Approfondimenti

Siria: tregua infranta, nuovi attacchi

La tregua in Siria, così come chiesta dal consiglio di sicurezza sabato scorso, non è mai entrata in vigore. Si trattava di un cessate il fuoco di trenta giorni in tutto il paese. Da martedì, questa volta su richiesta russa, è invece operativa una tregua di cinque ore al giorno per la regione di Ghouta Orientale. La Russia è l’attore forte della crisi siriana, ma un cessate il fuoco di poche ore al giorno non permette l’intervento delle organizzazioni umanitarie. Oltretutto i raid del regime e dell’aviazione di Mosca non si sono mai fermati. Diverse fonti sul posto hanno confermato a Radio Popolare che la maggior parte delle persone vive ormai negli scantinati per evitare le bombe e che nessuno è stato evacuato.

Martedì, a poche ore dall’entrate in vigore della tregua ordinata dal governo russo, abbiamo sentito Mohamad Katoub, della Syrian American Medical Society, la Società Medica Sirio-Americana, che da anni dà supporto a molte strutture sanitarie nelle zone controllate dall’opposizione.

Che notizie avete da Ghouta? Che idea vi siete fatti di quest’ultima proposta di tregua da parte della Russia?

“Non abbiamo grandi aspettative da questo cessate il fuoco. Da quando il consiglio di sicurezza ha chiesto che venga adottata una tregua, lo scorso fine settimana, i nostri ospedali in quella regione hanno già ricevuto più di duecento feriti, tra loro anche sedici persone (sei erano bambini) per un attacco con sostanze chimiche. Nelle nostre strutture sono anche arrivati i cadaveri di oltre trenta persone. Gli attacchi non sono intensi come quelli della scorsa settimana ma continuano a prendere di mira la popolazione civile e le infrastrutture civili. Nelle ultime 48 ore sono stati bombardati ancora due ospedali. Per questo non abbiamo grandi aspettative. La proposta della Russia,un cessate il fuoco per cinque ore al giorno, non è sufficiente. Cinque ore non bastano per un intervento da parte delle agenzie umanitarie. Gli aiuti sono a pochi chilometri di distanza, circa dieci chilometri, ma l’organizzazione e il trasporto sono complessi. Bisogna caricare, viaggiare, scaricare con il supporto degli operatori locali. Non parliamo di una zona piccola. Nella Ghouta Orientale vivono quasi 400mila persone, sotto assedio da cinque anni. Per cinque ore non sono sufficienti”.

Ci dice qualcosa di più dell’attacco chimico dello scorso fine settimana?

“Era domenica sera. Abbiamo ricevuto informazioni dal nostro personale a Ghouta. Avevano appena ricevuto sedici persone con i classici sintomi dell’esposizione al cloro. Sei bambini, quattro donne, e sei uomini. Il nostro personale è molto qualificato ed esperto. Ha operato di fronte a diversi attacchi chimici in passato. Questo è il quarto attacco chimico a Ghouta dall’inizio dell’anno. E l’attacco 197, in tutta la Siria, dall’inizio della guerra”.

Abbiamo parlato più volte con i vostri medici. In che condizioni lavorano?

“A Ghouta ci sono 107 medici, e in totale il personale sanitario è fatto da 800 operatori. I dati non comprendono solo il nostro personale. Un medico ogni 3mila e 600 persone. Prima della guerra in tutto il paese c’era un medico ogni 600 persone. Nel 2010 in Siria c’erano 40mila medici, ora solo 13mila. La maggior parte è scappata. Ovviamente in questo momento i medici hanno un sovraccarico di lavoro e sono impegnati quasi tutto il giorno. Lavorano senza sosta. Non hanno il tempo per curare tutti. Devono fare delle scelte. Soprattutto nelle ultime settimane, quando è salito il numero dei morti e dei feriti a Ghouta, hanno dovuto scegliere, dando la priorità ad alcuni, abbandonandone altri. Ci sono stati almeno 2mila feriti solo la scorsa settimana. In una zona dove mancano medicine e strumentazione per le strutture sanitarie”.

Per le notizie che avete ricevuto in questo periodo, se li ribelli avessero accettato di lasciare la Ghouta l’assedio sarebbe già finito? Ci sono diversi punti di vista su questo, ma lei che idea si è fatto?

