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L’accelerazione sulla terza dose in Italia, il piano di Biden su clima e stato sociale e le altre notizie della giornata

post pandemia Covid ANSA

Il racconto della giornata di venerdì 19 novembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Da lunedì prossimo partiranno in tutta Italia, con una settimana di anticipo, le prenotazioni per la terza dose per chi ha più di 40 anni. Matteo Renzi, intanto, è pronto a giocarsi il tutto all’undicesima Leopolda. Deliveroo annuncia l’addio alla Spagna e 3.800 rider rimangono senza lavoro dopo l’entrata in vigore della legge che impone il loro riconoscimento come lavoratori subordinati. Negli Stati Uniti, invece, la Camera ha approvato il piano del presidente Joe Biden su stato sociale, istruzione e clima: un maxi-provvedimento che vale 1.750 miliardi di dollari. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

L’Italia accelera sulla terza dose

In attesa di capire cosa deciderà il governo sul Green Pass e per i non vaccinati, si accelera sulla terza dose. L’apertura delle prenotazioni ai 40enni è stata anticipata di una settimana e da lunedì potrà iniziare in tutte le regioni. Mentre il direttore della Prevenzione del ministero della salute Gianni Rezza ha detto che si sta prendendo seriamente in considerazione l’ìpotesi di accorciarne la somministrazione a meno di sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario.
La necessità di accelerare sulle terze dosi alla platea più ampia possibile tra l’87% dei vaccinati,addirittura anticipandone i tempi,nasce soprattutto da quanto sta avvenendo negli ospedali. Se per incidenza sulla popolazione il 13% che non è vaccinato continua a rischiare 10 volte di più di chi è coperto di finire in intensiva, guardando i numeri assoluti sta ovviamente aumentando il numero di ricoverati coperti dal vaccino. Al 1° novembre i vaccinati in rianimazione erano il 30% del totale, ora il 34%. Nei ricoveri ordinari si è saliti dal 41 al 47%. Percentuali destinate a salire ancora per il calo di efficacia dei vaccini. I rianimatori lo spiegano bene: la maggioranza dei ricoverati gravi restano i non vaccinati, ma aumentano i vaccinati tra gli anziani con più patologie, e tra gli 80enni vaccinati per primi. Mentre l’età media dei ricoverati non vaccinati è circa 8-10 anni più bassa, ed anche questo è indicativo dell’utilità del vaccino. Un altro indice della necessità di correre con le terze dosi è l’impennata della curva dei contagi dei sanitari, i primi a vaccinarsi. Non deve stupire che si proceda un passo alla volta, con un virus che resta ancora in buona parte da capire. L’incertezza dei dati, comunicati dalle case farmaceutiche, sulla durata della copertura non ha aiutato. Ma l’esperienza di altri paesi e l’andamento attuale, danno indicazioni chiare sulla necessità della terza dose -non è escluso che non sia l’ultima – cercando di essere più veloci del virus e fermare la crescita di ricoveri almeno in chi è già vaccinato, per riuscire a mantenere la situazione, come ora, migliore che nel resto d’Europa.

Renzi pronto a giocarsi tutto alla Leopolda

(di Luigi Ambrosio)

Renzi userà la undicesima Leopolda per giocarsi tutto. Italia Viva è stata un fallimento elettorale. Non è mai decollata, lui lo sa e cercherà di andare oltre. La sorpresa che ha evocato annunciando il discorso di domenica potrebbe essere un accordo centrista, con altri pezzi di quella galassia, dai calendiani a PiùEuropa, forse a pezzi di Forza Italia. Un accordo per lavorare insieme in Parlamento e un accordo per le prossime elezioni politiche. La legge elettorale rischia di lasciare tutti fuori. Renzi per primo rischia e per questo vorrebbe rilanciare mettendosi a capo di una nuova componente politica allargata. Un centro che possa guardare a sinistra come a destra indifferentemente, un centro piccolo ma in grado di essere determinante, in grado di concentrare su di sé il massimo del potere. E Renzi lo vuole dimostrare subito, di cosa è capace, tra meno di due mesi quando si eleggerà il prossimo Presidente della Repubblica. Renzi capace di fare e disfare governi dal Conte bis a Draghi vorrebbe scegliere il Capo dello Stato. Sarà quello il banco di prova. Il momento con cui trattare con la destra e con la sinistra. Una cosa è certa, la stagione della collocazione sicura e fuori discussioen di Renzi nel centrosinistra è finita. Del resto i segnali contano. Domani alla Leopolda sarà presente come ospite, a discutere dell’inchiesta Open che riguarda Renzi e diversi suoi collaboratori, Carlo Nordio, ex magistrato, oggi editorialista su posizioni di destra, da sempre avversario dei pubblici ministeri di Mani Pulite. Uno che sta bene nell’immaginario di Forza Italia e del centrodestra.
Firenze attende questa edizione della Leopolda in maniera distratta. Il congresso del Pd che si terrà tra pochi giorni riporterà a sinistra la segreteria e metterà in minoranza i renziani che sono rimasti dentro. Renzi, il suo attuale partito, il suo futuro, sono ormai definitivamente da un’altra parte.

