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“Sala e Parisi due dipendenti dei partiti”

Contro la sinistra che ha governato Milano in questi ultimi cinque anni, contro la destra incarnazione della vecchia politica: Corrado Passera si presenta come il candidato dell’alternativa, dalla parte della gente che chiede lavoro e sicurezza. Propone di fare di Milano una “città-regione” con ampia autonomia politica e finanziaria, bolla Giuseppe Sala e Stefano Parisi come “dipendenti” dei partiti. L’ex ministro allo Sviluppo economico del governo Monti, ex amministratore delegato di Poste Italiane e di Banca Intesa, si descrive come l’unico candidato libero e indipendente dai partiti.

Sala e Parisi sono due facce della stessa moneta”, dice Passera. “Entrambi sono dipendenti dei partiti, tutti e due quando erano in city manager non hanno portato a termine i loro compiti e hanno fallito nella riforma della macchina burocratica”. Per Passera le due coalizioni, centrodestra e centrosinistra, sono composte da partiti che non vanno d’accordo su niente.

Il giudizio su Sala diventa ancora più severo quando si parla di Expo 2015. “Se mi chiede se l’esposizione universale è stata un evento positivo le rispondo sì, lo è stata. Anche se avrebbe dovuto portare effetti strutturali maggiori”. Il problema è l’opacità del Sala politico. “Non sta dicendo quanto ci è costato Expo, quanti sono i costi ancora da sostenere, quanto costerà lo smantellamento e cosa succederà ora. È una colpa grave”. Ma ha mentito Sala nella campagna per le primarie? “Ha dato alla cittadinanza informazioni fuorvianti e continua a non dare informazioni che conosce benissimo essendo stato amministratore delegato e commissario di Expo Spa. Non può non sapere quanto costerà smantellare Expo, per esempio”. Ora per il post Expo si parla di una ipotesi di fusione tra le due società, Expo Spa e Arexpo. Per Corrado Passerà fondere le due società e i loro bilanci è un modo per “nascondere la verità”.

E Milano? Una città insicura e senza lavoro, almeno secondo i manifesti elettorali di Passera. “Milano deve cambiare marcia su lavoro, sicurezza e autonomia”. Come finanziare questo cambiamento? “Dismissione del patrimonio pubblico e privatizzazione delle partecipate come Sea e A2A”. La giunta Pisapia, dice ancora Passera, ha lasciato una “Milano senza progetti”.

Ascolta qui l’intervista completa a Corrado Passera

CORRADO PASSERA

 

  • Autore articolo
    Roberto Maggioni
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    Dopo l'aggressione a tre attivisti italiani in un villaggio vicino a Gerico, abbiamo intervistato Elena Castellani, attivista di Assopace Palestina, una delle organizzazioni di sostegno della missione in interposizione non violenta nei territori occupati, che ci spiega qual è il lavoro dei volontari e il contesto nel quale si trovano. “Gli attivisti internazionali di interposizione non violenta – spiega Elena Castellani - aiutano i palestinesi in vari modi, come la sorveglianza notturna o diurna, l'accompagnamento dei bambini, dei pastori, per cercare di evitare le aggressioni dei coloni, che sono praticamente quotidiane: i palestinesi vengono feriti, malmenati, a volte anche uccisi e quando va meno peggio, i coloni distruggono le proprietà, le case, ammazzano gli animali. I coloni vengono fiancheggiati dai militari israeliani che, invece, di proteggere gli aggrediti difendono i coloni, cioè gli aggressori”. L'intervista di Alessandro Principe.

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