Approfondimenti

L’annunciata scarcerazione di Patrick Zaki, l’accordo tra governo e sindacati sullo smart working e le altre notizie della giornata

Patrick Zaki ANSA

Il racconto della giornata di martedì 7 dicembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Dopo aver trascorso 22 mesi in carcere in Egitto senza processo, Patrick Zaki sarà scarcerato in attesa della nuova udienza fissata per il prossimo febbraio. Oggi la Cgil, la Uil e altri sindacati si sono accordati col governo sul tema dello smart working, ma lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il 16 dicembre resta confermato. A Milano l’inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala, segnata dal ritorno in sala del pubblico, ha visto la presenza di Sergio Mattarella, accolto con un applauso di diversi minuti e con grida al “bis”. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Patrick Zaki sarà scarcerato dopo 22 mesi di detenzione

All’Università di Bologna la sezione locale di Amnesty International e la comunità universitaria stanno festeggiando l’annunciata scarcerazione di Patrick Zaki. Non si sa ancora quando lo studente uscirà dalla prigione di Mansoura, non è stato ancora assolto dall’accusa di aver diffuso notizie false e il 1° febbraio ci sarà una nuova udienza. Il giovane, iscritto al Master in studi di genere dell’università di Bologna, ha passato 22 mesi in carcere senza processo. Sono state decine le iniziative e le manifestazioni per chiederne la liberazione.
All’udienza di questa mattina nel tribunale egiziano di Mansoura erano presenti due diplomatici italiani. Il padre di Zaki li ha ringraziati. Il Presidente del Consiglio Draghi ha detto che il governo segue la vicenda con la massima attenzione.

L’accordo sullo smart working non ferma lo sciopero generale del 16 dicembre

Oggi c’è stata una conferenza stampa di Cgil e Uil sullo sciopero generale annunciato ieri per il 16 dicembre. La protesta, a cui non ha aderito la Cisl, ruota attorno alla legge di bilancio e in generale alle scelte economiche del governo. Il segretario generale della Cgil Maurizio Landini ha detto che c’è disponibilità a riprendere il confronto anche prima della mobilitazione del 16, ma anche che servono cambiamenti molto forti. Proprio oggi la Cgil, la Uil e altri sindacati (compresa la Cisl, che non ha aderito allo sciopero generale) si sono accordati col governo sul tema dello smart working, con la firma di un protocollo che dovrebbe regolare l’applicazione del lavoro a distanza nel settore privato.

(di Anna Bredice)

Non è un caso che il ministro del Lavoro Orlando abbia presentato proprio oggi l’accordo sullo smart working nel lavoro privato, sottolineando il metodo vincente per realizzarlo, quello del dialogo e della convergenza. Un messaggio alle orecchie di Cigl e Uil che, pur avendo firmato l’accordo sullo smart working, hanno invece deciso la rottura con il governo sulla manovra. Per Orlando, che è stato negli ultimi mesi il ministro che, almeno ufficialmente, ha lavorato di più per portare i sindacati al tavolo di Palazzo Chigi, lo sciopero è stato un colpo a sorpresa che non si attendeva. Almeno questa è l’idea che il Partito Democratico vuole dare, insieme alla riconferma di tutto ciò che è stato fatto anche grazie a loro per migliorare i provvedimenti sociali ed economici, dagli ammortizzatori sociali alle detrazioni, alle misure di sostegno. Il PD quindi da un lato tiene aperto il canale del dialogo nella speranza che ci ripensino, dall’altro accusa in sostanza i sindacati di ingratitudine. Una doppia sconfitta per Enrico Letta: ieri ha subito lo smacco del ritiro di Conte dalla candidatura al collegio di Roma 1, mostrando la fragilità dell’accordo con i Cinque Stelle e oggi vede allontanarsi il sindacato storicamente più vicino alla sinistra. Erano loro gli interlocutori principali di una sinistra allargata, di un campo largo sociale e politico, che Letta vuole costruire, ma che a due mesi dal voto per il capo dello Stato mostra una grande debolezza. Il rischio è di un PD più isolato, meno coperto a sinistra dalla Cgil e dai Cinque stelle, questi ultimi non hanno detto nulla sullo sciopero generale, forse l’appoggio tiepido del sindacato al reddito di cittadinanza è ripagato con questa freddezza.

