Approfondimenti

Il fallimento del tentativo di evacuazione di Mariupol, la fine dello stato di emergenza e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di venerdì 1 aprile 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Oggi sembrava possibile l’evacuazione di circa 2 mila civili da Mariupol, ma poco fa la Croce Rossa Internazionale ha comunicato che il tentativo di evacuazione è fallito. Ad Adveedka, a nord di Donetsk, è morto un italiano che combatteva nelle milizie filorusse che stanno affiancando l’esercito russo nella guerra in Ucraina. Oggi è terminato lo stato di emergenza. A marzo l’inflazione nella zona euro è stata del 7,5% rispetto a un anno fa, e si tratta del livello più alto mai registrato. Domenica 3 aprile in Ungheria si terranno le elezioni. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Il tentativo di evacuazione di Mariupol è fallito

Oggi sembrava possibile l’evacuazione di circa 2 mila civili mentre poco fa la Croce Rossa Internazionale ha comunicato che il tentativo di evacuazione è fallito e che ci riproveranno domani. Nella citta’ assediata da un mese sono ancora intrappolate piu’ di 100mila persone. Secondo il times Mariupol è destinata a cadere in pochi giorni. Il capo ceceno Kadyrov ha dato un giorno ai miliziani di Azov asserragliati per arrendersi. Bombardamenti e scontri oggi ci sono stati in gran parte del paese. Sempre poco fa il sindaco di Bucha, nel nord ovest di Kiev, ha annunciato che la città è stata liberata dai russi. Attorno alla capitale ucraina invece sono ripresi i combattimenti secondo i servizi americani i russi stanno per lanciare un’offensiva sulla capitale da nordest. Il sindaco Klitschko ha invitato chi stava per ritornare nella capitale a non farlo. Intensi bombardamenti russi oggi hanno colpito Kharkiv e il Donbass nell’est del paese. Mentre questa mattina due elicotteri ucraini sono riusciti a colpire un deposito di petrolio in territorio Russo nella regione di Belgorod al confine con l’Ucraina. Sulla portata di questa controffensiva ucraina ascoltiamo Riccardo Ferretti, direttore della rivista panorama difesa

Un italiano è morto durante i combattimenti per il Donbass

La famiglia della prima vittima italiana della guerra in Ucraina spera che la salma possa essere rimpatriata presto. Edy Ongaro, 46enne della provincia di Venezia, è rimasto ucciso ieri sera da una bomba a mano, in una trincea di Adveedka, a nord di Donetsk.
Dal 2015 si era arruolato con l’esercito delle repubbliche separatiste filorusse del Donbass.
Massimo Pin, amico di gioventù, è stato il primo ad apprendere della sua morte

 

Il primo giorno senza stato di emergenza

(di Anna Bredice)

Continuare a rispettare tutte le misure, mascherine, distanze e igiene delle mani, si raccomanda il presidente dell’Istituto superiore di Sanità Brusaferro. Sono sempre tanti i positivi, oggi oltre 74 mila, ma forse ora è cambiato il modo in cui si guarda a quel numero, senza più il terrore dei morti che aumentano ogni giorno e le terapie intensive piene. Con la fine dello stato di emergenza, potranno confondersi i due piani, bisognerà continuare a seguire le misure anti Covid e pensare nello stesso tempo che sia finito tutto. Inevitabile ora che arriva l’estate e non ci sono più tutte le restrizioni nella vita sociale, ma c’è ancora molto in sospeso che dovrà essere affrontato forse nei prossimi mesi: Ci sarà una quarta dose? Il prezzo delle mascherine e dei tamponi da oggi non è più calmierato, sarà una gara al rialzo dei prezzi? I docenti no vax che faranno, visto che possono tornare a lavorare ma non in classe? E infine lo smart working potrà salvarsi, soprattutto per le categorie più fragili? Interrogativi che coinvolgeranno il governo, non più la macchina dell’emergenza, che da oggi non c’è più. Il Covid rientra da oggi nella gestione ordinaria delle epidemie, ma i partiti che per due anni hanno strumentalizzato la pandemia anche per fini elettorali e di consenso ricominceranno a farlo in autunno e in vista delle elezioni politiche, litigando sulle quarte dosi e sulle restrizioni? Ciò che rimane è un tessuto economico e sociale che dovrà lentamente rigenerarsi, i due anni di Covid hanno lasciato migliaia di lavoratori senza più occupazione, piccole imprese chiuse e serrande abbassate. L’emergenza sanitaria finisce, ma non quella economica e la sfida per il governo sarà quella di non dimenticare che oltre a cercare un accordo europeo per gestire la crisi causata dal blocco delle esportazioni del gas, dovrà portare in Italia tutti i soldi del Pnrr, che arriveranno solo se le riforme promesse saranno approvate, a cominciare da quella fiscale.

