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Suicidio di Israele [e dell’Occidente]

marco garzonio - l'ambrosiano

Anna Foa è donna coraggiosa e studiosa di grande onestà intellettuale. Con Latera pubblica un libro dal titolo choc: Il suicidio di Israele. Dice: «Quello che succede oggi in Medio Oriente è per Israele un vero e proprio suicidio. Un suicidio guidato dal suo governo, contro cui – è vero – molti israeliani lottano con tutte le loro forze, senza tuttavia finora riuscire a fermarlo. E senza nessun aiuto, o quasi, da parte degli ebrei della diaspora». Da scienziata (ha insegnato Storia moderna alla Sapienza) ricorda che Israele stava attraversando un periodo di crisi drammatica prima del progrom del 7 ottobre. Per mesi manifestazioni di piazza avevan chiesto le dimissioni di Netanyahu reo di voler ridurre i poteri della Corte Suprema a favore del Governo. Il terrorismo di Hamas ha colpito dunque un paese bloccato e spaccato. La reazione, la guerra di Gaza per come impostata e condotta da Netanyahu rischia d’essere un vero e proprio suicidio per Israele. Anna Foa chiarisce l’isolamento del Paese con l’involuzione dei sionismi da quello originale, alla versione liberale favorevole alla pace con gli arabi, sino all’affermarsi della parte oltranzista dei coloni culminata con l’assassinio di Rabin. Non aiuta la diaspora americana ed europea costretta al confronto con un antisemitismo in crescita. Questo non coincide con l’antisionismo (come vorrebbe la propaganda di Netanyahu), ma colla guerra di Gaza si alimenta. Per reagire al suicidio Anna Foa propone di contrapporre al suprematismo ebraico di Netanyahu l’idea che Israele eserciti l’uguaglianza dei diritti verso tutti i suoi cittadini e ponga fine all’occupazione favorendo la creazione d’uno Stato palestinese. Senza una diversa politica verso i palestinesi Hamas non potrà essere sconfitta ma continuerà a risorgere dalle sue ceneri. Non saranno le armi a sconfiggere Hamas ma la politica, secondo Anna Foa. Avviso all’Occidente se vuol la pace. Si continua a ribadire i giusti diritti d’Israele a esistenza e sicurezza fornendo armi a Netanyahu, mentre verso i palestinesi si fan solo affermazioni di principio “Due popoli, due Stati”, si tollerano 42 mila morti e fame a Gaza, bombe sul Libano, attacchi all’Onu. 

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    Marco Garzonio
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    Il genere horror governato con maestria, una suspense contagiosa, un ritmo sapiente che coinvolge lettori e lettrici di varia provenienza, ma non solo… “La notte devastata”, romanzo del celebre scrittore francese Jean Baptiste Del Amo, uscito da poco per Feltrinelli Gramma, si addentra nella mente e nelle fragilità di un gruppo di adolescenti di provincia, che vivono negli anni ‘90 in un sobborgo poco entusiasmante di Tolosa, e che cercano la sfida come strumento di auto autoaffermazione. Fino a esplorare una casa maledetta, un classico dell’horror, e ad assistere alla morte violenta di uno di loro. Sul sottofondo dei Nirvana e dei Metallica, Del Amo ci rivela un tempo e un luogo della Francia ancora poco esplorati dalla letteratura. Jean Paul Del Amo è stato ospite di Ira Rubini durante una delle dirette dal Castello Sforzesco di Radio Popolare a Bookcity 2025.

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