L’incontro virtuale tra Biden e Putin

(di Roberto Festa)

L’incontro virtuale è durato due ore, non ci sono ancora reazioni ufficiali dai due Paesi. Non ci si aspettava molto, in termini di risultati, del resto Joe Biden e Vladimir Putin si sono visti soprattutto per cercare di allentare le tensioni sul caso ucraino. La Russia ha ammassato almeno 9.000 soldati e mezzi militari al confine con l’Ucraina, dice che non ha intenzione di invadere ma chiede garanzie. Due, in particolare. La prima: che Kiev non cerchi di riprendersi le zone sotto il controllo dei separatisti filo-russi nel 2014. La seconda: che l’Ucraina non aderisca alla Nato. Ci sono ovviamente altre questioni aperte, tra Washington e Mosca – dal dialogo sul nucleare alla presunta ingerenza russa nelle elezioni americane – ma l’Ucraina è al momento il tema più spinoso. Ieri Biden ha sentito Jonhson, Merkel, Macron e Draghi per accordarsi su eventuali pesanti sanzioni nei confronti dell’economia russa, nel caso Mosca decidesse di invadere l’Ucraina. Si pensa di porre restrizioni alla conversione di rubli russi in valuta straniera da parte delle banche russe. O anche di disconnettere la Russia dal sistema Swift di pagamenti finanziari globali. Ma Washington punterebbe anche a far saltare il progetto del gasdotto Stream 2, dalla Russia alla Germania. Per il momento non ci sono altre infromazioni, Biden starebbe parlando con i leader europei per decidere una posizione comune. Sia americani sia russi dovrebbero rilasciare delle dichiarazioni.

L’applauso (e la richiesta di bis) del pubblico della Scala a Mattarella

(di Ira Rubini)

A Milano stasera l’inaugurazione della stagione lirica del Teatro alla Scala, segnata dal ritorno in sala del pubblico, dopo la sua assenza nell’edizione 2020 causa andamento della pandemia, e dalla presenza di Sergio Mattarella a poche settimane dalla fine del suo mandato da Presidente della Repubblica. Gli spettatori lo hanno accolto con un applauso di diversi minuti e con grida al “bis”, invitandolo quindi a un secondo mandato al Quirinale, nonostante lui abbia già fatto capire più volte di essere contrario. In questo caso si è limitato a ringraziare e a sorridere dietro la mascherina. Subito dopo è iniziato il Macbeth di Giuseppe Verdi diretto da Riccardo Chailly con la regia di Davide Livermore.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

(di Diana Santini)

La quarta ondata in Italia segue la sua curva, e cresce, anche se nell’ultima settimana l’aumento di nuovi casi e di nuovi ricoverati è stato più contenuto che in quella precedente. I casi di oggi, per quel che valgono i casi giornalieri, sono stati 15mila, 99 i decessi, 33 i pazienti in terapia intensiva in più, 199 i ricoverati (è il saldo tra ingressi e uscite questo). Su un piano un po’ più di periodo, ha detto oggi il presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, siamo ancora in una fase di crescita dell’epidemia, i casi settimanali ogni 100mila abitanti sono 173, l’indice di trasmissibilità è dell’1,2.
Cosa significa tutto questo, declinato a livello regionale: significa possibili passaggi in zona gialla (di fatto poi l’unica differenza sono le mascherine all’aperto), ma comunque, a rischiare sono Lazio, Liguria, Marche, Trento, tutte per avere o essere sul punto di superare la soglia del 10% delle terapie intensive. Anche la Lombardia è sul crinale, ragion per cui la regione sta aumentando i posti letto disponibili, e così anche il Veneto.
Ieri, spinte dall’entrata in vigore del Super Green Pass sono cresciute ancora le somministrazioni di prime dosi di vaccino: circa 42mila, un livello che non si registrava dalla seconda metà di ottobre. Oltre 400mila, invece, le terze dosi: il 15% degli italiani ha già ricevuto la dose booster, una percentuale che sale al 57% degli over 80.
È, intanto arrivato il via libera dell’Ema alla vaccinazione eterologa anche per la terza dose. Il capo dell’Aifa Giorgio Palù è stato sentito in audizione in Senato: ha detto che l’Aifa sta valutando due antivirali specifici e che presto saranno disponibili terapie monoclonali a domicilio
Oggi sono stati pubblicati anche i dati sui controlli di ieri, dopo l’entrata in vigore del certificato rafforzato. Il Viminale dice che sono stati 120mila, mille dei quali conclusisi con una sanzione.
Oggi l’Ecdc, l’organismo europeo di controllo sulle malattie infettive, ha messo in guardia sui rischi di un ulteriore aumento dei contagi in occasione delle prossime feste mentre la commissaria Kiriakides ha stigmatizzato i paesi europei ancora intorno al 50% di popolazione vaccinata. Dal punto di vista delle misure, lunedì in Austria finisce il lockdown, ma solo per i vaccinati, mentre per i non vaccinati continua. La Spagna ha autorizzato il vaccino ai bambini di 5-11 anni.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 18/09 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 18/09 15:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 18/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 18/09/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 18/09/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 18-09-2025

