Approfondimenti

Biden spiazza l’UE su vaccini e brevetti, le sberle tra Salvini e Meloni e le altre notizie della giornata

Matteo Salvini ANSA quota 100

Il racconto della giornata di venerdì 7 maggio 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Bruxelles vuole che il Recovery Plan sia gestito da Draghi e teme che a succedervi potrà essere un’alleanza Salvini-Meloni, ma ad oggi i due leader del centrodestra sono impegnati in una gara di sberle. Proprio oggi il Recovery Plan presentato alla Commissione Europea e arrivato sui tavoli di ogni parlamentare. Oggi a Milano c’è stato un anticipo della manifestazione di domani a favore dell’approvazione della legge Zan contro la omotransfobia. Infine, i dati di oggi sull’andamento dell’epidemia da COVID in Italia.

Le preoccupazioni di Bruxelles sul Recovery nel post-Draghi

(di Alessandro Principe)

Bruxelles vuole che il Recovery Plan sia gestito da Mario Draghi: si fida di lui. E teme che finisca in mano a un governo sovranista. Oggi le leve del comando sono considerate al sicuro. I ministeri, la struttura creata al Mef che parla direttamente con la Commissione Europea. E infine, naturalmente, Palazzo Chigi. Ora c’è Draghi, il suo ministro Daniele Franco e i tecnici da loro incaricati. Per Bruxelles è una garanzia. Ma è anche una preoccupazione. Cosa succede all’inizio dell’anno prossimo quando si sceglierà il nuovo presidente della Repubblica? Se Draghi va al Quirinale chi terrà da Palazzo Chigi le redini del Recovery? E per quanto tempo? Ci saranno elezioni anticipate o Draghi arriverà fino al 2023? Tutti elementi di incertezza. C’è però qualcosa di più: la possibilità che al governo vadano Salvini e Meloni con un’alleanza sovranista. È vero che obiettivi e progetti del Recovery sono già stabiliti. Ma non è indifferente chi li attuerà e come. Chi sarà l’interlocutore a Roma. Dal fisco alle pensioni, dall’ambiente al welfare. Dalle infrastrutture alla sanità. Non c’è niente di politicamente neutro. E che a Palazzo Chigi ci sia Salvini o un premier europeista è tutt’altra cosa. Meglio ancora, per Bruxelles, se ci fosse ancora Draghi.

Le prime scadenze del Recovery Plan

(di Anna Bredice)

Quasi 2.500 pagine racchiudono il Recovery Plan presentato alla Commissione Europea e arrivato oggi sui tavoli di ogni parlamentare. Sei missioni da realizzare entro il 31 agosto 2026. Entro quella data le opere devono essere “effettivamente implementate”, c’è scritto nel corposo dossier per gran parte scritto in inglese e corredato da cartine e tabelle. Entro quella data quindi le riforme e i progetti dovranno essere tutti avviati, con uno schema di controllo e di governance su più piani, con un un controllo rafforzato contro le frodi, la corruzione e i conflitti di interesse.
Ogni missione, come vengono definiti i capitoli, hanno un finanziamento già fissato. 59 miliardi alla transizione ecologica, 40 miliardi alla digitalizzazione, questo è il primo progetto che si dovrà compiere già quest’anno. 30 miliardi all’istruzione e ricerca, 25 alle infrastrutture e qui nel piano vengono indicate alcune opere legate all’alta velocità, dalla Brescia-Verona-Padova, alla Napoli-Bari. 19 miliardi andranno all’inclusione e 15 miliardi per la salute. In tutto 191 miliardi, che arrivano però a 248 se si aggiungono risorse nazionali e quelle date dalla Next generation Ue.
La sfida più impegnativa è prevista per il 2024, i soldi che arriveranno quell’anno sono i più consistenti, 42 miliardi. Ma chi li riceverà, dai ministeri al piccolo comune, dovrà esser capace di spenderli bene, realizzando i progetti che nel piano hanno già previsto una loro scadenza. Per quanto riguarda le riforme, già nelle prossime settimane è prevista la presentazione della bozza di riforma delle semplificazioni, le altre, a cominciare da quella della giustizia hanno come termine per i decreti attuativi il 31 dicembre 2022.
La governance del piano sarà definita con un decreto ad hoc. Chi monitora lo stato di realizzazione del piano è una “control room” di Palazzo Chigi, che potrà proporre poteri sostitutivi nel caso un progetto dovesse rallentare o bloccarsi. Sempre Palazzo Chigi dovrà collaborare con le singoli amministrazioni. Infine c’è il ministero dell’Economia con una struttura apposita che sarà l’unico punto di contatto con la Commissione europea. a realizzare gli interventi e i progetti ci saranno i ministeri, ma anche le regioni e gli enti locali.

