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Sala, è arrivato il momento di dire se ti ricandidi a Milano

Il sindaco di Milano Beppe Sala

Beppe Sala, cosa fai? Il sindaco di Milano ha annunciato una serie di iniziative pubbliche per elaborare idee per Milano.
Sette punti, dai quartieri della città alla transizione ambientale, dal lavoro nell’era dello smart working alla salute, alla qualità della vita. Sette punti che, di fatto, sembrano un programma per i prossimi 5 anni.

I lavori inizieranno il 12 ottobre e termineranno il 7 novembre.

Sala non ha ancora annunciato se si ricandiderà a sindaco di Milano e, più il tempo passa, più le cose si complicano. Il momento di dire alla città cosa intenda fare è arrivato. Il 7 novembre potrebbe essere la data buona.

Le elezioni comunali di Milano saranno un passaggio cruciale. Per il centrosinistra vincere ancora, per la terza volta consecutiva, significherebbe stabilire una egemonia sulla città che rappresenta il motore economico d’Italia. Un risultato che avrebbe una portata che andrebbe ovviamente ben al di là dei confini della città.
La destra, per la stessa speculare ragione, punta a riprendersi la città che per decenni è stata culla del berlusconismo. Stavolta, poi, Salvini ha un motivo in più: dopo la sconfitta alle regionali di quest’anno, se perdesse anche a Milano la prossima primavera sarebbero guai per lui.

La decisione di Sala è molto importante.

C’è chi gli suggerisce di rinviare l’annuncio pubblico il più possibile, per una questione di tattica: il ragionamento è che se Sala sta zitto fino alla fine del 2020 e poi si ricandida la destra avrebbe troppo poco tempo per trovare un avversario all’altezza. Ma lo stesso ragionamento si potrebbe ribaltare: un no di Sala che arrivasse troppo in là costringerebbe il centrosinistra a correre per costruire una candidatura alternativa con poco tempo a disposizione.

Ma questa, appunto, è tattica. Quello che occorre è la strategia. Le nuove idee per Milano. In molti hanno spiegato che le cose sono cambiate, con la pandemia. Che la Milano scintillante e rutilante della crescita esplosiva, trainata dall’immobiliare, dalla finanza, dal turismo, la città che si proiettava nel mondo con un forte processo di internazionalizzazione, sta pagando il prezzo della crisi.

Al centrosinistra serve una candidatura forte, convinta, determinata, accompagnata da un pensiero articolato sulla città. Come ripensarsi, come costruire nuovi modelli di sviluppo.
I lavori che inizieranno il 12 ottobre saranno il cantiere del centrosinistra. Manca il nome del candidato sindaco. Il 7 novembre è l’ultima occasione per dare la notizia che tanti stanno aspettando.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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