Approfondimenti

Il palazzo in fiamme nel centro di Torino, i 200 milioni di fiale di AstraZeneca che quasi nessuno vuole e le altre notizie della giornata

incendio torino

Il racconto della giornata di venerdì 3 settembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Continuano ad avanzare le fiamme che da stamattina a Torino stanno distruggendo i piani alti di un palazzo tra piazza Carlo Felice e via Lagrange. La strategia di Lotta e di Governo di Matteo Salvini non funziona e il leader della Lega sta prendendo schiaffi da tutte le parti. AstraZeneca sta per inviare 200 milioni di dosi all’Europa, ma quasi nessuno le vuole. A Milano si apre il primo fine settimana per il nuovo mercato dentro la stazione centrale. La storia di Hossain Rasouli e Zakia Khudadadi, due atleti afghani che pur di partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo hanno lasciato il loro paese in incognito. L’intervista a Paolo Sorrentino, in concorso a Venezia col film “È stata la mano di Dio”. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

In fiamme i piani alti di un palazzo nel centro di Torino

Continuano ad avanzare le fiamme che da stamattina a Torino stanno distruggendo i piani alti di un palazzo tra piazza Carlo Felice e via Lagrange, davanti alla stazione di Porta Nuova. Tutte le mansarde e gli attici sono bruciati, e nel pomeriggio da terra si sono sentiti scoppi che probabilmente vengono dalle bombole a gas nelle abitazioni.
Un centinaio di persone è stato evacuato, la rete elettrica è sospesa e la zona è transennata. Sentiamo le voci di commercianti ed esercenti della zona:

Non ci sono stati morti, solo cinque persone ferite lievemente e soccorse sul posto: tra di loro un poliziotto e un vigile del fuoco con lievi ustioni e una donna che ha avuto un malore vedendo la propria abitazione distrutta. Secondo le prime ricostruzioni l’incendio sarebbe partito da alcuni lavori fatti da un privato all’interno della sua abitazione. Cristina Palazzo, giornalista di Repubblica, segue la vicenda da questa mattinata:

Lo sentivate, sono circa 100 le persone evacuate, e che ancora non sanno quando potranno rientrare nelle loro case. Ma chi vive nelle mansarde tra via Lagrange e Piazza Carlo Felice? Giovanni Semi è sociologo e vive a Torino:


 

I 200 milioni di fiale di AstraZeneca, ma nessuno le vuole

Quando l’Europa aveva disperatamente bisogno dei vaccini, a inizio anno, AstraZeneca non mantenne i patti, cioè i contratti già firmati, e inviò un numero di dosi molto minore di quello concordato. Ne scaturì una controversia legale che solo questa mattina si è risolta e nel giro di poche settimane inizieranno ad arrivare un totale di 200 milioni di fiale all’Europa, di cui 27 milioni destinate all’Italia.
Peccato che nel frattempo AstraZeneca non lo voglia più nessuno, quasi tutti i paesi UE lo hanno limitato a ristrette fasce d’età, in Danimarca è stato addirittura proibito. In più è cresciuta la sfiducia – motivata o meno – verso il farmaco inglese dopo alcuni casi di trombosi verificatisi in diversi Paesi.
In Italia la situazione è ancora più paradossale: AstraZeneca è limitato, infatti, agli over 60, cioè a quelli che non si sono voluti finora vaccinare in alcun modo. Già oggi AstraZeneca è pochissimo utilizzato nel nostro paese: meno dell’1% delle vaccinazioni totali questa settimana e diverse regioni non lo usano proprio più. Cosa fare adesso dei 27 milioni di dosi in arrivo? Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio il 23 agosto scorso ha dichiarato – pur senza specificare a quali vaccini si riferisse – che sarebbero partite donazioni nei confronti di paesi bisognosi, come Libia, Yemen e Kosovo.
Finora però né il Ministero della Salute né il generale Figliuolo hanno detto cosa faranno di queste dosi.

Gli schiaffi a Matteo Salvini

(di Michele Migone)

