Approfondimenti

La sfida di Kiev alle annessioni russe, la prima uscita di Meloni dopo le elezioni e le altre notizie della giornata

meloni Coldiretti

Il racconto della giornata di sabato 1 ottobre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Non cessa l’avanzata ucraina nei territori contesi, nonostante le minacce russe, Meloni sceglie il “Villaggio Coldiretti” a Milano per la sua prima uscita dopo la vittoria elettorale, il Brasile va al voto con l’incognita di una possibile mossa “trumpiana” da parte di Bolsonaro, in piazza a Milano sono scesi ragazze e ragazzi iraniani per chiedere libertà d’espressione nel loro Paese.

L’esercito russo perde il controllo di Lyman, nodo strategico importante

(di Emanuele Valenti)

Ci siamo chiesti più volte cosa avrebbe fatto Putin se l’esercito ucraino avesse colpito i territori controllati dalle truppe di Mosca nel sud e nell’est del paese una volta annessi i quattro territori di Kherson, Zaporizhia, Donetsk e Luhansk. Bene, a 24 ore dalla cerimonia al Cremlino i russi hanno perso il controllo di un importante centro nella regione di Donetsk, Lyman. Loro stessi hanno ammesso di essersi ritirati per evitare di essere completamente circondati.
Non sappiamo ancora quale sarà la risposta. Ma a prescindere dalle dichiarazioni del ceceno Kadyrov sulle armi nucleari, visto che le difficoltà sul campo permangono Putin farà qualcosa. La nostra domanda quindi rimane.

Lyman era un importante hub militare per i russi, uomini e mezzi. C’erano almeno 5mila soldati. Ed è anche uno snodo logistico importante tra le regioni di Donetsk, Luhansk – quindi il Donbass – e Kharkiv.
Dal punto di vista di strategia sul territorio una sconfitta importante.

Gli ucraini continuano a spingere anche più a nord, sull’ultima striscia di territorio che i russi controllano nella regione di Kharkiv, subito sopra il Donbass. La località di Kupiansk – l’ultima probabile strage di civili, più di 20 morti tra cui molti bambini – si trova proprio su quella linea del fronte. E gli ucraini la stavano evacuando da settimane. Le vittime pare siano state colpite proprio nella zona grigia tra russi e ucraini, quei pochi chilometri di terra di nessuno. Il dramma della guerra.

Kyiv, con il via libera dell’Occidente, sta quindi sfidando le minacce nucleari del Cremlino e sta proseguendo con la sua contro-offensiva. Si combatte pesantemente anche a sud, a Kherson. Le dichiarazioni sono però molto prudenti. E diversi civili ucraini ci hanno detto di temere mosse estreme da parte di Mosca. Tutto è possibile.

Meloni torna in pubblico dopo le elezioni e sceglie un basso profilo

(di Luca Parena)

Vincere, stravincere, e poi dire il meno possibile. Le bandiere e le felpe gialle degli imprenditori agricoli di Coldiretti hanno fatto da sfondo alla prima uscita pubblica di Giorgia Meloni dopo la vittoria elettorale, ma non c’è stato spazio per nessun trionfalismo. Toni piuttosto istituzionali, evitate le domande più spinose.

Al suo arrivo nella corte del Castello Sforzesco, teatro del “Villaggio Coldiretti” in questo fine settimana, ci sono stati applausi sì, ma nessuna ovazione. Nessuno dei militanti di Fratelli d’Italia si è fatto notare tra il pubblico, come se il momento di gloria elettorale fosse soffocato dal peso delle questioni da affrontare in un momento di crisi incrociate e complicatissime.

Dal palco, Meloni ha parlato un quarto d’ora, i passaggi più significativi li ha dedicati ai rincari dell’energia. Su questo tema ha detto di essere in contatto costante con l’uscente governo Draghi, quello a cui ha fatto opposizione fino a pochi giorni fa, e che ritiene di avere idee ben precise su quale linea l’Italia debba avere in Unione Europea: “Quando dicevamo che in Europa si parte dalla difesa degli interessi nazionali per arrivare a soluzioni comuni, non lo facevamo perché eravamo populisti, lo facevamo perché eravamo lucidi. Anche altri lo fanno. La postura dell’Italia cambierà nei prossimi mesi” ha garantito Meloni.

I 200 miliardi di euro annunciati dalla Germania per affrontare a livello nazionale i rincari dell’energia sono sembrati un assist perfetto alla retorica della presidente di Fratelli d’Italia, consapevole di trovarsi davanti una platea, quella degli imprenditori agricoli, fiera del “made in Italy” e piuttosto ostile ai vincoli europei. Poche frasi e di circostanza sul governo che verrà e sulle pressioni degli alleati, Salvini e Berlusconi, preoccupati di finire messi all’angolo. Forse un altro segnale di come, dietro alla chiara vittoria elettorale, si nascondano difficoltà che invitano a rinunciare ai festeggiamenti. 

In Brasile è la vigilia delle elezioni

Domani si vota in Brasile per le elezioni presidenziali. C’è grande attesa nel paese. Gli ultimi sondaggi aprono alla possibilità di una vittoria di Lula già al primo turno. Ci sono però timori per le eventuali mosse del presidente uscente Bolsonaro che nelle ultime ore ha ventilato l’ipotesi di brogli elettorali e potrebbe non accettare la sconfitta. Il paese arriva al voto in un clima di forti tensioni, alimentate dai sostenitori di Bolsonaro. Il timore è che eventuali contestazioni sfocino in violenza. 

