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L’ulteriore passo verso la precarizzazione del lavoro, la Protezione Speciale nel mirino di Meloni e le altre notizie della giornata

Meloni Camera ANSA

Il racconto della giornata di sabato 15 aprile 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Dopo i voucher il governo prepara un nuovo passo verso la precarizzazione del lavoro, e l’aumento dei profitti delle imprese. L’altro fronte su cui il governo sta puntando è un tema classico della destra, l’immigrazione. 
Per la prima volta si ipotizza un reato associativo nei confronti degli attivisti di “Ultima Generazione”, il movimento ambientalista che compie azioni simboliche e nonviolente per sollecitare interventi contro il surriscaldamento climatico. Il capo delle forze paramilitari Wagner, Prigozhin, ha scritto nero su bianco che la Russia, e quindi Putin, potrebbero accontentarsi della conquiste fatte nella cosiddetta operazione speciale. Da stamani sono in corso combattimenti nella capitale del Sudan, Khartoum, e in altre zone del paese centroafricano.

Il nuovo passo del governo verso la precarizzazione del lavoro

La guerra del governo a poveri e giovani precari. Stanno circolando le bozze del decreto lavoro che potrebbe arrivare settimana prossima sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Due i provvedimenti cardine: le modifiche al Reddito di Cittadinanza, e un’ulteriore liberalizzazione dei contratti a termine, un nuovo passo verso la precarizzazione del mercato del lavoro dopo la reintroduzione dei voucher.

(di Massimo Alberti)

Dopo i voucher il governo prepara un nuovo passo verso la precarizzazione del lavoro, e l’aumento dei profitti delle imprese. Rendendo strutturali le deroghe temporanee introdotte dal governo Draghi, si cancella di fatto il decreto dignità, che aveva introdotto regole più restrittive ed un costo maggiore per i contratti a termine, subiti soprattutto da giovani e donne con i reltivi bassi salari. I contratti a termine potranno arrivare a 24 mesi, essere rinnovati più volte, e si allargano le possibili causali, tornando di fatto al Jobs Act. Le pur timide restrizioni del decreto dignità erano comunque l’inversione di una tendenza 30nnale, praticata da tutti i governi, alla precarizzazione del mercato, e gli effetti si possono facilmente intuire dall’andamento dei contratti a tempo. Dopo l’entrata in vigore del decreto nel 2018, una prima frenata a vantaggio dei tempi indeterminati. Dinamica invertita proprio con le deroghe del governo Draghi, introdotte, guarda un po’, proprio con la ripresa post covid, quando la crescita poteva essere redistribuita. E invece c’è stato il record di 3 milioni e 200mila contratti a tempo a luglio 2022, tornati a scendere nel 2023 con la fine delle deroghe. Un regalo alle imprese che si somma ai forti sgravi per assumere gli ex percettori di reddito di cittadinanza. Si chiamerà Garanzia per l’inclusione, sarà ridotto ai minimi termini, con condizioni molto più difficili per accedervi riducendo la platea a 700 mila famiglie, solo quelle con minori, anziani o disabili, abbassando contestualmente anche la soglia isee per accedere. Verranno incrementate le politiche attive per il lavoro e le pene per chi vi accede senza averne diritto. Il governo punta a risparmiare circa 4 miliardi l’anno, mentre taglia le tasse ai redditi alti. Sarà di fatto riservato alla povertà estrema. Per gli altri, se va bene, un mercato del lavoro sempre più precario, dove i salari restano i più bassi dell’Europa occidentale.

Anche la Protezione Speciale è nel mirino di Meloni

L’altro fronte su cui il governo sta puntando è un tema classico della destra, l’immigrazione. Sotto attacco è la Protezione Speciale, istituto che esiste in varie forme un po’ in tutta Europa, anche se secondo Meloni ce l’ha solo l’Italia e per questo sarebbe fattore di attrazione. È un permesso di soggiorno rinnovabile di 2 anni, rilasciato al richiedente asilo che non possa ottenere o non abbia ancora la protezione internazionale. Occorre dimostrare di aver costruito una vita in Italia (per vincoli familiari, durata del soggiorno o lavoro) e per il quale il rimpatrio comporti rischi di persecuzione, tortura, o una violazione del rispetto della propria vita privata.
Alla decisione della maggioranza, sottoforma di emendamento al decreto Cutro, si è arrivati dopo una lunga discussione dove alla fine ha avuto la meglio la Lega, che rivendica il ritorno ai decreti Salvini.