L’inflazione nell’area dell’euro è ai massimi storici

A marzo l’inflazione nella zona euro è stata del 7,5% rispetto a un anno fa, e si tratta del livello più alto mai registrato. Il dato è stato diffuso stamattina. Ieri l’Istat aveva fatto il punto sull’Italia, dove l’aumento dei prezzi è stato del 6,7%, il massimo per il nostro paese dal 1991. Sia a livello europeo sia a quello nazionale la crescita è trainata dai costi dell’energia. In questo contesto si è tornati a parlare – lo ha fatto il quotidiano britannico Financial Times – di un fenomeno chiamato shrinkflation: un aumento dei prezzi mascherato, vendendo un prodotto allo stesso costo di prima ma riducendo la sua quantità. La diminuzione va indicata obbligatoriamente sulla confezione, ma chi compra può non accorgersene, e il tema riguarda anche l’Italia. Mauro Antonelli fa parte dell’Unione nazionale consumatori.

Elezioni in Ungheria, la sfida tra Orbán e l’opposizione unita

(di Martina Stefanoni)

Lui è Daniel Csomor, un giovane attivista del partito di opposizione Momentum. Lo incontro in un bar nel centro di Budapest. La campagna elettorale è ormai agli sgoccioli, oggi e domani sono gli ultimi giorni a disposizione per decidere chi e come votare domenica.

Queste elezioni sono molto importanti, forse le più importanti degli ultimi 10 anni, e in quanto tale, sono molto divisive.

La campagna elettorale è martellante. Sulla strada che dall’aeroporto porta al centro di budapest, i cartelli con gli slogan elettorali sono a ogni chilometro e una volta in città, non c’è una via senza slogan o manifesti. Sono appesi alle porte delle case, sulle pensiline del pullman e del tram, sui pali della luce. Ci sono i cartelli arancioni di Fidesz, il partito del premier Viktor Orbán che cerca il suo quarto mandato consecutivo [CONTINUA A LEGGERE]

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio sabato 22/11 13:00

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 22-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve sabato 22/11 15:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 22-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di sabato 22/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 22-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di venerdì 21/11/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 21-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Rotoclassica di sabato 22/11/2025

    Benvenuti a Rotoclassica, programma di attualità e di informazione dedicato alla musica classica, che nasce nel 1983 alla fine di una storia della musica iniziata nel lontano 1976, subito dopo la nascita della Radio. Notizie, personaggi, concerti, anniversari, eventi, dischi, libri, film ed altro ancora che danno vita all’universo musicale classico e contemporaneo, dal centro della galassia sino alle sue estreme periferie, con una rinnovata attenzione anche per il dietro le quinte. Ideata da Claudio Ricordi, impaginata e condotta dallo stesso Ricordi e da Carlo Centemeri, si avvale del prezioso contributo di Carlo Lanfossi, Francesca Mulas, Luca Chierici, Margherita Colombo e Emanuele Ferrari che formano attualmente la redazione di musica classica di Radio Popolare. Della storica redazione hanno fatto parte anche Ettore Napoli, Marco Ravasini, Pierfranco Vitale, Luca Gorla, Giulia Calenda, Sebastiano Cognolato, Vittorio Bianchi, Giovanni Chiodi, Michele Coralli, Roberto Festa, Francesco Rossi, Antonio Polignano. Siamo da sempre felici di accogliere qualsiasi tipo di critica, contributo o suggerimento dagli ascoltatori della radio, incluse segnalazioni di notizie, concerti e iniziative.