Le sberle tra Salvini e Meloni

(di Michele Migone)

Il leader è lui ed è quindi lui che deve convocare il vertice del centrodestra sulle elezioni amministrative. Il messaggio di Giorgia Meloni è stato chiaro. Ma è un’uscita a doppio taglio. Sottolinea le difficoltà di leadership di Matteo Salvini. Difficoltà che è la stessa Meloni a creare.
Il vertice si terrà mercoledì prossimo, ma il segretario della Lega non ci sarà. Manderà il responsabile enti locali. Tra i due è sempre più scontro. Non sono stracci quelli che volano, ma veri e propri schiaffi. Nella competizione tra i due sarebbe stato superato un livello di guardia e molti esponenti del centrodestra sono ora preoccupati. Nessuno pensa a una rottura, ma tutti credono che il braccio di ferro sicuramente renderà poco stabile la coalizione. Nel passato c’era Silvio Berlusconi a tenere a bada i due, a dividerli per essere lui a governare, ma ora le sue condizioni di salute gli impediscono qualsiasi mossa. Così, i due rimangono da soli, a prendersi a sberle, davanti a tutti. Quello che ne prende di più è Salvini. La Lega scende nei sondaggi, Fratelli d’Italia sale. La credibilità politica di Salvini declina, quella della Meloni migliora. Sembra di assistere al gioco del gatto con il topo. Salvini cerca di piazzare due candidati a Milano e Roma (Albertini e Bertolaso) ed entrambi rinunciano perché vedono che Giorgia Meloni picchia. E la Meloni lo fa per erodere l’immagine di Salvini come leader del centrodestra. Perché la gara tra i due, tutti lo sanno, è su chi sarà il candidato a Palazzo Chigi. Quando Fratelli d’Italia avrà superato la Lega, la Meloni potrà dirgli: sono io la vincitrice. Accadrà? È probabile. Mancano pochi punti. Salvini è sempre più nervoso. Lo si è capito dalle accuse lanciate alla sua alleata: sta all’opposizione per meri motivi elettorali. Lo ha detto proprio lui che per motivi elettorali sta con un piede fuori e l’altro dentro l’esecutivo. Una strategia che non sta pagando. Ma Salvini è un po’ che fa fatica ad azzeccarla.

Vaccini e brevetti. Il blitz di Biden spiazza l’UE

(di Chawki Senouci)

L’Unione Europea è rimasta spiazzata dal blitz di Biden. E prima di chiarirsi le idee ha tentato di mettere in dubbio la sincerità degli Stati Uniti perché – sostengono – la Casa Bianca mantiene ancora l’embargo sui vaccini e soprattutto sulle componenti dei vaccini. E senza queste componenti i brevetti non servono a nulla. In sostanza Joe Biden, da grande comunicatore, cerca di dare al mondo un’immagine di un America generosa. Tuttavia a Bruxelles riconoscono che bisogna diversificare la produzione per coprire il fabbisogno mondiale e soprattutto ridistribuire la ricchezza creata dal vaccino che adesso è nelle mani dei laboratori. Questa è la posizione della Commissione che sembra alla fine molto possibilista. Per quanto riguarda i Paesi membri, Macron si è detto favorevole alla sospensione dei brevetti. La posizione della Germania è ancora tutta da definire, Angela Merkel non ha commentato. Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, del SPD, si è detto pronto al dialogo, mentre un portavoce del governo ha detto che la protezione della proprietà intellettuale è sacra.
Questo confermerebbe la fortissima pressione dei laboratori tedeschi sul governo. BioNTech, partner di Pfizer, prevede nel 2021 entrate per 26 miliardi. Anche il vaccino mRna CureVac, che sarà in commercio a fine maggio, è destinato a fare guadagni importanti. Ma in piena pandemia difendere gli interessi di Big Pharma è antistorico. Sarebbe il peggior modo per Angela Merkel di lasciare la politica.

