Approfondimenti

Il rapporto annuale dell’Istat, la conclusione del G20 di Bali e le altre notizie della giornata

Lvrov e Wang Yi al G20 di Bali

Il racconto della giornata di venerdì 8 luglio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Il rapporto annuale dell’Istat descrive l’Italia come un paese dove la sofferenza sociale è aumentata e rischia di aumentare ancora di più. A Bali è andata in onda la rappresentazione della nuova Cortina di Ferro: da una parte gli Stati Uniti, l’Europa e l’Ucraina, dall’altra la Russia e in mezzo il gruppo dei paesi che, come una volta, si potrebbero definire non allineati. Un tribunale di Mosca ha condannato a sette anni di reclusione l’oppositore Alexei Gorinov. L’ex premier giapponese Shinzo Abe è stato ucciso da un attentatore nella città di Nara. L’ex presidente della FIFA Joseph Blatter e l’ex Presidente della Federazione Europea del calcio Michel Platini sono stati assolti dall’accusa di truffa. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia. 

Il Rapporto annuale dell’Istat: l’Italia della povertà e delle disuguaglianze

(di Raffaele Liguori)

L’Italia è un paese dove anche la mortalità è disuguale e risente delle condizioni economiche e sociali: ad esempio è maggiore laddove il titolo di studio è più basso.
Il rapporto annuale dell’Istat è una preoccupante descrizione di un paese che vede allargare le proprie aree di sofferenza.
La povertà, quella assoluta, quella che non permette una vita “libera e dignitosa” (come dice la nostra costituzione) è triplicata nel giro di 15 anni: oggi coinvolge 5 milioni e 600 mila persone (nel 2005, meno di due milioni). Rispetto a 15 anni fa la povertà assoluta è quattro volte più frequente (dal 3 all’11%) per i giovani tra i 18 e i 34 anni (quasi il 70% di loro vive in famiglia).
Di fronte a questa situazione, il reddito di cittadinanza non ha abolito la povertà (come diceva Di Maio dal balcone di palazzo Chigi 4 anni fa), ma ha evitato ad un milione di persone di cadere nella povertà assoluta, dice il rapporto Istat.
Diseguali negli stipendi, così come nell’affrontare i rincari e l’inflazione.
L’Istat racconta che circa 4 milioni di dipendenti del settore privato guadagnano meno di 12 mila euro lordi l’anno. I salari in Italia sono bassi e l’inflazione pesa di più (2,6 punti) su chi guadagna poco: alimentari ed energia – ha calcolato l’Istat – si mangiano oltre il 60% del potere d’acquisto.
Salari che restano bassi, vuol dire salari che non aumentano. Tanto basta per rassicurare il governatore di Bankitalia Visco: “la dinamica delle retribuzioni non sembra al momento indicare l’avvio di una pericolosa rincorsa prezzi e salari”. Visco è preoccupato della spirale salari-prezzi, ma senza aumenti degli stipendi – dice l’Istat – le retribuzioni contrattuali torneranno indietro, sotto i livelli del 2009.
L’occupazione: dagli anni ‘90 ad oggi – scrive l’Istat – i dipendenti a termine sono raddoppiati. Oggi sono 3 milioni. Per metà di loro i lavori precari che svolgono durano al massimo sei mesi.
Le cifre e il quadro fatto dall’istituto di statistica nel rapporto presentato oggi non tengono conto degli ultimi sei mesi, del rallentamento dell’economia e dell’inflazione che ha continuato a salire.
Infine del rapporto Istat c’è un ultimo dato, ma non il meno importante, che riguarda la “famiglia”: al centro-nord – scrive l’Istat – le coppie con figli non rappresentano più il modello familiare prevalente, sono state superate dalle persone che vivono sole”.

Le prove generali per la nuova cortina di ferro al G20 di Bali

(di Michele Migone)

La foto di gruppo è saltata, boicottata prima dal Segretario di stato Usa Blinken e poi dai suoi colleghi occidentali che non volevano farsi ritrarre insieme al russo Lavrov. Poi è saltata anche la cena di gala per la stessa ragione. Il capo della diplomazia di Mosca, invece, è uscito dalla sala prima quando parlava l’ucraino Kuleba e poi quando ha preso la parola la tedesca Baerbock. Infine Lavrov ha lasciato definitivamente e in anticipo la riunione dei G20 dopo aver detto che con l’Occidente non si può dialogare. A Bali è andata in onda la rappresentazione della nuova Cortina di Ferro: da una parte gli Stati Uniti, l’Europa e l’Ucraina, dall’altra la Russia e in mezzo il gruppo dei paesi che, come una volta, si potrebbero definire non allineati, nuove potenze economiche e militari regionali e globali, come l’India, mentre la Cina è un caso a parte. In sé, il vertice è stato un fallimento, nonostante gli sforzi dei padroni di casa indonesiani di tentare di raggiungere qualche risultato sulla crisi alimentare causata dalla guerra e sulle ripercussioni economiche del conflitto in Ucraina. Non c’è stata alcuna discussione. La Russia reclama invece di aver vinto sul fronte diplomatico. L’Occidente, soprattutto Washington, voleva isolarla a livello internazionale, puntava a che fosse trattata come uno stato canaglia, ma l’invito a Bali conferma che l’operazione non è riuscita. A parte la Cina – che merita un discorso a sé – tutti gli altri paesi presenti, dall’India al Messico, dall’Arabia Saudita alla Turchia, hanno deciso di mantenere buoni rapporti con Mosca. Per due motivi. il primo: hanno voluto riaffermare la loro sovranità, l’ indipendenza dal blocco occidentale, il secondo, invece, sono gli affari economici con la Russia ai quali non vogliono rinunciare. Così come, però, non vogliono assolutamente rinunciare ai loro rapporti con Usa e Europa. Da qui, la loro politica di temperata equidistanza per la guerra in Ucraina, le frequenti candidature come mediatori tra le parti, il tutto in attesa che la situazione si stabilizzi o faccia capire chi ne uscirà meglio, l’interlocutore da privilegiare in futuro.

