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Tecniche di resistenza culturale: la ricetta di Paolo Rossi

Paolo Rossi

Tecniche di resistenza culturale al tempo del coronavirus. Giovedì 12 marzo è stato ospite  di Cult Paolo Rossi.

Tra un’attività domestica e l’altra, alcune delle quali fatte (per sua stessa ammissione) per la prima volta nella vita, Paolo Rossi sta usando il periodo casalingo forzato per provare il nuovo spettacolo che dovrebbe debuttare alla fine di maggio. Per l’attore un periodo come questo può essere usato per miscelare sensazioni, appunti, domande in un’immaginario pentolone per tirare fuori la giusta ricetta di un “nuovo minestrone”.

E’ il tempo delle domande e dell’osservazione, ma anche della preoccupazione, senza vergognarsi di dirlo. E si tratta di preoccupazione economica, oltre che sanitaria, soprattutto per tutti i lavoratori del mondo dello spettacolo di cui gli attori sono solo la punta più visibile dell’iceberg.

Fare affidamento sulle qualità più virtuose della comunità è fondamentale, ma non si può ignorare che ci siano cittadini più esposti al pericolo del contagio e alle incertezze della crisi economica che dal contagio deriverà senza dubbio. Il pensiero corre naturalmente a quelle categorie poco o per niente protette come i carcerati o anche semplicemente i lavoratori di fatto obbligati a continuare a lavorare. Se c’è chi deve affrontare gravi conseguenze materiali, non c’è anche chi invece su questa situazione anomala ci lucra?

Bisognerà poi prepararsi bene ai “problemi del dopo”, che, si augura Paolo Rossi, possano essere un po’ più divertenti di quelli del presente.

Qui di seguito l’audio della chiacchierata con Ira Rubini a Cult.

 

foto | wikipedia

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    Redazione
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    Un anno di Trump (dopo i primi quattro dal 2016). Il 6 novembre 2024 il tycoon veniva rieletto alla Casa Bianca con una maggioranza risicata, poco più di 2 milioni di voti su 156 milioni di schede votate. In un anno Trump ha trasformato il declino di una superpotenza - gli Stati Uniti degli ultimi anni - in una forza aggressiva contro paesi e principi che erano stati amici dal dopoguerra ad oggi. Trump e il tramonto della relazione privilegiata americana con l’Europa; Trump e il tramonto delle garanzie democratiche dello stato di diritto. Nel primo anniversario del ritorno di Trump alla Casa Bianca è arrivata l’elezione del sindaco di New York Zohran Mamdani. Ecco un passaggio del suo discorso della vittoria: «la saggezza convenzionale direbbe che sono ben lontano dall’essere il candidato perfetto. Sono giovane, nonostante i miei sforzi per invecchiare. Sono musulmano. Sono un socialista democratico. E, cosa ancora più grave, mi rifiuto di chiedere scusa per tutto questo». Pubblica ha ospitato Ida Dominijanni, giornalista e saggista, fa parte del direttivo del Centro per la Riforma dello Stato. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista all’università di Roma Tre ed è stata ricercatrice alla Cornell University (NY).

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    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei “A Gaza mancano cibo e rifugi, bisogna aprire il valico di Rafah”: è l’ennesimo appello che l’Onu rivolge a Israele. A quasi un mese dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, nella Striscia entra ancora solo una minima parte degli aiuti previsti; le agenzie umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso anche a tende, coperte e rifugi. I palestinesi della Striscia, in gran parte sfollati, non sono in condizione di affrontare la stagione fredda che si avvicina. L’esercito però, in violazione del cessate il fuoco, continua l’opera di demolizione degli edifici: dall’alba sono in corso raid aerei sui quartieri orientali di Gaza City. A livello diplomatico intanto gli Stati Uniti, intanto, portano avanti il loro piano per Gaza presso il consiglio di sicurezza dell’Onu: nelle scorse ore la risoluzione che autorizza la Forza internazionale di stabilizzazione è stata presentata anche ai paesi arabi coinvolti nel processo di mediazione tra Hamas e Israele. Da Deir al Balah, la testimonianza di Nicolò Parrino, responsabile logistica di Emergency a Gaza, intervistato da Chawki Senouci.

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