Gli ex parlamentari, quelli ad esempio a cui hanno tagliato il vitalizio, si sono fatti vedere più volte nei giorni scorsi alla Camera dei deputati, con sguardo divertito assaporano una sorta di rivalsa, “ora tocca agli altri” sembrano voler dire sorridendo: vedere sui volti dei parlamentari attuali la preoccupazione di chi si sta votando da solo il ritorno a casa al prossimo giro, come i capponi a Natale.
E’ la legge sul taglio del numero dei parlamentari, che arriva domani all’approvazione definitiva e quindi senza nessun’altra modifica o correzione accadrà che alla prossima legislatura i deputati da 630 diventeranno 400 e i senatori da 315 si ridurranno a 200.
Un taglio drastico, per il quale i cinque stelle ad agosto, ad un certo punto, hanno condizionato tutta la trattativa per il nuovo governo Conte: al punto numero uno c’era la riduzione di deputati e senatori per risparmiare sui costi della politica, che per alcuni ammonta ad un risparmio di 500 milioni, per altri invece si ridurrebbe a 70 milioni l’anno.
E comunque il Partito democratico e Leu hanno detto sì, nonostante che per ben tre volte, prima di questo ultimo passaggio, abbiano votato contro. Sarà interessante quindi vedere domani, oggi ci sarà solo la discussione generale, come voteranno i nuovi gruppi di maggioranza e come invece si pronunceranno quelli che ora sono all’opposizione, ma che prima avevano detto sì, a cominciare dalla Lega. Un voto incrociato, che Di Maio vede in maniera positiva, sperando in un via libera trasversale e quindi ancora più ampio della maggioranza assoluta necessaria.
Ma tra i cinque stelle i dubbi ci sono, la paura di assenze in aula, di voltafaccia, di voti contrari, per non parlare del fatto che il dissenso interno al Movimento da domani in poi sarà più rischioso, perché se si attacca il capo politico si potrebbe non essere più ricandidati, e i posti saranno molti di meno, ma questo rischio varrà per tutti i gruppi parlamentari. Si tratta di un clima di sospetti e timori intorno ad una legge bandiera per i cinque stelle, che dà ancora più forza al suo capo, ma che senza i contrappesi chiesti ripetutamente dal Partito democratico rischia di non essere più rappresentativa dei collegi attuali, che andrebbero ridisegnati.
Il Pd vuole un cambiamento della legge elettorale, in senso proporzionale con una soglia di sbarramento almeno del 4 per cento, per non essere ostaggio in Parlamento, dicono, di partiti e partitini.
Legge elettorale ma anche delle modifiche ai regolamenti parlamentari, perché con un numero ridotto di deputati e senatori le commissioni non potrebbero lavorare come ora.
Insomma, una riforma istituzionale che il Pd vuole in contemporanea, che si avvii cioè con tempi certi già da subito al Senato per essere legge almeno entro il 2022. Ma per ora deve fidarsi solo dell’alleato di governo, garanzie non ne ha, così come Zingaretti e lo stesso Conte non hanno nessuna certezza di come domani voteranno i parlamentari di Renzi, non più nel Pd e quindi con le mani libere. E Renzi, che da quando è uscito segna una distanza sempre maggiore dal suo ex partito, è sempre stato più favorevole al maggioritario che al proporzionale.
Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.
La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.
Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare.
Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini.
Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.
Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 18/09/2025
Separazione delle carriere in approvazione in seconda lettura oggi in Parlamento, la maggioranza porta a compimento la riforma della giustizia che voleva Berlusconi e l’Anm si prepara al referendum per dire "no" come ci racconta Marcello De Chiara vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati. il 21 settembre è giornata internazionale della pace e Filomena Grasso presidente degli scout Cngei ci presenta il progetto "La pace non si scioglie" che consegnerà 21 nodi ad altrettante ambasciate. Francesco Giorgini ci racconta la giornata di sciopero generale in Francia con manifestazioni e proteste un avviso al governo che non c'è.
Rassegna stampa internazionale di giovedì 18/09/2025
Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti.
Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.
Esteri – La rassegna stampa internazionale - 18-09-2025
la sigla del programma è opera di FIMIANI & STUMP VALLEY
La sigla è un vero e proprio viaggio nel cuore pulsante della notte. Ispirata ai primordi del suono Italo, Stump Valley e Fimiani della scuderia Toy Tonics, label berlinese di riferimento per il suono italo, disco e house, ci riportano a un'epoca di neon e inseguimenti in puro stile Miami Vice, un viaggio nella notte americana alla guida di una Ferrari bianca.
INSTAGRAM @tommasotoma
Doppio Click è la trasmissione di Radio Popolare dedicata ai temi di attualità legati al mondo di Internet e delle nuove tecnologie. Ogni settimana, dal lunedì al giovedì, approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo.
Ogni settimana approfondiamo le notizie più importanti, le curiosità e i retroscena di tutto ciò che succede sul Web e non solo.
A cura di Marco Schiaffino.
Ambiente, energia, clima, uso razionale delle risorse, mobilità sostenibile, transizione energetica. Il giusto clima è la trasmissione di Radio Popolare che racconta le sfide locali e globali per contrastare il cambiamento climatico e ridurre la nostra impronta sul Pianeta.
Il giusto clima è realizzato in collaborazione con è nostra, la cooperativa che produce e vende energia elettrica rinnovabile, sostenibile, etica.
In onda tutti i mercoledì, dalle 20.30 alle 21.30.
In studio, Gianluca Ruggieri ed Elena Mordiglia. In redazione, Sara Milanese e Marianna Usuelli.
A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.
L’Orizzonte delle Venti - 17-09-2025
Adesso in diretta
Installa questa webapp sul tuo iPhone: clicca e "aggiungi alla home"