Tutto pronto a Milano per la manifestazione a favore dell’approvazione della legge Zan

Domani a Milano la manifestazione a favore dell’approvazione della legge Zan contro la omotransfobia che Radio Popolare seguirà in diretta a partire dalle 14.30.
Oggi a Milano c’è stato un anticipo della manifestazione. In piazza Morbegno Alessandro Zan e Monica Cirinnà hanno inaugurato una panchina che ricorda le vittime della omotransfobia. Lorenza Ghidini:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

L’andamento dell’epidemia in Italia è di decrescita: lenta ma costante. E, per la prima volta, in tutte le Regioni. I contagi diminuiscono più velocemente nelle fasce di età più avanzate, per effetto delle vaccinazioni. L’età media dei nuovi contagi si è abbassata a 41 anni. “C’è una tendenza al miglioramento della situazione – ha spiegato il direttore della prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza – e per la prima volta abbiamo sotto la soglia critica sia l’occupazione delle terapie intensive sia dei reparti ospedalieri“.
Da lunedì tutte le Regioni saranno in fascia gialla tranne Valle d’Aosta, Sicilia e Sardegna che saranno arancioni. L’indice nazionale Rt dall’ultimo monitoraggio è leggermente salito rispetto alla scorsa settimana, ma – considerando tutti i parametri – nessuna Regione è considerata ad alto rischio.
Oggi sono stati rilevati 10.500 nuovi contagi, il tasso di positività è sceso al 3,2%. 207 le vittime. In calo sia le terapie intensive sia i ricoveri ordinari.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 26/11 12:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 26-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 26/11 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 26-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 26/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 26-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 26/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 26-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 26/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 26-11-2025

  • PlayStop

    Legge sul consenso, il governo non può tornare indietro

    La legge sul consenso si ferma al Senato perché la presidente della Commissione Giustizia Giulia Buongiorno vuole correggerla, ma la Lega esprime anche dubbi generali sulla necessità di una legge che definisca il consenso. Secondo Alessandra Maiorino, vice-capogruppo M5S Senato e Coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili: “Da noi al Senato il provvedimento è arrivato tardi, da una parte c’è una questione strumentale per cui la Lega vuole più tempo, dall’altra parte c’è una questione reale, vogliamo leggere e approfondire il testo, quindi non trovo lunare la richiesta di prendere più tempo”. Insomma l’accordo c’è per approvare la legge. “L’importante è che il 609 bis che punisce la violenza sessuale agita finora con violenza, minaccia o abuso di potere, sia adegui a quello che dice la giurisprudenza: non servono il sangue, i lividi, le botte o le minacce perché ci sia violenza sessuale, basta che quell’atto sia stato compiuto senza il consenso della donna”. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 26-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 26/11/2025

    Noi e altri animali È la trasmissione che da settembre del 2014 si interroga su i mille intrecci di una coabitazione sul pianeta attraverso letteratura, musica, scienza, costume, linguaggio, arte e storia. Ogni giorno con l’ospite di turno si approfondisce un argomento e si amplia il Bestiario che stiamo compilando. In onda da lunedì a venerdì dalle 12.45 alle 13.15. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 26-11-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 26/11/2025

    Oggi Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare, era in onda alle 11.30 dallo spazio "Living Together" della Comunità di Sant'Egidio al Corvetto, con: Modou Gueye del C.I.Q.; Roberto Di Puma per lo spazio "Fratelli Bonvini 1909; Alice Marinoni di Formattart; Barbara Sorrentinini con i curatori del progetto di cinema di territorio Wanted Clan...