Mario Draghi non si farà condizionare da Matteo Salvini. Anzi. Nella conferenza stampa ha scaricato una serie di colpi contro il leader leghista, dall’obbligo vaccinale alla difesa della ministra Lamorgese, che hanno reso evidente quanto, in questo momento, Salvini sia sempre di più in un angolo. La sua strategia di Lotta e di Governo non funziona. Lo dicono i sondaggi. Perseguirla si è rivelato un boomerang. Da una parte Draghi lo prende a schiaffi da mesi e non gli fa toccare palla e dall’altra, Giorgia Meloni gli ruba l’elettorato, in attesa di prendergli la corona. Dentro la Lega c’è una situazione analoga: aumentano i malumori delle varie anime. L’ala governista, guidata da Giorgetti, a cui appartengono i presidenti del Nord, il veneto Zaia in testa, non sopporta il Salvini oppositore: sono stanchi delle uscite populiste del leader, più attento ad alzare bandierine piuttosto che a concentrarsi sui temi veri: la fine della pandemia e la ripresa dell’economia. Dall’altra parte, invece, gli ultrà no vax no euro, come Claudio Borghi giudicano Salvini troppo moderato. E lo attaccano. Raccontano i beni informati che fino a qualche mese fa, la chat dei dirigenti leghisti era piena di applausi per ogni iniziativa politica di Salvini: ora c’è solo freddezza. Il Capitano ha fatto troppi errori. L’establishment lo ha già mollato da tempo, considerandolo non maturo per guidare il Paese; parte di quei settori delle categorie produttive del Nord che finora l’hanno appoggiato si stanno chiedendo se sia la persona giusta. La Lega rimane il primo o il secondo partito del Paese (dicono i sondaggi), ma Matteo Salvini sembra aver ormai bruciato in modo irrimediabile il patrimonio di credibilità che aveva come leader nazionale. E adesso aumentano le critiche nel partito. Dal Papeete in avanti, solo tanti, tanti errori.

Primo fine settimana per il Mercato Centrale Milano

A Milano primo fine settimana di apertura per il nuovo mercato dentro la stazione centrale. Una trentina i negozi, legati soprattutto al cibo. La struttura è simile a quelle già esistenti da alcuni anni a Firenze, Roma e Torino. Sia il sindaco Sala sia il presidente della Regione Fontana parlano di “riqualificazione”, di rigenerazione della stazione e di quella zona della città. Sarà davvero così o operazioni di questo tipo sono solo commerciali? Bertram Niessen è presidente dell’agenzia Che Fare e si occupa di sociologia urbana:


 

Dall’Afghanistan (in incognito) alle Paralimpiadi di Tokyo

(di Matteo Serra)

La poetica dello sport recita che quello che conta è partecipare, ma spesso suona come mera retorica. Alle volte però si carica di significati e storie che ne ricordano la verità. Come è successo a Hossain Rasouli e Zakia Khudadadi, due atleti afghani che pur di partecipare alle Paralimpiadi di Tokyo hanno lasciato il loro paese in incognito, hanno attraverso tre continenti e infine sono arrivati in Giappone. Hossain e Zakia, dopo 5 anni di allenamenti, a pochi giorni dalla partenza per Tokyo hanno visto l’Afghanistan cadere nel caos sotto i colpi dei talebani. Per loro come per molti, lasciare il paese diventa quasi impossibile e il sogno di una vita sembra essere svanito. Ma loro non sono disposti a rinunciarci: iniziano quindi a chiedere aiuto ad alcuni diplomatici francesi e la loro voce arriva fino alla ong australiana Human Rights For All, che decide di aiutarli. Per lasciare Kabul i due devono viaggiare in incognito, nascondono i documenti nella biancheria intima e indossano una sciarpa rossa, così da essere identificati dai militari occidentali e salire su un aereo. Il piano, per quanto improvvisato, funziona e i due riescono a partire. Arrivano prima a Dubai e poi a Parigi, dove iniziano ad allenarsi. Dalla Francia poi, lo scorso sabato, hanno preso un volo che li ha portati a Tokyo, dove sono stati accolti dal Presidente del comitato paralimpico Andrew Parsons. E così, dopo un viaggio pericoloso e travagliato, i due riescono ad finalmente a gareggiare. Houssein è arrivato ultimo nel salto in lungo mentre Zakia ha perso subito nel teakwando, ma questo importa marginalmente, perchè per una volta partecipare era davvero l’unica cosa che contava.

“È stata la mano di Dio” di Sorrentino presentato a Venezia

(di Barbara Sorrentini)

Il primo film italiano in concorso è quello di Paolo Sorrentino. “È stata la mano di Dio” è un film molto personale che prende ispirazione dalla biografia del regista Premio Oscar e dalla tragedia che ha segnato la sua vita e la sua carriera cinematografica. Al centro del film la Napoli degli anni ’70-’80, con una galleria di personaggi grotteschi che fanno da contraltare al dramma del protagonista, l’attore Filippo Scotti nei panni di Paolo Sorrentino adolescente. La madre nel film è Teresa Saponangelo e il padre è Toni Servillo, protagonista in concorso anche nel film “E qui rido io” di Mario Martone e pure in “Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo. Come suggerisce il titolo, la figura di Maradona è sempre presente, una passione mai nascosta e qui resa salvifica. Come il cinema, la vera svolta, insieme alla famiglia, come ha raccontato lo stesso Paolo Sorrentino:


