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L’ombra della mafia sugli incendi in Sicilia, l’emendamento sulla gestazione per altri e le altre notizie della giornata

Sicilia

Il racconto della giornata di mercoledì 26 luglio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Mattarella interviene per gli incendi in Sicilia, l’ombra della mafia sugli incendi che stanno colpendo la Sicilia. Approvata la legge che rende la gestazione per altri un reato universale. Il voto sulla mozione di sfiducia alla Ministra del turismo Santanchè. Roberto Saviano: “La mia cacciata dalla rai è una scelta politica”, il suo programma sulla mafia non andrà in onda. Allarme aereo in Ucraina dopo che dalla Russia sono decollati dodici bombardieri.

Mattarella interviene per gli incendi in Sicilia

(di Luigi Ambrosio)

Cosa significa se un Presidente della Repubblica si dice pronto a intervenire in prima persona per far fronte all’emergenza degli incendi che stanno creando tanti danni alla Sicilia?
Viene in mente Pertini che va in Irpinia dopo il terremoto del 1980 a denunciare i ritardi inaccettabili dei soccorsi.
Mattarella non è Pertini. Il suo stile è completamente diverso. Pacato, sobrio, campione di understatement. E le interpretazioni che si propongono nei corridoi del Quirinale sono di estrema moderazione: “parole di solidarietà al popolo siciliano, nessun conflititto col Governo”.
Eppure, dopo pochi minuti da quando le agenzie facevano sapere che Mattarella aveva chiamato il presidente della Sicilia e gli aveva detto di essere “disponibile a eventuali interventi, anche in prima persona, se necessari”, Giorgia Meloni rilasciava sui social un video in cui diceva nell’ordine che: il Governo ha fatto il massimo; quelli di prima non hanno fatto niente per il territorio; adesso il suo governo farà un piano per la messa in sicurezza del Paese. Excusatio non petita?
Il Quirinale non è soddifatto dell’assenza del Governo, a parte l’uscita di Salvini che mentre le fiamme dilagavano evocava di nuovo il ponte sullo stretto. Anche perché troppi incendi sono dolosi e i sospetti guardano anche alla criminalità organizzata.
L’intervento di Mattarella in prima persona, sostiene chi ne studia le parole, potrebbe concretizzarsi con il sollecitare il governo a una decretazione d’urgenza. Non sarebbe Pertini che va in Irpinia, ma sarebbe comunque un bello smacco poiltico per Meloni.

La Camera ha approvato la legge che rende la gestazione per altri un reato universale

Alla camera è stata approvata la legge della maggioranza che rende la gestazione per altri un reato universale, cioè punibile anche se commesso all’estero. Il testo dev’essere ancora votato dal senato. Il tema della gestazione per altri nel suo complesso è delicato e divide in particolare l’opposizione, come si è visto oggi in aula, dopo che il deputato di Più Europa Riccardo Magi ha presentato un emendamento che proponeva di rendere legale questa pratica e che è stato bocciato. Il Partito democratico non ha partecipato al voto, il Movimento 5 stelle si è astenuto, l’Alleanza verdi sinistra si è schierata a favore con l’eccezione della capogruppo Luana Zanella, che ha detto no ed è stata accusata dal parlamentare Pd Alessandro Zan di aver fatto un intervento reazionario.

La Camera salva Daniela Santanchè

C’era quasi metà governo al Senato per la mozione di sfiducia alla ministra Daniela Santanchè. C’era Salvini e poi, come se non avesse altre priorità, anche il ministro alla Protezione civile, con l’Italia alle prese con i roghi e gli effetti dei nubifragi. Ma il “tam tam” di Palazzo Chigi di essere presenti tutti a sostegno, almeno visivo, della ministra del Turismo vince su tutto. E così dopo un paio d’ore arriva l’esito scontato, visto il voto ad appello nominale: la maggioranza respinge la mozione, l’opposizione come capita spesso si divide. I Cinque stelle che avevano presentato il testo, inevitabilmente condiviso dal Pd anche senza grande entusiasmo, poi i Verdi e Sinistra italiana votano a favore, la maggioranza si compatta mettendo sotto il tappeto tutti i dubbi sulla condotta di Daniela Santanché con i dipendenti delle sue aziende e il terzo polo esce dall’aula per non votare. A darle sostegno, anche con la sua presenza alla guida del Senato, il suo grande alleato Ignazio La Russa, Fratelli d’Italia in Lombardia ha vinto grazie a loro due, per ora sono inamovibili. Casualità dell’agenda del Senato, subito dopo la mozione, La Russa tiene i saluti prima dell’estate, la cosiddetta cerimonia del Ventaglio, e difende ancora una volta la ministra, perché, dice, non si è mai vista una mozione di sfiducia per fatti precedenti all’incarico. Si dichiara garantista nonostante la tradizione della destra di sventolare le manette anche solo per un avviso di garanzia. La Russa coglie l’occasione per tornare sulla vicenda del figlio, accusato di stupro, con una sorta di autocritica per quel comunicato, non ce l’avevo con la ragazza ma con i suoi avvocati, dice, tentando di uscire dall’angolo, ammette che ne ha parlato con Giorgia Meloni, che forse gli ha consigliato di non dire più nulla sull’argomento. Anche Giorgia Meloni è rimasta in silenzio questa mattina, nella quale due dei suoi esponenti di primo piano hanno dovuto di nuovo difendersi, lei spera che l’estate metta in sordina l’inchiesta giudiziaria di Santanchè, che non è però un argomento chiuso, perché se la ministra verrà rinviata a giudizio difficilmente potrà rimanere al suo posto. Un segnale è il debolissimo applauso da parte della destra alla bocciatura della mozione di sfiducia.

Allarme aereo in Ucraina

In Ucraina alcune ore fa è scattato un allarme aereo a Kiev e in altre zone del paese. Dalla Russia sono decollati 12 bombardieri, che sono partiti da un’area vicina alla Norvegia e potrebbero raggiungere in queste ore i cieli ucraini. Dalla Russia oggi è arrivata notizia dell’arresto di Boris Kagarlitsky, intellettuale contrario all’invasione decisa da Putin. Yurii Colombo ha curato insieme ad Anna Lavina “L’impero della periferia. Storia critica della Russia dalle origini a Putin”, libro di Kagarlitsky pubblicato in Italia da Castelvecchi editore.

 

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    Sì Meazza: “I ricavi dei concerti basterebbero a coprire i costi per la gestione dello stadio”

    Se Inter e Milan lasciassero lo stadio non è vero che il Comune di Milano si troverebbe ad affrontare dei costi insostenibili. Lo ha spiegato il comitato Sì Meazza, una delle realtà che si oppongono alla vendita e al conseguente abbattimento dello stadio, in un incontro a palazzo Marino. Dagli ultimi bilanci di M-I Stadio srl, la società che gestisce il “Meazza” per Inter e Milan, si evince che la maggior parte dei ricavi negli ultimi due anni viene dai concerti, dalle visite all’impianto, dal museo e da attività non strettamente correlate ai club. Ricavi che potrebbero coprire senza problemi le spese annuali di gestione. Il comitato cerca così di smentire uno degli argomenti adottati più spesso da chi sostiene la necessità della vendita dello stadio alle società di calcio. Sentiamo Luigi Corbani del comitato Sì Meazza.

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