    Cult - 26-11-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 26/11/2025 - ore 11:02

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-11-2025

  • PlayStop

    Il Maestro, caduta e rinascita di un ex divo del tennis nella Roma degli anni ‘80

    Raul Gatti è un ex campione del tennis caduto in disgrazia, alcolista e disoccupato, interpretato da Pierfrancesco Favino nel film Il Maestro: “Ho seguito il tennis fin da ragazzo e mi sono subito affezionato a questo personaggio perdente, il più fallito che ho interpretato nella mia vita. Perché anche quelli che ho rappresentato in passato, per quanto fossero decaduti, avevano comunque un atteggiamento da vincenti”. Siamo negli anni ‘80 e Gatti viene assoldato per allenare un giovanissima promessa, Felice Milella, un ragazzino di 13 anni con i numeri per partecipare ai match più prestigiosi. Il regista Andrea Di Stefano aveva questo progetto nel cassetto molto prima che il tennis tornasse ad essere uno sport di moda: “Ho scritto questa sceneggiatura nel 2006, l’ho depositata e abbiamo le prove – ironizza il regista. Doveva essere il mio primo lungometraggio, prima ancora di realizzare L’ultima notte di Amore, con Pierfrancesco Favino, a cui avevo già pensato allora per questo personaggio di divo decaduto”. L'intervista di Barbara Sorrentini al regista Andrea Di Stefano e a Pierfrancesco Favino.

    Clip - 26-11-2025

  • PlayStop

    GIROLAMO DE MICHELE - IL PROFETA INSISTENTE

    GIROLAMO DE MICHELE - IL PROFETA INSISTENTE - presentato da Michele Migone

    Note dell’autore - 26-11-2025

  • PlayStop

    Cpr: le responsabilità dei medici

    Quali sono i criteri attraverso i quali viene data o viene negata l’idoneità sanitaria all’ingresso e alla permanenza di soggetti immigrati nei CPR, Centri di Permanenza per i Rimpatri? Nicola Cocco, medico della Rete Mai più lager - No ai Cpr, ci racconta il caso di un cittadino palestinese ricoverato più volte per gravi atti di autolesionismo eppure dichiarato idoneo alla detenzione.

    37 e 2 - 26-11-2025

  • PlayStop

    Gli speciali di mercoledì 26/11/2025 - ore 10:02

    I reportage e le inchieste di Radio Popolare Il lavoro degli inviati, corrispondenti e redattori di Radio Popolare e Popolare Network sulla società, la politica, gli avvenimenti internazionali, la cultura, la musica.

    Gli speciali - 26-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 26/11/2025

    Alessandra Maiorino, Vice capogruppo dei M5S Senato e Coordinatrice Comitato Politiche di Genere e Diritti Civili, ragiona sullo stop alla legge bipartisan in materia di "consenso" rallentata, non a torto secondo la senatrice, dalla presidente della commissione giustizia. Il consenso necessario e cosa manca per attivare una cultura del consenso nell'analisi di Non una di Meno e di una delle sue portavoce. "Una prigione romantica. La rappresentazione della coppia come strumento di controllo" il nuovo libro di Giuseppe Mazza, per Prospero Editore, racconta attraverso campagne, poster, slogan della pubblicità uno dei dispositivi patriarcali ancora oggi più attivi: il romanticismo. E ne traccia le trasformazioni. Elena Mistrello, fumettista e autrice, tra i tanti album anche di Tracciato Palestina e di Sindrome Italia, appena pubblicato in Francia, invitata a Toulouse a un festival è stata respinta all’atterraggio perché “pericolo per l’ordine pubblico in Francia”. Senza provvedimenti giudiziari a suo carico, senza avvocato o spiegazioni. Un caso da sollevare.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 26-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 26/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 26-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 26/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 26-11-2025

Adesso in diretta