Padre Dario Bossi, missionario comboniano italiano che vive in Brasile da oltre 15 anni. 

 

I giovani iraniani manifestano a Milano tra paura e determinazione

(di Lorenza Ghidini)

E’ la piazza dei giovani iraniani di Milano, che studiano, lavorano, e in questi giorni difficili per il loro Paese si preoccupano per gli amici rimasti là.
Faticano a contattarli, li temono vittime della repressione poliziesca, cercano informazioni ma ne trovano poche perché, spiegano, il regime oscura internet.
A Milano sono certi di essere tenuti d’occhio dal consolato iraniano, e hanno paura che queste manifestazioni possano costare care ai loro parenti a casa, temono rappresaglie.
Ma stavolta non ci fermeremo, dicono, ci riprenderemo l’Iran.
Gridano forte il nome di Mahsa Amini, la ragazza simbolo di questa rivolta nata per i diritti delle donne ma ingrossata dalle ingiustizie sociali e dalla crisi economica.
Cantano una canzone di un cantante, Shervin, finora praticamente sconosciuto, ma oggi incarcerato perché il suo ultimo brano, Baraye, dedicato a questa protesta, è diventato un successo.
Sono tanti, riempiono piazza Scala insieme a tanti e tante milanesi, che li stringono come in un abbraccio, si confondono i cartelli in lingua farsi e quelli in italiano: “Donna, vita, libertà”.
Incuranti della manifestazione, passano alcune turiste velate, ben vestite, escono dalla Galleria coi sacchetti dello shopping.

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 06/12 08:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 06/12 07:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 05/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 05/12/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 06/12/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 06-12-2025

  • PlayStop

    Slide Pistons – Jam Session di sabato 06/12/2025

    La frizzante trasmissione di Luciano Macchia e Raffaele Kohler. Tutti i sabati su Radio Popolare dalla mezzanotte all'una. In onda le scorribande musicali dei due suonatori d’ottone in giro per la città, assecondate da artisti formidabili e straordinari.

    Slide Pistons – Jam Session - 05-12-2025

  • PlayStop

    Doppia Acca di venerdì 05/12/2025

    Dal 2011 è la trasmissione dedicata all’hip-hop di Radio Popolare.

    Doppia_Acca - 05-12-2025

  • PlayStop

    News della notte di venerdì 05/12/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Percorsi PerVersi di venerdì 05/12/2025

    Poesie, liriche, sonetti, slam poetry, rime baciate, versi ermetici, poesie cantate. Ogni settimana Percorsi PerVersi incontra a Radio Popolare i poeti e li fa parlare di poesia. Percorriamo tutte le strade della parola poetica, da quella dei poeti laureati a quella dei poeti di strada e a quella – inedita – dei nostri ascoltatori.

    Percorsi PerVersi - 05-12-2025

  • PlayStop

    Musiche dal mondo di venerdì 05/12/2025

    Musiche dal mondo è una trasmissione di Radio Popolare dedicata alla world music, nata ben prima che l'espressione diventasse internazionale. Radio Popolare, partecipa alla World Music Charts Europe (WMCE) fin dal suo inizio. La trasmissione propone musica che difficilmente le radio mainstream fanno ascoltare e di cui i media correntemente non si occupano. Un'ampia varietà musicale, dalle fanfare macedoni al canto siberiano, promuovendo la biodiversità musicale.

    Musiche dal mondo - 05-12-2025

  • PlayStop

    Sui Generis di venerdì 05/12/2025

    Una trasmissione che parla di donne e altre stranezze. Attualità, cultura, approfondimenti su femminismi e questioni di genere. A cura di Elena Mordiglia.

    Sui Generis - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di venerdì 05/12/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 05-12-2025

  • PlayStop

    Esteri di venerdì 05/12/2025

    1) Giornata mondiale del suolo: l’ecocidio di Gaza. La terra della striscia è sommersa da 61 milioni di tonnellate di macerie e in due anni la quasi totalità delle coltivazioni è stata distrutta. (Alice Franchi) 2) Anche la musica è politica. Spagna, Irlanda, Slovenia e Paesi Bassi si ritirano dall’Eurovision per protestare contro la partecipazione di Israele al contest musicale. (Giulio Maria Piantedosi) 3) “Per affrontare il futuro abbiamo bisogno della giustizia”. Reportage dalla Siria che, a un anno dalla caduta del regime di Assad, prova a guardare avanti. (Emanuele Valenti) 4) Germania, generazione disarmata. Mentre il governo approva la riforma sulla leva militare, gli studenti di tutto il paese scendono in piazza contro la militarizzazione. (Alessandro Ricci) 5) Regno Unito, nel tentativo di tagliare la spesa sociale, il ministro della salute vuole diminuire le diagnosi le diagnosi dei problemi di salute mentale e di disturbi ADHD. (Elena Siniscalco) 6) Mondialità. L’America Latina tra la Cina e la politica del “cortile di casa” degli Stati Uniti. (Alfredo Somoza)

    Esteri - 05-12-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di venerdì 05/12 18:36

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 05-12-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di venerdì 05/12/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 05-12-2025

Adesso in diretta