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Sala vince se apre a sinistra

Le possibilità che Giuseppe Sala ha di vincere le elezioni comunali di Milano passano dal recupero dei voti a sinistra: i consensi di coloro che si sono allontanati dopo la rinuncia di Pisapia a ricandidarsi e che non hanno mai amato Mister Expo. I consensi degli elettori di Sel, dei Verdi e dei comitati arancioni.

La scelta di Francesca Balzani di non guidare una lista che portasse il suo nome e sostenesse Sala complica il quadro. Per due ragioni: la lista avrebbe tenuto insieme quei mondi attorno a una proposta spendibile. E il no della ex candidata alle primarie mette in evidenza una distanza forte con Sala e con il Pd.

A sinistra temono che l’esito della vicenda Balzani dimostri una volontà da parte del Pd e di Sala di puntare tutto sulla conquista dei voti di centro. Uno schema rischioso, perché il candidato del centrodestra, Stefano Parisi, sta conducendo una campagna elettorale molto intelligente in cui si sta accreditando come il campione del centro. Significativo il suo ripudio pubblico dei voti di Casapound.

Questo costringe Sala a spostarsi a sinistra, area con la quale fino a questo momento non ha legato. La sinistra che ha sostenuto Balzani da parte sua è in difficoltà. In questi giorni si susseguiranno incontri e riunioni in vista di un’assemblea cittadina, lunedi prossimo, dove verrà posto il problema della collocazione. Ancora con il centrosinistra? E con quale capolista al posto di Balzani? Oppure fuori dal centrosinistra con una candidatura alternativa? Una questione che si interseca con la vicenda nazionale soprattutto per quanto riguarda Sinistra Ecologia e Libertà.

A Milano Sel ha lavorato per rimanere nel centrosinistra nonostante le pressioni in senso contrario provenienti da Roma. Adesso, resistere a quelle pressioni sarà più difficile. Se Gherardo Colombo fosse disponibile la sua sarebbe una figura in grado di unire. Ma fino a ora l’ex pm di Mani Pulite non ha confermato l’intenzione di candidarsi. Occorrerebbe un’apertura di credito importante di Sala nei confronti della sinistra. Nemmeno questo, fino a ora, è accaduto.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    “Abbiamo sempre preferito la take imperfetta ma magica”: i Satantango raccontano il nuovo album

    Un debutto interessante quello dei Satantango, nuovo progetto shoegaze proveniente dalla provincia cremonese. Il duo, composto da Valentina e Gianmarco, è oggi passato a Volume per raccontare e suonare in acustico alcuni brani del nuovo album “Satantango”. Il titolo è lo stesso di un film ungherese del 1994 della durata di oltre sette ore: “l’ambientazione e le atmosfere sono molto simili a quelle che ci sono nei nostri posti”, spiega il duo. Tra shoegaze, dream pop e slowcore, l’album dipinge un immaginario bianco e nero tra malinconie di provincia e nebbia, cinema chiusi e un senso di innocenza perduta, ed è ricco di riferimenti a pellicole vintage come “Gioventù Amore e Rabbia”. L'intervista di Elisa Graci e Dario Grande e il MiniLive dei Satantango.

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