l’oppositore russo Alexei Gorinov è stato condannato a sette anni di reclusione

A mosca, un tribunale ha condannato a sette anni di reclusione l’oppositore russo Alexei Gorinov colpevole secondo la corte di diffusione di false informazioni sull’esercito per aver condannato l’invasione dell’Ucraina, è uno dei primi oppositori condannato dopo l’entrata in vigore delle leggi contro la libertà di opinione e stampa volute dal governo russo dopo le prime dimostrazioni contro l’invasione dell’Ucraina.

L’attentato all’ex premier giapponese Shinzo Abe

L’ex premier giapponese Shinzo Abe è stato ucciso da un attentatore nella città di Nara, l’omicida Tetsuya Yamagami, 41 anni, ex militare avrebbe usato un’arma artigianale e altre ne sarebbero state trovate nella sua casa. Non si conoscono ancora le ragioni del gesto. Abe è la figura centrale della vita politica giapponese degli ultimi venti anni, figlio di una dinastia politica ha guidato i destini del partito conservatore al gvoerno ininterrottamente da 50 anni.
Cosa può significare questo attentato, lo abbiamo chiesto a Marco restelli, giornalista esperto di Giappone e Asia

 

FIFA, Blatter e Platini sono stati assolti dalle accuse di truffa

L’ex presidente della FIFA, la Federazione Internazionale del calcio, Joseph Blatter e l’ex Presidente della Federazione Europea del calcio Michel Platini sono stati assolti oggi dal tribunale Penale federale di Bellinzona in Svizzera dall’accusa di truffa per un compenso di 2 milioni di franchi svizzeri, circa 2 milioni di euro, che Platini aveva ricevuto dalla FIFA nel 2011. E le roi Platini, come era soprannominato quando giocava a calcio, oggi si è tolto qualche sassolino.

(di Luca Gattuso)

“E’ solo la conferma di quello che dico da sette anni. È un bene che la verità finalmente sia uscita fuori dopo tante manipolazioni, bugie e ingiustizie. La giustizia di chi non è nel calcio mi salva dalla giustizia del calcio.” Così Michel Platini all’uscita del Tribunale Penale Federale di Bellinzona che lo aveva appena assolto dall’accusa di truffa alla Fifa. Con lui imputato l’ex presidente della Federazione Joseph Blatter.
L’accusa era quella di un pagamento illecito di 2 milioni di franchi, versato nel 2011 dalla FIFA a Platini, pregiudicando il patrimonio della Federazione e arricchendo illecitamente Platini. Il pagamento c’è stato. Per l’accusa era una tangente. Per Platini e Blatter invece il frutto di consulenze. Peccato che mancasse il contratto e allora sia Blatter che Platini hanno detto che l’accordo era stato verbale. Il Tribunale ha creduto alla loro versione.
Sia Platini che Blatter erano stati allontanati dal mondo del calcio quando il comitato etico della FIFA nel 2015 li aveva squalificati per 8 anni poi ridotti in un primo tempo a 6 e poi a 4.
Platini l’8 giugno scorso all’apertura del processo aveva affrontato i giornalisti con le mani in tasca senza dire una parola ma dispensando il suo caratteristico sorriso. Oggi ha parlato e non si è contenuto. Sempre sorridendo ha detto “Posso solo dire che non lascerò passare niente, non è finita. In Francia ho sporto denuncia per sapere esattamente chi ha manipolato tutto, ora inizieremo a divertirci”.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 02/07 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 02/07 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 01/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 01-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 01/07/2025 delle 19:46

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 01-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 02/07/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 02-07-2025

  • PlayStop

    Summertime di mercoledì 02/07/2025

    Summertime è il nostro “contenitore” per l’informazione delle mattine estive. Dalle 7.45 alle 10, i fatti del giorno, (interviste, commenti, servizi), la rassegna stampa, il microfono aperto, i temi d’attualità. E naturalmente la musica. Ogni settimana in onda uno dei giornalisti della nostra redazione.

    Summertime - 02-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di mercoledì 02/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 02-07-2025

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 01/07/2025

    Puntata nr 1 - 01 - Shawn Phillips: L Ballade 02 - Nick Drake: River Man 03 - Ray Lamontagne: Be Here Now 04 - Paul McCartney: The Back Seat of My Car 05 - Beach Boys: Surf’s Up 06 - Keith Moon: Don’t Worry Baby 07 - David McWilliams: The Days of Pearly Spencer 08 - Anna B Savage: Lighthouse 09 - Soulsavers: Through My Sails 10 - Souad Massi: Mirage 11 - Bill Frisell: Shutter, Dream 12 - Erich Leisdorf: Coro a Bocca Chiusa 13 - Robert Downey Jr: Smile 14 - Franco Battiato: Se Mai 15 - Tommy Peltier ft Judee Sill: Pocket-Socket 16 - Gentle Giant: Pantagruel’s Nativity 17 - Rufus Wainwright: Waiting for a Dream 18 - Verve: Lucky Man

    Music Revolution - 01-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 01/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 01-07-2025

  • PlayStop

    Aree interne, non piace il riferimento del governo al declino demografico: per Legambiente nell’Oltrepo pavese c’è un’inversione di tendenza

    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

    Clip - 01-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 01/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 01-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 01/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 01-07-2025

Adesso in diretta