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Tangeri, la Rivolta delle candele

Amendis è la filiale marocchina della multinazionale francese Veolia, un colosso nella gestione delle risorse energetiche.

Nel 2002 è stata incaricata di gestire le risorse idriche e energetiche nella città di Tangeri. Secondo il settimanale marocchino Tel Quel (Tale Quale, ndt), dal mese di luglio, senza nessun preavviso, Amendis ha deciso di applicare forti rincari alle bollette.

I ricorsi individuali contro il caro prezzi non ha dato alcun esito e Amendis ha reagito tagliando la luce alle famiglie morose, la maggior parte abita nel quartiere popolare di Bni Makada.

L’atteggiamento del gestore ha provocato la protesta dei cittadini attraverso Facebook e Twitter ed è sfociata in una spettacolare iniziativa chiamata la rivolta delle candele. Il 24 ottobre 20 mila famiglie di Tangeri hanno spento le luci in casa dalle 20 alle 22 e poi sono scese in piazza delle Nazioni, ognuna con in mano una candela. Era la terza manifestazione – la più partecipata – dopo altre due il 3 e il 17 ottobre.

Nonostante il carattere pacifico della protesta, la polizia ha caricato la folla usando manganelli e idranti. Il governo marocchino ha annunciato l’istituzione di una Commissione speciale che indagherà sulle fatture con prezzi alle stelle. Intanto la protesta continua: il 31 ottobre ci sarà il prossimo appuntamento della Rivolta delle candele, annunciato, come al solito, sui social network.

I cittadini chiedono di modificare il tariffario delle bollette, di fare una lettura dei contatori dei cittadini, ottenere un servizio minimo per acqua corrente ed energia elettrica in caso di difficoltà di pagamento delle bollette.

  • Autore articolo
    Chawki Senouci
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    Rispetto agli anni novanta l’aria che respiriamo a Milano e in Lombardia è meno inquinata, ma si fa ancora troppo poco per diminuire le immissioni di polveri nell’aria. Le condizioni orografiche e meteorologiche del bacino Padano, sfavorevoli alla dispersione delle polveri sottili, richiederebbero un impegno maggiore delle istituzioni. Ma cosa inquina di più oggi? Come si dovrebbe intervenire alla luce delle nuove tecnologie? Come proteggerci, anche nelle nostre case? Ne abbiamo parlato con Luca Ferrero, docente di chimica dell’atmosfera all’Università Bicocca di Milano, Roberto Boffi, pneumologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e con i milanesi che camminano in città.

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