“Qui la questione è che la popolazione civile non vuole vivere sotto il governo. La gente non vuole tornare sotto il regime. Guardiamo agli attacchi degli ultimi giorni. Sono state attaccate decine d’infrastrutture civili. Ospedali, scuole, panetterie, acquedotti. Tutto ciò che serve ai civili, non ai ribelli. Anche se i ribelli dovessero accettare di uscire da Ghouta la gente che da cinque anni vive senza cibo per decisione del governo di Damasco non accetterà di tornare sotto il suo controllo. L’uscita dei ribelli non risolverebbe la situazione”.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 05/12 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 05/12 18:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 05/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 05/12 18:36

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 05/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 05-12-2025

  • PlayStop

    Fratellanza e spiritualità, dall’Italia alla Nigeria: Wayloz racconta "We All Suffer"

    È da poco uscito il secondo EP di Wayloz, artista italo-nigeriano che oggi è passato a trovarci a Volume per suonare alcuni brani. “Mentre nel precedente ep ho voluto catturare l’essenza di ciò che ero io con la chitarra in mano, qui c’è molto più spazio per gli arrangiamenti e per altri strumenti musicali”, spiega Wayloz. Tra folk primitivo, altrock, blues e suoni dell’Africa tribale, il disco è un viaggio tra atmosfere desertiche e rurali, che esplora il rapporto con la natura ma non solo: il titolo “We All Suffer” è più che altro un invito a riconoscere una condizione che è di tutti e a “trovare solidarietà e fratellanza con le altre persone”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive di Wayloz

    Clip - 05-12-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di venerdì 05/12/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 05-12-2025

  • PlayStop

    Da Cortina a Milano in 12 giorni errando per antiche vie

    Errando per Antiche Vie è una grande azione performativa in cui artisti e pubblico percorrono a piedi la distanza che separa Cortina e Milano, tra il 5 e il 16 dicembre, a un mese dall’inizio delle Olimpiadi, per raccontare un territorio incredibile, contraddittorio che per la prima volta viene messo in luce dalle Olimpiadi. Un cammino lungo oltre 250 km, spettacoli teatrali e di danza, letture, pasti di comunità, incontri e dibattiti: un racconto della montagna fatto di sostenibilità, di protagonismo dei territori alpini e prealpini, di chi decide di vivere e lavorare in quota e nei territori periferici, al di là della spettacolarizzazione del momento olimpico. Michele Losi di Campsirago Residenze ha raccontato a Cult tutto il percorso. L'intervista di Ira Rubini.

    Clip - 05-12-2025

  • PlayStop

    Volume di venerdì 05/12/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 05-12-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di venerdì 05/12/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 05-12-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di venerdì 05/12/2025

    Considera l'armadillo di venerdì 5 dicembre 2025 con Gessica Zorn, coordinatrice campagne di @Animal Equality Italia per parlarci dell'appuntamento di sabato 6 dicembre a Milano per la Giornata Internazionale dei Diritti degli Animali e anche @Rete dei Santuari degli animali liberi, ma anche @Sabrina Giannini che anticipa i contenuti della prossima puntata di @Indovina chi viene a cena e facciamo gli auguri ai 10 anni di @fattoria Capre e Cavoli. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 05-12-2025

  • PlayStop

    Cult di venerdì 05/12/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Michele Losi di Campsirago Residenze su "Errando per antiche vie", percorso a piedi da Cortina a Milano per narrare un territorio al di là della spettacolarizzazione olimpica; il progetto "Ambrosius. Il tesoro della basilica" per valorizzare il patrimonio artistico di S. Ambrogio a Milano; al Teatro delle Passioni di Modena debutta "Tristano e Isotta", di Virginia Landi e Tatjana Motta; la rubrica di fumetti di Antonio Serra...

    Cult - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'editore fascista che fa da ponte tra destra estrema e giovani di FdI

    La casa editrice "Passaggio al Bosco", che pubblica testi fascisti e nazisti, non è stata esclusa da "Più libri Più liberi", la fiera dell’editoria di Roma. E ieri il ministro della Cultura Giuli, che a sua volta proviene dalla destra radicale, ha cercato di mettere a tacere le proteste in nome del pluralismo. La decisione di alcuni autori, come Zero Calcare, di non partecipare alla manifestazione e l’appello per l’estromissione della casa editrice che ha in catalogo buona parte dell’armamentario ideologico del nazifascismo, firmato da decine di personalità della cultura, non sono serviti a nulla. "Passaggio al Bosco" è legata al gruppo Casaggi di Firenze, che è una cerniera tra la destra neofascista e i giovani di Fratelli d’Italia. Luigi Ambrosio ne ha parlato con Valerio Renzi, giornalista esperto di estrema destra.

    Clip - 05-12-2025

  • PlayStop

    37e2 di venerdì 05/12/2025

    Una sentenza sull’indennità di accompagnamento. Aggiornamenti sui Cpr. Facciamo chiarezza sulla differenza tra farmaci generici e sotto brevetto. Inquinamento e salute. Torniamo a Gaza per parlare con un medico di salute mentale.

    37 e 2 - 05-12-2025

Adesso in diretta