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Si è dimesso il leader del partito ecologista francese Julien Bayou

Qualcosa sta decisamente cambiando nel modo in cui la sinistra francese
affronta la questione delle molestie sessiste e sessuali e le accuse di violenza sulle donne all’interno dei partiti. Dopo il caso Quatennens della France Insoumise, che ha provocato reazioni forti ed inedite all’interno del movimento e dei suoi simpatizzanti, questa settimana sono i Verdi a fare notizia.
Il segretario di EELV, partito ecologista ed europeista, ha annunciato che si dimetterà dall’incarico e lascerà la copresidenza del gruppo parlamentare in seguito alle testimonianze di molestie, tra cui quella di una sua ex compagna, raccolte dalla cellula di prevenzione interna al partito. Julien Bayou, 42 anni, era già stato sospeso dalla presidenza del gruppo la settimana scorsa e aveva deciso di “prendere una pausa mediatica dalla politica” domenica, dopo che la deputata ecologista Sandrine Rousseau aveva rivelato in tv l’esistenza di un’inchiesta interna su “dei comportamenti tali da distruggere la salute mentale delle donne.” La deputata femminista non è scesa nei dettagli ma ha detto di aver parlato a lungo con l’ex compagna del segretario, quest’estate, spiegando che aveva anche tentato il suicidio.
Delle frasi accolte con qualche critica – “non penso che la donna in questione avrebbe voluto far sapere a tutta la Francia di aver voluto suicidarsi”, hanno detto alcune femministe – ma che hanno soprattutto messo la pressione sul partito. Viste le reazioni al caso Quatennens, i Verdi hanno voluto far vedere che su queste questioni si attivano rapidamente, contrariamente agliinsoumis. Quindi hanno chiesto a Bayou di fare un passo indietro in attesa dei risultati dell’inchiesta. Del resto, interrogato da Le Figaro a inizio luglio, proprio prima che la cellula di prevenzione lo convocasse, Bayou aveva dichiarato che non si trattava di un problema di violenze sessiste o sessuali e nemmeno di comportamenti inappropriati, piuttosto delle conseguenze di una rottura dolorosa con la sua compagna. Impossibile, però, dopo il caso Quatennens, chiudere la questione con una semplice pausa politica di qualche settimana. I collettivi femministi avevano annunciato manifestazioni davanti alla sede del partito per chiedere risposte chiare e alla pressione dell’opinione pubblica si è aggiunta quella interna. Alla fine, Bayou si è dimesso dalle sue funzioni, rimanendo comunque deputato e
non senza nascondere la sua irritazione in una lettera ai militanti, in cui parla di una situazione kafkiana. E indicendo una conferenza stampa in cui la sua avvocata nega ogni accusa e parla di strumentalizzazione di una lotta giusta, quella contro le violenze sulle donne. La verità sui fatti la diranno probabilmente le inchieste, interne giornalistiche, ma è interessante osservare che le accuse di violenza esessismo iniziano ad avere delle reali conseguenze politiche. La decisione di Bayou aumenta anche la pressione su Quatennens, di cui molti chiedono le dimissioni, e sui partiti, a cui si chiede sempre più a gran voce un impegno reale, e non solo di facciata, su questi temi.

  • Autore articolo
    Luisa Nannipieri
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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale

    Teatro. La rivoluzione delle "piscinine" milanesi vista da due piccioni in crisi esistenziale Al Teatro della Cooperativa, a Milano ha debuttato in prima nazionale "Lo sciopero delle bambine", in scena Rita Pelusio e Rossana Mola di PEM Habitat Teatrali, compagnia che porta avanti una ricerca artista che declina contenuti civili e ironia. Lo spettacolo, con la regia di Enrico Messina, racconta una storia avvenuta a Milano nel 1902, quando le “piscinine”, che in dialetto meneghino significa “piccoline”, bambine, tra i sei e i tredici anni, che lavoravano senza diritti, sfruttate e sottopagate, ebbero la forza di scioperare e, per cinque giorni, fermare l’industria della moda della città. A raccontare la vicenda delle piscinine in scena sono due piccioni, due creature che abitano le piazze, le cui parole rispecchiano lo sguardo dei contemporanei, spesso stanchi e disillusi davanti alle sfide della storia. Nella trasmissione Cult Ira Rubini ha intervistato l’attrice Rita Pelusio.

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