12 attivisti di Ultima Generazione indagati per associazione a delinquere


Per la prima volta si ipotizza un reato associativo nei confronti degli attivisti di “Ultima Generazione”, il movimento ambientalista che compie azioni simboliche e nonviolente per sollecitare interventi contro il surriscaldamento climatico. Il più eclatante, nel capoluogo veneto, l’incatenamento di quattro militanti all’interno della Cappella degli Scrovegni, quando uno di loro ha letto ad alta voce messaggi di protesta contro lo spreco di acqua ed energia.
La Procura della Repubblica di Padova ha ipotizzato il reato di associazione per delinquere per le varie azioni: oltre l’incatenamento alla cappella di Giotto, blocchi stradali o semplici attacchinaggi. Un’accusa abnorme arrivata dopo due anni di attività della Digos, che ha monitorato le riunioni pubbliche che il gruppo di attivisti teneva in un parco cittadino.

L’appello del capo delle forze paramilitari Wagner a Putin

In Ucraina è salito a 11 il bilancio delle vittime civili del bombardamento a Sloviansk, nell’Est del paese, di un condominio da parte dei russi. Ci sarebbero ancora decine di persone intrappolate nei sotterranei del palazzo. Intanto il capo delle forze paramilitari Wagner, Prigozhin, ha scritto nero su bianco che la Russia, e quindi Putin, potrebbero accontentarsi della conquiste fatte nella cosiddetta operazione speciale. Il servizio di Emanuele Valenti:


 

Sudan, combattimenti ed esplosioni a Karthoum

Da stamani sono in corso combattimenti nella capitale del Sudan, Khartoum, e in altre zone del paese centroafricano. Le forze paramilitari del gruppo di intervento rapido del vicepresidente avrebbero cercato di prendere il controllo dell’aeroporto e della televisione pubblica. L’esercito regolare fedele al presidente avrebbero risposto anche con bombardamenti aerei. Il paese è sull’orlo della guerra civile, l’unione dei Paesi africani e la Lega araba hanno chiesto la sospensione immediata dei combattimenti. Marco Trovato è il direttore della rivista Africa:


 

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    1) A Gaza arriva la pioggia. “Le nostre tende sono sott’acqua, non c’è limite al peggio”. In esteri la testimonianza dalla striscia. 2) Ucraina, la lunga notte di Kiev. La Russia colpisce la capitale con un massiccio attacco missilistico. Sei persone uccise e decine di feriti. (Piero Meda - We World) 3) Gran Bretagna, la sanguinosa lotta interna del partito laburista di Keir Starmer. Il ministro della sanità starebbe complottando contro il primo ministro per prendere il suo posto, mentre i labour calano nei sondaggi. (Elena Siniscalco) 4) Francia, un nuovo incubo per la famiglia Kessaci. UN altro fratello dell’attivista ambientalista marsigliese Amine Kessaci è stato ucciso da gruppi di mafia locali. (Francesco Giorgini) 5) La nuova dottrina di Xi Jinping: in Cina la crescita a tutti i costi non è più una priorità. (Gabriele Battaglia) 6) Mondialità. Il rischio ambientale del boom dell’industria spaziale. Ogni razzo che attraversa l’atmosfera lascia una traccia nel delicato equilibrio del nostro pianeta. (Alfredo Somoza)

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    Lo studio del Politecnico di Milano: in Lombardia c’è un legame diretto tra smog e arresti cardiaci

    Più è alto il livello di inquinamento atmosferico, più aumenta il rischio di subire un arresto cardiaco. Uno studio del Politecnico di Milano rivela che in Lombardia c’è un legame tra i picchi di smog e la salute cardiovascolare. I ricercatori hanno analizzato oltre 37.000 casi registrati nel territorio lombardo tra il 2016 e il 2019, associandoli alle concentrazioni giornaliere degli inquinanti. Il rischio cresce nei mesi caldi e si presenta anche quando i livelli delle polveri sottili sono inferiori ai limiti di legge. Lorenzo Gianquintieri è un ricercatore del Politecnico di Milano che ha partecipato allo studio.

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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