Approfondimenti

Il fallimento della “nuova” classe politica

Sergio Mattarella dopo le consultazioni

Si torna alle urne. Dopo due mesi di litigi, veti contrapposti, tatticismi, personalismi, andremo ancora a votare. Chi poteva formare un governo non l’ha fatto perché non ha voluto guardare all’interesse generale, ma solo al proprio.

L’Italia e gli italiani sono stati messi in secondo ordine. In questi sessanta giorni la priorità è stata conquistare (o non perdere) la poltrona o la propria posizione di potere.

Foto | Quirinale
Foto | Quirinale

Luigi Di Maio voleva fare il presidente del consiglio a tutti i costi. Per questo è rimasto rigido sulle sue posizioni fino alla 25esima ora. Ma era troppo tardi.  La sua ambizione di essere il prescelto per Palazzo Chigi gli ha impedito di avere un vero spazio di manovra politico per portare al governo il M5s. Nessuno nel Movimento se ne è accorto? VOTO: 4.

La coalizione di centrodestra al Quirinale
Foto | Quirinale

Matteo Salvini è stato apparentemente il più abile. Ora gioca ora la carta di nuove elezioni, sicuro di uscirne vincitore. Da leader egemone della Destra italiana, se non avrà la maggioranza dei seggi in Parlamento, tornerà a trattare con i Cinque Stelle da una posizione di maggiore forza. Con loro e dentro la sua coalizione.  Per due mesi ha fatto finta di essere l’unico leader di buon senso. In realtà era quello che aveva maggior opzioni a suo favore. Non ha mai fatto un  mossa che l’abbia distratto dal suo vero obiettivo: arrivare a Palazzo Chigi, prima o poi. VOTO: 4.

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi ha sistematicamente boicottato ogni possibilità di accordo Lega – M5s.  Lui aveva un altro desiderio: governare con Matteo Renzi. Quello era il suo obiettivo. La rassicurazione che nulla sarebbe veramente cambiato. Lo schema era semplice: governo del Presidente con un pilastro (l’alleanza Pd – Forza Italia) e la Lega a tenerlo su. Ma Matteo Salvini fino a quello non è arrivato. Va bene non rompere con Silvio, ma fare l’Utile Idiota era troppo. Adesso Berlusconi s’imbarca nell’unica avventura che avrebbe voluto evitare: le elezioni. Con la speranza di una vittoria netta del Centrodestra. VOTO: 3.

Matteo Renzi

Matteo Renzi ha buttato alle ortiche l’unica possibilità che aveva per far tornare al governo il Pd nonostante la disfatta del 4 marzo. L’ha gettata via perché lui – o alcuni componenti del Giglio Magico – sarebbero stati sacrificati in caso della nascita di un governo Movimento 5 stelle – Pd. Ha guardato al suo interesse personale, al suo destino di leader politico e non a quello del paese. E della sinistra italiana.  In realtà, esce da questi 60 giorni con un pugno di mosche in mano. Magari fonderà il suo movimento e lo presenterà alle prossime elezioni (se ne avrà il tempo), magari riuscirà ancora a condizionare il Pd, ma quello che dicono i sondaggi è che il suo partito è in caduta libera. In ogni caso, ha creato solo macerie. VOTO: 3. Anzi, 2 perché è stato lui a volere questa legge elettorale.

mattarella consultazioni

Per la prima volta nella storia dell’Italia Repubblicana, si andrà a votare per le politiche a distanza di pochi mesi.  Con una classe politica che ha dato luogo a un osceno spettacolo per 60 giorni. Lo sfibrato rapporto tra i cittadini e la politica e le istituzioni rischia di diventare ancora più spossato. La cosa più curiosa è che questo dato non sembra preoccupare i protagonisti di questi due mesi di “passione”. Benvenuta Terza Repubblica.

  • Autore articolo
    Michele Migone
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 09/05 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 09-05-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 09/05 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 09-05-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 09/05/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 09-05-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 09/05/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 09-05-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 09/05/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 09-05-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 09/05/2025 delle 20:04

    L’Abbonaggio di Radio Popolare minuto per minuto

    Campagna abbonamenti - 09-05-2025

  • PlayStop

    Rsa in Lombardia, tra rette sempre più alte e liste d’attesa sempre più lunghe

    Costi alle stelle per le famiglie e liste d’attesa che ogni anno si allungano. La Fnp Cisl riassume così la condizione delle Rsa in Lombardia. Un settore quasi interamente in mano alle realtà private, con rette mensili che in media superano i 2200 euro (a fronte di pensioni mediamente inferiori ai 1500 euro), dove la lista d’attesa ammonta a 113 mila domande. Abbiamo sentito Roberta Vaia, segretaria di Cisl Lombardia, e Sergio Marcelli, segretario generale Fnp Cisl Lombardia, intervistati da Luca Parena.

    Clip - 09-05-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 09/05/2025

    Puntata speciale di Esteri. In occasione del nove maggio, giorno dell’Europa, ma anche "Ultimo Giorno di Gaza", come recita lo slogan di un movimento nato dal basso per accendere la luce sulla situazione nella striscia di Gaza e sulla sua urgenza. Per questo abbiamo dedicato tutta la puntata ad una storia, quella di Mohammed e della sua famiglia. La sua voce la conoscete, l’avrete sentita tante volte in esteri e nei giornali radio. Il suo volto e quello di sua moglie e dei suoi figli li avete visti sui social di Radio Popolare. Ora si trovano in Italia, a Firenze, finalmente al sicuro, dopo essere scappati dall’inferno della striscia di Gaza. Li abbiamo incontrati, questa è la loro storia.

    Esteri - 09-05-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 09/05/2025 delle 17:01

    A cura di Matteo Villaci con Elisa Graci e Alessandro Braga

    Campagna abbonamenti - 09-05-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 09/05/2025 delle 15:01

    A cura di Cecilia Di Lieto con Mattia Guastafierro e Martina Stefanoni

    Campagna abbonamenti - 09-05-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 09/05/2025 delle 13:17

    A cura di Claudio Jampaglia con Cinzia Poli, Barbara Sorrentini, Massimo Alberti e Sara Milanese poi Cecilia Di Lieto e Mattia Guastafierro

    Campagna abbonamenti - 09-05-2025

  • PlayStop

    Campagna abbonamenti di venerdì 09/05/2025 delle 11:02

    A cura di Chawki Senouci con Luca Parena, Elena Mordiglia e Vittorio Agnoletto

    Campagna abbonamenti - 09-05-2025

Adesso in diretta