Approfondimenti

Le manifestazioni di Firenze e Milano, si aggrava il bilancio del naufragio di Cutro e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 3 marzo 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Milano e Firenze hanno visto scendere in piazza migliaia di persone a fianco delle ONG del Mediterraneo nel capoluogo lombardo e contro il neofascismo e l’indolenza del governo sul caso dell’aggressione agli studenti, nel capoluogo toscano; mentre il bilancio delle vittime del naufragio di Cutro sale a 70 morti, la presidente del Consiglio Meloni respinge le accuse al governo e difende il ministro dell’Interno Piantedosi; Alfredo Cospito ha ricominciato ad assumere zuccheri, ma la sua situazione generale è molto seria.

Le manifestazioni di Firenze e Milano

L’antifascismo e i morti in mare.
Due città, due manifestazioni, un sabato pomeriggio in piazza contro il Governo.

A Firenze la mobilitazione del mondo della scuola convocata dopo il pestaggio di alcuni studenti di sinistra fuori da un liceo è diventata la prima manifestazione unitaria dell’opposizione dopo tanto tempo. C’erano i partiti, dal Pd ai 5 Stelle, ai Rossoverdi. C’erano i sindacati. C’erano le associazioni e persone di tutte le generazioni, dagli studenti in su. “Siamo molti più di 50 mila” hanno detto gli organizzatori.
L’inviata, Anna Bredice:

Il fatto politico del giorno come sentivate sono stati Elly Schlein e Giuseppe Conte nella stessa manifestazione insieme al sindacato. “Dobbiamo lavorare insieme sia in Parlamento che nel Paese per organizzare una opposizione. Il Pd, i 5 Stelle, la sinistra Rossoverde” ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein.

A Milano il presidio convocato da otto Ong che fanno soccorso in mare è diventato un corteo. C’erano alcune migliaia di persone dietro allo striscione “basta morti nel Mediterraneo, vogliamo verità e giustizia per la strage di Crotone”. L’inviata Lorenza Ghidini:

Una delle Ong che hanno promosso la manifestazione di Milano è Mediterranea, sentiamo Leon Blanchard della Ong:

La strage di Cutro svela il peggio e il meglio del Paese

(di Lorenza Ghidini)

Come ha detto Cecilia Strada aprendo la manifestazione, in questi giorni abbiamo visto il peggio e il meglio dell’Italia. Da un lato Piantedosi, Salvini, Feltri, dall’altro i pescatori di Crotone, le associazioni e le persone che si sono mobilitate per dare soccorso ai morti e ai vivi della strage di Steccato di Cutro. O si sta di qua, o si sta di là.
Oggi a Milano migliaia di persone hanno voluto dire da che parte stanno, si sono radunate sotto le insegne delle Ong che mandano le navi in mare a salvare i migranti, e sotto le bandiere di decine di associazioni, reti, partiti e sindacati che hanno aderito all’appello: basta morti nel Mediterraneo! Una composizione variegata, attivisti e gente comune, giovani e vecchi, famiglie con bambini. Pochi i rappresentanti delle istituzioni. Il presidio è diventato un corteo, col furgone che manda la musica, gli spezzoni delle Ong e dietro migliaia di persone in passeggiata, quasi in processione, poche bandiere, qualche cartello fatto in casa e l’appuntamento al prossimo corteo cittadino, quello dell’ 8 marzo.
In piazza si perde un bambino, dal microfono gli dicono di andare dove c’è la colonna, che il suo papà lo aspetta lì. Scatta l’applauso quando annunciano il ritrovamento, tutti dicono “chissa che ansia!”. E il pensiero ritorna a quelle bare bianche nel palazzetto di Crotone.

Sale il bilancio delle vittime del naufragio in Calabria

Continua ad aumentare il numero delle vittime del naufragio di domenica scorsa a Steccato di Cutro: il corpo senza vita di un altro bambino è stato trovato sulla spiaggia di Botricello. Il punto del ritrovamento dista una decina di chilometri da quello in cui è naufragato il barcone carico di migranti. Ha un’età apparente di 12-13 anni e si aggiunge a quello di circa tre anni che era stato recuperato dal mare stamattina a Cutro. Con quello di Botricello salgono a 70 i morti accertati del naufragio, il sedicesimo minore.

Sulla tragedia di Cutro, Meloni difende Piantedosi

Giorgia Meloni ha finalmente detto qualcosa sul naufragio di Cutro. A quasi una settimana dalla strage sulle coste calabresi la  presidente del Consiglio, fin’ora in silenzio, ha parlato da Abu Dhabi dove è in visita.

Nessun problema, nulla da capire, governo assolto, colpa dell’Europa: questo in sostanza l’intervento di Meloni.

Sulle richieste di dimissioni del ministro Piantedosi, Meloni le liquida: “Le opposizioni ogni giorno chiedono le dimissioni di un ministro diverso, non fa più molto notizia”.

Meloni – a parte il tono seccato e le frasi retoriche – una cosa la dice: che è colpa di Frontex perché non ha avvertito della gravità della situazione

Riccardo Magi, segretario di +Europa, è tra quelli che hanno chiesto le dimissioni del ministro dell’interno Piantedosi e ha incalzato il governo a dare una spiegazione di quello che è successo sulle coste calabresi. Gli abbiamo chiesto se le parole di Meloni  siano un passo avanti….

Peggiorano le condizioni di Alfredo Cospito

Le condizioni di salute di Alfredo Cospito stanno peggiorando. Lo ha detto il medico che lo sta seguendo Andrea Crosignani.

“Per la prima volta l’ho visto molto stanco” – ha raccontato ai suoi avvocati dopo averlo visitato questa mattina  – e ancora: “Ha un’atrofia muscolare marcatissima”. Insomma, “la situazione si sta deteriorando rapidamente, anche se la ripresa dell’assunzione dello zucchero la rende un po’ meno drammatica”.

Ricordiamo che Cospito è tornato nel carcere di Opera dopo un periodo all’ospedale san Paolo.

Nel pomeriggio a Torino c’è stata una manifestazione di gruppi anarchici in centro città che si è conclusa con scontri con la polizia

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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    Quando lo stupro è un'arma di guerra. Le donne vittime di violenza in Sudan

    In Sudan la violenza di genere e lo stupro usato come arma di guerra sono all’ordine del giorno. Nel mezzo della crisi umanitaria più grave del mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di un conflitto che si consuma anche sui loro corpi. La ong italiana Cesvi lavora sul campo per offrire supporto psicologico alle donne e alle loro famiglie. Martina Stefanoni ne ha parlato con Stefano Piziali, direttore generale di Cesvi

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    È appena uscito “Trovarsi soli all’improvviso”, il nuovo album del musicista e produttore milanese Marco Giudici, oggi ospite di Volume. “Volevo fare dalla musica ambient, come atto terapeutico per me stesso… ma poi si è trasformata in qualcos’altro”, racconta il cantautore sulla genesi dei brani. Il disco, che per il titolo trae ispirazione da una poesia scritta dal nonno dell'artista, è un racconto intimo e delicato che parla di solitudine, fragilità e distacco, ma anche del coraggio di andare avanti e di cambiare, lasciando indietro alcune parti di sé. L'intervista e il MiniLive di Marco Giudici.

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    Le iniziative del 25 novembre e DonneXstrada che di violenza di genere, parla tutto l'anno. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    Le comedians contro la violenza sulle donne al Teatro Lirico di Milano

    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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