    Rotoclassica - 22-11-2025

  • PlayStop

    Chassis di sabato 22/11/2025

    "Chassis - Il contenitore di pellicole di Radio Popolare" è un programma radiofonico in onda dal 2002, dedicato al cinema. Ogni sabato offre un'ora di interviste con registi, attori, autori, e critici, alternando parole e musica per evocare emozioni e riflessioni cinematografiche. Include notizie sulle uscite settimanali, cronache dai festival e novità editoriali. La puntata si conclude con una canzone tratta da colonne sonore. In onda ogni sabato dalle 14:00 alle 15:00.

    Chassis - 22-11-2025

  • PlayStop

    I girasoli di sabato 22/11/2025

    “I Girasoli” è la trasmissione di Radio Popolare dedicata all'arte e alla fotografia, condotta da Tiziana Ricci. Ogni sabato alle 13.15, il programma esplora eventi culturali, offre interviste ai protagonisti dell'arte, e fornisce approfondimenti sui critici e sui giovani talenti. L’obiettivo è rendere accessibile il significato delle opere e valutare la qualità culturale degli eventi, contrastando il proliferare di iniziative di scarso valore e valutando le polemiche sulla politica culturale.

    I girasoli - 22-11-2025

  • PlayStop

    Il Verziere di Leonardo di sabato 22/11/2025

    Il Verziere di Leonardo è un racconto del cibo a partire dal territorio fino alle situazioni globali, va in onda tutti i sabati dalle 12 alle 13. Parliamo di agricoltura e surriscaldamento della Terra, di coltivazioni di prossimità, e tendenze globali. Raccontiamo il paesaggio rurale con le sue opere idrauliche, l’agricoltura sociale e la cooperazione internazionale. Ci soffermiamo anche sulla storia delle produzioni agroalimentari. A cura di Fabio Fimiani

    Il Verziere di Leonardo - 22-11-2025

  • PlayStop

    Good Times di sabato 22/11/2025

    Good Times è il trampolino per tuffarsi in bello stile nel weekend. Visioni, letture, palchi, percorsi, incontri, esperienze, attività. Gli appuntamenti fissati dal calendario, ma anche le occasioni offerte dall’ozio. Un dispenser di proposte e suggestioni per vivere al meglio il proprio tempo libero. Tutti i sabati, dalle 11.30 alle 12, Good Times è il nostro viaggio nelle proposte del fine settimana. E insieme il nostro augurio per trascorrere giorni belli e momenti felici. Elena Mordiglia e Matteo Villaci si alternano nella conduzione.

    Good Times - 22-11-2025

  • PlayStop

    Terzo tempo di sabato 22/11/2025

    Nel rugby il terzo tempo è il dopo partita, quando gli animi si rilassano, si beve e si mangia insieme: questo è lo spirito con cui nasce questa trasmissione, che potrebbe essere definita una sorta di “spin off” di Esteri – in onda tutte le sere dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 19:30 – oppure, prendendo in prestito la metafora sportiva, un “terzo tempo” di Esteri. Sarà una mezz’ora più rilassata rispetto all’appuntamento quotidiano, ricca di storie e racconti, ma anche di musica. A cura di Martina Stefanoni

    Terzo tempo – il settimanale di Esteri - 22-11-2025

  • PlayStop

    M7 del 22/11/2025 - Col fiato sospeso. Come sta cambiando l’inquinamento dell’aria di Milano

    Rispetto agli anni novanta l’aria che respiriamo a Milano e in Lombardia è meno inquinata, ma si fa ancora troppo poco per diminuire le immissioni di polveri nell’aria. Le condizioni orografiche e meteorologiche del bacino Padano, sfavorevoli alla dispersione delle polveri sottili, richiederebbero un impegno maggiore delle istituzioni. Ma cosa inquina di più oggi? Come si dovrebbe intervenire alla luce delle nuove tecnologie? Come proteggerci, anche nelle nostre case? Ne abbiamo parlato con Luca Ferrero, docente di chimica dell’atmosfera all’Università Bicocca di Milano, Roberto Boffi, pneumologo dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, e con i milanesi che camminano in città.

    M7 – il settimanale di Metroregione - 22-11-2025

  • PlayStop

    Detto tra noi di sabato 22/11/2025

    Conversazioni con la direttrice. Microfono aperto con Lorenza Ghidini.

    Detto tra noi - 22-11-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di sabato 22/11/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 22-11-2025

Adesso in diretta