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Siria, i ribelli anti-Assad conquistano Aleppo e si muovono verso Damasco

Siria, i ribelli anti-Assad conquistano Aleppo ANSA

L’offensiva dei ribelli siriani su Aleppo, e ormai anche oltre, è arrivata nella sorpresa generale. Il conflitto siriano era congelato da almeno quattro anni e già allora era ormai confinato nella sola provincia di Idlib, vicina a quella di Aleppo, sotto il confine turco. Ed è proprio da lì, da Idlib, che sono partiti i miliziani di Hayat Tahrir al-Sham – dall’inizio della guerra civile siriana, 2011, il gruppo meglio organizzato nella miriade delle milizie anti-regime.

Damasco ha detto che sta preparando una contro-offensiva. E sta bombardato con i russi alcune aree di Aleppo e di Idlib.
La facilità con la quale i ribelli hanno guadagnato terreno – non era mai successo nemmeno nel pieno della guerra civile – è sicuramente collegata alla debolezza in questo momento dell’Asse della Resistenza a guida iraniana – Hezbollah libanesi compresi – attore fondamentale del conflitto siriano al fianco del governo.

Il quadro regionale è importante. Il nord della Siria, non solo il nord-ovest, era relativamente tranquillo da anni ma comunque spartito tra diverse forze politico-militari, comprese quelle curde, in un vero e proprio ginepraio fuori dal controllo dei governativi. Principale attore esterno la Turchia, visti i mille chilometri di confine in comune. Il ministro degli esteri iraniano, Aragchi, sarà oggi a Damasco e poi potrebbe andare anche ad Ankara. Erdogan ha detto che non ha nulla a che fare con questa offensiva dei ribelli, ma è il principale interlocutore esterno di Hayat tahrir al-Sham. Il canale di comunicazione con i ribelli può essere solo quello turco.

L’offensiva si sta spingendo verso sud, direzione Hama, la prima grande città siriana sotto Aleppo e Idlib. In un’eventuale ulteriore avanzata il punto chiave sarò Homs, nel centro del paese – che collega Damasco alla costa Mediterranea, la zona della comunità alawita, dalla quale proviene la famiglia Assad e sua storica base sociale. Quello, nel caso, potrebbe essere il punto di non ritorno.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
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    Mercoledì 17 dicembre, presso il Cap10100 di Torino, andrà in scena una serata dedicata a Luca Bergia, storico batterista dei Marlene Kuntz prematuramente scomparso nel 2023. Oggi ai microfoni di Volume ci ha raggiunto il musicista Stefano Guzzetti, per parlarci della serata di domani e della storia che ha portato a “Nuovi Colori”, l’album da lui realizzato insieme a Luca e in uscita il 18 dicembre. “Luca mi aveva contattato con l’idea di realizzare qualcosa assieme” racconta Stefano, “la nostra intenzione era fare musica per il cinema, poi ci è venuta l’idea di coinvolgere altre persone”. Il disco, in cui alla fine compaiono anche Samuel, L'Aura, Beatrice Antolini e Priestess, verrà ascoltato domani in anteprima al Cap10100 e sul palco, a ricordare e omaggiare Luca, ci saranno anche i Marlene Kuntz e gli amici Gianni Moroccolo, Roberto Gaia, Bernardo Grillo, Leo Colonnelli, Luca Vicio Vicini, Giorgio prette e L’Aura. L'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Il tesoretto russo al servizio dell'Ucraina? Come finanziare per i prossimi due anni la difesa militare di Kiev dall'aggressione di Mosca con i soldi congelati di proprietà russa? E’ questa la difficile operazione finanziaria (e politica, ovviamente) in corso tra Bruxelles (Unione e Commissione europea) e le principali capitali della UE. Il caso Euroclear, la società belga con sede a Bruxelles, «cassaforte» degli oltre 200 miliardi di euro di asset russi. Un caso delicatissimo. I rischi connessi alla stabilità di Euroclear potrebbero portare un ad nuovo crack "Lehaman Brothers" (lo storico crack finanziario del 2008 di una delle più grandi banche americane dell’epoca)?

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    Chi vuole Repubblica? Il destino del gruppo Gedi e la libertà di informazione

    Il gruppo editoriale Gedi è in vendita: John Elkann se ne vuole disfare e la trattativa con l’armatore ed editore greco Theodore Kyriakou è ben avviata. Il gruppo Gedi include Repubblica e La Stampa (rispettivamente il secondo e terzo tra i più venduti quotidiani generalisti in Italia), il sito di news HuffPost e le radio Deejay, Capital e m2o. Le redazioni sono in mobilitazione, ci sono già stati degli scioperi: i timori per l’occupazione dei lavoratori e per l’autonomia e la libertà editoriale delle testate. Una questione che, peraltro, va anche oltre il destino di Gedi e si allarga al panorama dell’informazione in Italia. Nella trasmissione Tutto scorre, Luigi Ambrosio ha ospitato Zita Dazzi, giornalista di Repubblica, rappresentante del comitato di redazione.

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