiavi ai dati personali di milioni di americani e non solo. Il dibattito e le dichiarazioni dei big della Silicon Valley lo si può seguire tranquillamente su Twitter, dove si sono palesati più o meno tutti quelli coinvolti nella storia. Infine, anche Zuckerberg per conto di Facebook si è schierato con i suoi colleghi. Sono principi politici o mosse di marketing? Probabilmente entrambe le cose.

A Maramao abbiamo approfondito il tema con Paolo Dal Checco, informatico forense dello studio Difob, che per lavoro in passato si è trovato in una posizione simile a quella del giudice americano, ossia nella situazione di dover accedere ai contenuti di un iPhone per un caso avvenuto in Italia. Oltre a raccontarci la sua esperienza con l’azienda americana, ci chiarisce meglio gli aspetti tecnici e giuridici del caso.

Ascolta qui sotto l’intervista a Paolo Dal Checcho trasmessa a Maramao

Paolo dal checco informatico forense parla di Tim Cook , Apple e governo americano

  • Autore articolo
    Disma D. Pestalozza
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    Si apre oggi a New York l’Assemblea Generale che dovrebbe affrontare il rilancio della più grande organizzazione multilaterale della storia, con un bilancio dei suoi risultati e delle sue debolezze, proprio mentre Cina, India e Paesi del Sud Globale chiedono una ridefinizione dei rapporti di forza e un ridimensionamento dei poteri di veto, e gli USA praticano un nuovo imperialismo. Alfredo Somoza ne presenta i contenuti: “All’ordine del giorno anche l’iniziativa Un80 che riguarda la riforma dell’Onu perché torni a funzionare e soprattutto come riformare il Consiglio di Sicurezza”. L'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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    Rientro d’autunno: vincono i progetti o le preoccupazioni? Una volta c’erano i “buoni propositi” di settembre, oggi sembrano vincere i timori. Secondo un sondaggio, al rientro dalle vacanze la quasi totalità delle persone si è detta preoccupata da qualcosa: rincari, stress e salute, lavoro, situazione politica e sociale, scuola. Poco spazio per l’ottimismo, molto per l’annsia e i problemi reali. Ospiti: Marco Farina, psicoterapeuta; Michele Carrus, presidente di Federconsumatori. Condotta da Massimo Bacchetta a cura di Luisa Nannipieri

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    Quattro morti anche ieri sul lavoro, l'operaicidio senza fine che questa estate solo a luglio ha contato più di 100 vittime e 50mila denunce di infortunio raccontato per noi da Stefano Ruberto autore della nostra trasmissione Uscita di Sicurezza e Responsabile Salute e Sicurezza della Camera del Lavoro di Milano. Bruno Giordano, ex direttore ispettorato del lavoro, magistrato di Cassazione e autore di "Operaicidi", ci propone le priorità di riforma e organizzazione che qualsiasi governo dovrebbe fare per rispondere al tema. A New York si apre oggi l’80ma Assemblea generale delle Nazioni Unite e Alfredo Somoza ci racconta l'agenda, i temi e la lotta tra chi vorrebbe riformare il modo in cui si confronta e decide la comunità internazionale e chi vorrebbe svuotare definitivamente il multilateralismo. Jérome Gautheret ex corrispondente di Le Monde in Italia analizza l'imbuto politico francese tra governo tecnico senza maggioranza e un presidente che non vuole farsi da parte.

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