Approfondimenti

La fuga di alcune centinaia di civili da Mariupol, il via libera all’estradizione di Assange e le altre notizie della giornata

Ucraina -Bucha

Il racconto della giornata di mercoledì 20 aprile 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nel 56esimo giorno di guerra continua lo scambio artiglieria e di razzi lungo la linea del fronte del Donbass, Mosca dice di aver condotto attacchi su più di mille obiettivi. Intanto a Mariupol, nell’acciaieria sotto assedio, gli ultimi militari di Kiev non si arrendono. Oggi hanno respinto un nuovo ultimatum russo mentre alcune centinaia di civili sono riusciti ad uscire dalla città grazie ad un corridoio umanitario. Con la creazione della nuova società, Ita Airways, 543 lavoratori e lavoratrici verranno lasciati a casa. 22 agenti di polizia penitenziaria sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di tortura ai danni dei detenuti del carcere di Torino. È stato arrestato Carlo Fumagalli, 49enne di Vaprio ritenuto responsabile dell’omicidio volontario della ex compagna Romina Vento. I giudici britannici hanno dato il via libera anche formale all’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Alcune centinaia di civili hanno lasciato Mariupol

(di Emanuele Valenti)

Questa mattina Mosca aveva dato un ennesimo ultimatum agli ucraini. L’ultimatum è passato nel primo pomeriggio e non è cambiato nulla.
Anzi con un messaggio video un comandante dei marines ucraini asserragliati nel sito industriale Azovstal ha chiesto aiuto alla comunità internazionale per evacuare i militari feriti – ha detto 500 – e i civili. Nei tunnel e nei sotterranei dell’acciaieria ci sarebbero infatti anche centinaia di civili. Il ministero della difesa di Mosca ha detto di aver aperto un corridoio per i militari già da ieri, un passaggio sicuro verso le postazioni russe. Gli ucraini non si fidano e in generale Kiev ha interesse a tenere i russi occupati il più possibile anche a Mariupol.

C’è stato anche l’ennesimo tentativo di far uscire i civili. Oltre all’acciaieria secondo le autorità locali in città ci sarebbero ancora 100mila persone.
Le due parti avevano concordato un corridoio umanitario. Kiev puntava a far uscire 6mila persone verso Zaporizhia. Il governo ucraino ha preparato 90 autobus. Alla fine sono uscite alcune centinaia di persone. Lo hanno detto testimoni sul posto citati da alcune agenzie internazionali e lo ha confermato poco fa anche il governatore della regione di Donetsk – lato ucraino. Alcuni media locali, impossibile ora verificare, hanno appena detto che molte vie d’uscita non erano percorribili per spari e colpi.

Nel resto del Donbass aumenta l’intensità della guerra. Mosca ha detto di aver colpito la notte scorsa oltre mille obiettivi militari. I russi premono soprattutto nella regione di Luhansk. Molti centri sono senza acqua, gas, elettricità. Putin ha detto che gli obiettivi nel Donbass verranno raggiunti. Kiev sostiene di aver respinto almeno 10 tentativi di incursione e di aver ripreso una cittadina vicino a Donetsk, Marynka.

La diplomazia è ferma.
Mosca avrebbe risposto a un documento che Kiev le aveva mandato nei giorni scorsi, nel gli ucraini avanzavano una serie di richieste sulle garanzie alla loro futura sicurezza in cambio di un’eventuale neutralità. Il ministero degli esteri russo ha commentato che Kiev sta rallentando il negoziato.
Un consigliere di Zelensky, Podoliak, tra i negoziatori ucraini, ha risposto che ora dovranno valutare loro la risposta russa.
La sensazione è che fino alla fine della battaglia per il Donbass non ci saranno aperture. E la battaglia – i russi come in parte dicevamo prima cercano di avanzare da nord, sud ed est – potrebbe essere lunga.

Ita Airways lascerà a casa 543 lavoratori e lavoratrici

(di Alessandro Principe)
La vertenza Almaviva sembra essere a un punto morto. Si tratta del call center siciliano che per anni ha lavorato per Alitalia. Ora, con la creazione della nuova società, Ita Airways, 543 lavoratori e lavoratrici verranno lasciati a casa. Nonostante l’accordo sottoscritto a ottobre.
All’incontro al ministero, oggi, la società non si è nemmeno presentata. Nella lettera che ha inviato ha spiegato di aver assunto 150 lavoratori ex Alitalia per adibirli a quelle mansioni. E dunque, l’accordo con Almaviva per continuare a fare da call center, non verrà prolungato oltre. E nemmeno la commessa all’altro call center, Covìsian. Nonostante l’impegno formale preso anche con il governo: il mancato rispetto della clausola sociale sottoscritta al ministero del Lavoro il 21 ottobre fa sì che il primo maggio – se non ci saranno novità, a questo punto difficili – scatteranno i licenziamenti. Ricordiamo che Ita Airways è – al momento – a totale partecipazione pubblica. A Palermo anche oggi c’è stata una manifestazione: in piazza i dipendenti dei due call center, in gran parte donne.

Le torture ai danni dei detenuti nel carcere di Torino

Torture ai danni dei detenuti nel carcere di Torino. E’ con questa accusa che oggi sono stati rinviati a giudizio 22 agenti di polizia penitenziaria, che dovranno quindi affrontare il processo. Nell’inchiesta è indagato anche l’ex direttore del penitenziario: per lui l’accusa dei pm è di aver cercato di insabbiare tutto. I reati contestati sono favoreggiamento e omessa denuncia. Appena aperta l’inchiesta è stato trasferito.