 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati accertati 6.735 casi di COVID ed è risultato positivo il 2,2% dei tamponi, dato stabile rispetto a ieri. Simile anche il numero di morti comunicati, oggi sono 58, e quello dei pazienti in terapia intensiva. Secondo il monitoraggio settimanale di Ministero e Istituto Superiore di Sanità l’indice di contagio RT cala da 1,01 a 0,97. Diminuisce anche l’incidenza, il numero di casi accertati ogni 100mila abitanti, che passa da 77 a 74. Aumentano però le Regioni o Province Autonome classificate a rischio moderato: 17 contro le 10 della scorsa settimana. Gli altri territori sono giudicati a rischio basso. Per domani sono state annunciate proteste contro il Green Pass in decine di città: dalla partecipazione si inizierà a capire se le contestazioni si sgonfieranno del tutto, dopo il flop di quelle nelle stazioni di due giorni fa. A livello politico si discute sull’obbligo vaccinale, avvicinato dal sì dichiarato ieri da Mario Draghi. Sandra Zampa è la responsabile salute del PD ed è stata sottosegretaria alla sanità fino a pochi mesi fa:

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    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

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    L’Orizzonte delle Venti - 18-09-2025

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    San Siro, Scavuzzo: “Se passano emendamenti sostanziali rischia di saltare tutto”

    Dopo che la Giunta del Comune di Milano ha licenziato la delibera per la vendita dello stadio di San Siro, la palla ora passa al Consiglio comunale, che dovrà votare il provvedimento giovedì 25 settembre, e non più il 29. Nonostante sia possibile presentare emendamenti al testo, per la giunta il documento è immodificabile: “È frutto di un lavoro che ha gli elementi essenziali del contratto, una cosa molto tecnica ma anche politica”, ha detto ai nostri microfoni la vicesindaca Anna Scavuzzo. Nel caso di un emendamento di sostanza votato dalla maggioranza dei consiglieri, infatti, “le squadre potranno rigettare l’intera proposta”. Una sorta di prendere o lasciare per i consiglieri comunali. Secondo la vicesindaca Scavuzzo, dopo due mesi di confronto e dopo le modifiche alla versione di luglio, adesso “si chiude”. L’intervista integrale di Luigi Ambrosio nella nostra trasmissione “L’Orizzonte”.

    Clip - 18-09-2025

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    Esteri di giovedì 18/09/2025

    1) “La gente non lascia Gaza City perché non sa dove andare o perché non può permetterselo”. Migliaia di persone restano nella città della striscia, mentre l’esercito continua a bombardarla. (Jacob Granger - MSF) 2) “Israele sta commettendo un genocidio, ma gli altri paesi hanno l’obbligo giuridico di fare tutto ciò che possono per impedirglielo”. In esteri la seconda puntata dell’intervista a Chris Sidoti, giudice della commissione Onu. (Valeria Schroter, Chris Sidoti - Commissione Onu d'inchiesta per i territori palestinesi) 3) La Francia ancora in piazza. Un milione di persone mobilitate dai sindacati per protestare contro la legge di bilancio di Bayrou. (Veronica Gennari) 4) La tragedia umanitaria della guerra in Sudan, e i sudanesi che resistono. Premiata in Norvegia una rete di associazioni comunitarie che lavorano per favorire l’ingresso di aiuti. (Irene Panozzo, analista politica) 5) Donald Trump alla corte britannica. La luna di miele tra Keir Starmer e il presidente Usa è soprattutto una questione di business. (Marco Colombo, giornalista) 6) World Music. Together for Palestine, il concerto organizzato da Brian Eno a Londra contro il genocidio. (Marcello Lorrai)

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    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

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    Alessio Lega ricorda Fausto Amodei: "Sublime la sua scrittura, una persona tenera e ironica"

    È morto a 91 anni Fausto Amodei, figura cruciale per la canzone popolare italiana che alla fine degli anni cinquanta aveva contribuito a fondare il Cantacronache, il primo esperimento di canzone politica “d’autore” in Italia. Tra i suoi capolavori 'Per i morti di Reggio Emilia', una delle canzoni popolari e politiche più suonate nelle piazze d’Italia. Ma "le sue canzoni sono riuscite ad andare ben oltre il suo nome” diventando parte dell’immaginario collettivo, ricorda il cantautore Alessio Lega ai microfoni di Radio Popolare. Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia.

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    Poveri ma belli di giovedì 18/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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    Inizia la Milano Green Week! gli eventi e iniziative le presenta l'assessora al verde, Elena Grandi. Rachele di Magiafiori, la nostra chef vegetale ci sugegrisce poi un menù tutto...green. Marcello ed Elisa, infine, ascoltatori/educatori ci han scritto per raccontarci La Rosa dei Venti, l'associazione che da anni nel comasco, lavora per l'inclusione di persone con disturbi di personalità. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

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    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

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