Deliveroo lascia la Spagna e 3.800 rider senza lavoro

(di Massimo Alberti)

Piuttosto di ridurre un po’ i margini redistribuendo i profitti a chi lavora, Deliveroo, una delle piattaforme più note delle consegne, preferisce lasciare la Spagna. La decisione dopo la legge che, in seguito a diverse sentenze giudiziarie, stabilisce che quello dei fattorini per le piattaforme è a tutti gli effetti lavoro subordinato e come tale deve essere regolato. Un storia che svela come l’attività delle grandi piattaforme non regga se cede uno dei due pilastri: sfruttamento del lavoro, elusione fiscale.
Ci sono investimenti buoni, che producono lavoro di qualità, che redistribuisce ricchezza sul territorio con le tasse, e ci sono investimenti che drenano risorse ai territori e vivono solo grazie al lavoro povero e precario. In questi secondi casi il bilancio è sempre in perdita: per la comunità e per chi lavora. Deliveroo giura che la propria decisione non sia conseguenza della legislazione spagnola, la prima al mondo che, in seguito a diverse sentenze della magistratura, dal 12 agosto ha imposto 3 mesi alle piattaforme per assumere i propri fattorini e imposto la trasparenza degli algoritmi, ma spiega la scelta di interrompere le sue attività in Spagna per la troppa concorrenza. Erano 3.800 i fattorini impegnati. Il novero delle piattaforme operanti in Spagna si sfoltisce, perché le altre come Uber Eats o Glovo restano, guarda un po’, nonostante la famigerata legge tanto criticata dai liberisti. Anche perché la legge spagnola è sì la prima, ma potrebbe non restare l’unica visto che in tutta Europa – proprio questa settimana a Torino l’ultimo caso in Italia – sono i tribunali prima della politica a smontare i meccanismi di sfruttamento del lavoro. Da anni ormai l’attenzione è sbilanciata più sul cittadino nei panni di consumatore che nei panni di lavoratore. Ma il mercato dei servizi a basso costo offerto delle piattaforme è un’illusione. Se un servizio non lo stai pagando tu, lo sta pagando qualcun altro. E siccome aumentare di 5 euro il costo di una pizza significherebbe la fine, lo si scarica su chi lavora. Ma anche sul consumatore stesso, basti pensare che in Italia le 3 principali piattaforme pagano 300mila euro di tasse per 100milioni di fatturato. O come Amazon, che nel 2020 in Italia ha avuto ricavi per 7,25 miliardi, pagando tasse per 245 milioni. Se non lo paghi tu. Lo sta pagando qualcun altro, o tu stesso in altre forme. Ricordiamocelo tra poco con il Black Friday.

La Camera USA approva il piano di Biden su welfare e clima

Dopo mesi di scontri politici interni anche ai democratici, negli Stati uniti la Camera ha approvato il piano del presidente Joe Biden su stato sociale, istruzione e clima. Un maxi-provvedimento che vale 1.750 miliardi di dollari e che deve ancora essere votato dal Senato.

(di Roberto Festa)
La legge passata alla Camera non è forse quella che i democratici più progressisti speravano, ma è comunque la riforma sociale e di welfare più importante approvata negli Stati Uniti dai tempi della Great Society di Lyndon Johnson. La legge prevede la scuola materna gratuita e universale, assistenza finanziaria per il college, centinaia di miliardi in sussidi per la casa, allargamento dell’assistenza sanitaria per le classi più povere, prezzi calmierati per i farmaci, 500 miliardi per favorire la transizione verso le energie rinnovabili. Il costo complessivo è di circa 2.100 miliardi, ciò che dovrebbe risultare in un aggravio di 160 miliardi in dieci anni per il budget federale. Ma a Biden, in questo momento, interessa dare il senso di un cambio di passo, di un rilancio di un’azione di governo, la sua, apparsa ultimamente piuttosto sfocata. Questa riforma, se approvata anche dal Senato, si aggiunge a quella sulle infrastrutture, da 1.000 miliardi, passata solo qualche giorno fa. Il dibattito alla Camera è stato acceso, il voto era atteso per ieri sera ma un discorso nella notte del repubblicano Kevin McCarthy, durato ben otto ore, ha rimandato l’approvazione a questa mattina. Alla fine 220 i favorevoli, 213 i contrari. Davanti ai deputati assonnati, la speaker Nancy Pelosi ha detto che questa legge sarà il pilastro della sicurezza sanitaria e sociale in Americaa. Il testo passa ora al Senato, dove i democratici avranno bisogno del voto di Kamala Harris per rompere la parità, 50 contro 50. Un primo passo è comunque compiuto. Gli Stati Uniti cercano di darsi un volto più benigno, pià attento alle esigenze e alle sofferenze di chi ha meno.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Anche oggi i nuovi contagi restano sopra i 10mila. 9 in più i letti occupati in terapia intensiva a fronte di 39 nuovi ingressi, 57 in più i letti occupati nei reparti ordinari. 48 i morti. Il monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità conferma la crescita dell’incidenza a livello nazionale che in 7 giorni passa da 78 casi ogni 100mila abitanti a 98 nel periodo dal 12 al 18 novembre. Rimane stabile l’indice Rt a 1,21.
I picchi dell’incidenza a Bolzano con 406 casi ogni 100mila abitanti, e in Friuli-Venezia Giulia con 289. Sono le Regioni oltre la soglia critica per le terapie intensive.
Tutte le regioni restano comunque a rischio moderato.
Continua a fare acqua il tracciamento, da sempre il punto debole in Italia, con un aumento di quasi il 50% dei casi non associabili ad una catena di trasmissione.
Per quanto riguarda le fasce d’età, l’incremento più significativo della circolazione del virus è nelle fasce con meno copertura vaccinale: quella tra i 30 ed i 50, ed al di sotto dei 12 anni, dove ancora non è possibile la vaccinazione.

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