Patrizio Gonnella è presidente dell’associazione per i diritti dei detenuti Antigone, che è costituita parte civile nel processo di Torino

 

Il marito di Romina Vento, annegata nel fiume Adda è stato arrestato, l’accusa è quella di omicidio volontario

È stato arrestato l’uomo che questa notte, dopo quello che a prima vista era parso un incidente, è stato individuato dai carabinieri a poca distanza dal luogo in cui la sua auto è precipitata nel fiume Adda. Con lui, sulla macchina, c’era una donna, la moglie, che i sommozzatori hanno trovato nell’Adda trecento metri più in là, morta per annegamento. Si chiamava Romina Vento, aveva 44 anni e due bambini, lavorava in un pastificio della zona. A chiamare i carabinieri erano stati alcuni passanti, riferendo di grida d’aiuto provenienti dall’interno dell’abitacolo, subito prima che l’auto finisse nel fiume infilandosi a velocità sostenuta nello spazio tra due guard rail e finendo in un tratto dove l’acqua è profonda poco più di un metro. Quando l’auto si è inabissata, riferiscono ancora i testimoni, la donna era ancora viva. Nei prossimi giorni l’autopsia chiarirà la causa effettiva della morte. I testimoni hanno anche riferito di un uomo che, subito dopo l’incidente, raggiungeva a nuoto la riva opposta del fiume, per poi sparire nella boscaglia. Lo hanno ritrovato tre ore dopo, che vagava vicino a Vaprio nei pressi della ditta tessile in cui lavorava. Al termine dell’interrogatorio, durato tutta la notte, l’arresto. L’uomo è accusato di omicidio volontario. Non è chiaro se il gesto fosse premeditato.
In Italia nel 2021 sono state uccise 116 donne, tra queste 100 in ambito familiare. In due casi su tre l’omicida, o l’uomo accusato dell’omicidio, è stato il partner o l’ex partner. Dall’inizio dell’anno le vittime di femminicidio sono già quindici.

Via libera all’estradizione di Assange negli Stati Uniti

I giudici britannici hanno dato il via libera anche formale all’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange.
Ora l’ultima decisione è quella politica e spetta alla ministra degli interni di Londra, Priti Patel.
La ministra ha 28 giorni di tempo anche se l’estrazione appare scontata
Il fondatore di Wikileaks rischia negli Stati Uniti una pesantissima pena detentiva perché è accusato di avere contribuito a diffondere documenti riservati sui crimini di guerra americani in Afghanistan e Iraq.
Il giudice Paul Goldspring della Westminster Magistrates’ Court di Londra ha emesso il verdetto di estradizione al termine di una udienza molto veloce.
“In parole povere, ho il dovere di inviare il caso al ministro per una decisione”, ha affermato il magistrato.
Gli avvocati di Assange potranno fare ricorso presso l’Alta Corte di Londra ma le probabilità di successo sembrano molto limitate.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

99.848 i contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 27.214. Le vittime sono invece 205, in aumento rispetto alle 127 registrate ieri.
Il tasso di positività è al 16,3%, in aumento rispetto al 15,6% di ieri. Sono 413 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, 9 in meno rispetto a ieri

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 17/12 07:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 17-12-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 17/12 10:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-12-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 17/12/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 17-12-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 17/12/2025 delle 07:16

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 17-12-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Violenza stradale, numeri un po' in calo. Il rimedio: l’educazione e diminuire la velocità

    L’Istat ha pubblicato i report sugli scontri stradali, su base regionale (relativi al 2024) e anche alcuni dati sui primi sei mesi di quest’anno. Ci sono meno feriti e meno vittime sulle strade, anche se i numeri restano ancora drammaticamente elevati. Secondo l’Istituto di Statistica nel primo semestre del 2025 i morti sono stati 1310 (si parla di morti per scontri stradali se il decesso avviene entro 30 giorni dall’evento, quindi sono escluse le persone che muoiono, nonostante la causa siano le conseguenze dello scontro, oltre quel limite temporale) contro i 1406 dello stesso periodo dell’anno precedente. I feriti sono stati 111090, anche in questo caso in calo rispetto al 2024, quando erano stati 112428. Gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono il dimezzamento del numero di vittime e feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di riferimento, che è il 2019. In Italia al momento registriamo una diminuzione del 4,5% (in Lombardia del 12,6). Bisogna ancora fare molto per riuscire a raggiungere l’obiettivo. Uno degli aspetti fondamentali, oltre la diminuzione della velocità, è l’incremento dell’educazione stradale. Stefano Guarnieri, padre di Lorenzo, morto nel 2010 a causa di un omicidio stradale a Firenze ha fondato l’associazione Lorenzo Guarnieri, che da anni si impegna a portare avanti un discorso di educazione. Alessandro Braga lo ha intervistato nella trasmissione Tutto Scorre.

    Clip - 17-12-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 17/12/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 17-12-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di mercoledì 17/12/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 17-12-2025

  • PlayStop

    Note dell’autore di mercoledì 17/12/2025

    Un appuntamento quasi quotidiano, sintetico e significativo con un autore, al microfono delle voci di Radio Popolare. Note dell’autore è letteratura, saggistica, poesia, drammaturgia e molto altro. Il tutto nel tempo di un caffè!

    Note dell’autore - 17-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di mercoledì 17/12/2025

    I fatti del giorno analizzati dai nostri esperti, da studiose e studiosi. I protagonisti dell'attualità intervistati dai nostri conduttori.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 17-12-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di mercoledì 17/12/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 17-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di mercoledì 17/12/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 17-12-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Giornali e commenti di mercoledì 17/12/2025

    La mattina inizia con le segnalazioni dai quotidiani e altri media, tra prime pagine, segnalazioni, musica, meteo e qualche sorpresa.

    Presto Presto – Giornali e commenti - 17-12-2025

Adesso in diretta