Ad andare in tilt, dalla sera del 5 dicembre alla mattina del 7, è stato il terzo piano del padiglione Iceberg, uno dei più nuovi del San Raffaele, dove vengono trattati i pazienti che necessitano di cure urgenti e importanti. E dove, in quell’arco di tempo, sono stati commessi errori plateali. Dall’infermiera che non aveva mai fatto affiancamento con colleghi più preparati per essere all’altezza della situazione a quella che, non conoscendo bene l’italiano, avrebbe confuso i farmaci da somministrare, sbagliandone anche il dosaggio. In pratica sono stati utilizzati nei reparti dei degenti pubblici (non di quelli privati a pagamento) operatori non formati e impreparati a gestire la logistica del reparto, fino ad arrivare al caos che l’ha fatta da padrone per oltre una giornata. Errori quelli commessi che nelle mail interne, a poche ora dall’accaduto, venivano definiti “potenzialmente fatali per i malati”. La conseguenza, il blocco dei nuovi accessi al reparto dal pronto soccorso e la creazione di un’unità di crisi per gestire l’emergenza. La situazione sarebbe tornata alla normalità solo dopo più di una giornata di caos, la mattina di domenica. Sotto accusa c’è una cooperativa esterna a cui è stata affidata la gestione del reparto. Una decisione presa dall’amministratore unico Francesco Galli, nonostante la contrarietà di molti, e che ha ora portato alle sue dimissioni. L’ats di Milano, l’agenzia di tutela della salute territoriale, su indicazione della Regione ha aperto un’indagine per capire cause e responsabilità della situazione che si è venuta a creare. Le Rsu (le rappresentanze sindacali unitarie) dell’ospedale hanno depositato una denuncia per fare luce su quanto accaduto. Il San Raffaele, che fa parte del gruppo San Donato, è un privato accreditato a contratto col Servizio Sanitario Regionale che ogni giorno gestisce un numero elevatissimo di pazienti. Una delle storture della privatizzazione del sistema sanitario, che dai tempi di Roberto Formigoni, passando per le riforme targate Roberto Maroni prima e Attilio Fontana poi, ha regalato sempre di più soldi ai privati, a discapito del pubblico. Le opposizioni in consiglio regionale hanno chiesto che l’assessore al welfare regionale Guido Bertolaso riferisca su quanto accaduto.