  • PlayStop

    Volume di giovedì 18/09/2025

    In compagnia di Niccolò Vecchia telefoniamo ad Alessio Lega per ricordare, nel giorno della sua scomparsa, Fausto Amodei, un vero simbolo della canzone politica d’autore italiana. Segue mini live in studio con il giovane jazzista Francesco Cavestri in vista del suo concerto al Blue Note di martedì prossimo. Nella seconda parte siamo in compagnia di Piergiorgio Pardo, nostro ospite fisso per la rubrica LGBT, con cui parliamo del film “I segreti di Brokeback Mountain” e alcuni eventi del weekend. Concludiamo con una telefonata a Marina Catucci da New York, per commentare l’improvvisa sospensione dello show di Jimmy Kimmel dalla rete Abc, a seguito di una frase “scomoda” su Charlie Kirk detta dal conduttore in trasmissione.

    Volume - 18-09-2025

  • PlayStop

    Il drammaturgo Christopher Adams vince il Premio Annoni sfidando gli stereotipi della mascolinità

    Venison è il testo teatrale che si è aggiudicato il Premio Annoni per la Drammaturgia LGBTQ+ 2025 nella sezione in lingua inglese. Il suo autore, il drammaturgo angloamericano Christopher Adams, porta sulla scena una storia d'amore queer fra due giovani uomini, le cui vicissitudini professionali finiscono per scatenare dinamiche di competizione e predominio, tipiche di una mascolinità stereotipata. Il testo li consegna a una specie di resa dei conti nel cuore di una foresta, vicino a un capanno da caccia. Lo abbiamo intervistato mentre, a Londra, era appena uscito da un corso di tip tap. L'intervista di Ira Rubini.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di giovedì 18/09/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 18-09-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di giovedì 18/09/2025

    Ritorna la rubrica mensile con Stefania Ferroni e Riccardo Vittorietti di @Officina del Planetario di Milano sul cielo e gli animali. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 18-09-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 18/09/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Saul Beretta sui prossimi appuntamenti di La città che sale; Fondazione Feltrinelli organizza in tre quartieri di Milano e a Pavia la due giorni "L'isola che non c'è" dedicata ai giovanissimi; il drammaturgo angloamericano Christopher Adams ha vinto il Premio Annoni per la DRammaturgia LGBTQ+ 2025 per la sezione in inglese con il testo "Venison"; la rubrica di classica e lirica di Giovanni Chiodi...

    Cult - 18-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 18/09/2025

    Stati Uniti, la politica della guerra civile. Perchè l'assassinio di Charlie Kirk è una svolta in questa guerra civile? Le identità politiche della vittima e del suo assassino. Kirk era un "political performer". Tyler Robinson appartiene al mondo dei gamer online. Benvenuti "nel nuovo mondo", ha scritto l'ospite di Pubblica Mattia Diletti, sociologo politico, studioso della politica americana, autore di «Divisi. Politica, società e conflitti nell’America del XXI secolo», pubblicato da Treccani.

    Pubblica - 18-09-2025

  • PlayStop

    A come Africa di giovedì 18/09/2025

    A cura di Sara Milanese. Puntata dedicata alla guerra in corso in #Sudan e alla situazione umanitaria; con #IrenePanozzo facciamo una fotografia del conflitto sul campo e degli interessi regionali; con #ClaudiaPagani di #Emergency raccontiamo la situazione a #Khartoum.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 18-09-2025

  • PlayStop

    Come voleva Silvio, la separazione delle carriere è (quasi) legge

    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 18/09/2025

    Separazione delle carriere in approvazione in seconda lettura oggi in Parlamento, la maggioranza porta a compimento la riforma della giustizia che voleva Berlusconi e l’Anm si prepara al referendum per dire "no" come ci racconta Marcello De Chiara vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati. il 21 settembre è giornata internazionale della pace e Filomena Grasso presidente degli scout Cngei ci presenta il progetto "La pace non si scioglie" che consegnerà 21 nodi ad altrettante ambasciate. Francesco Giorgini ci racconta la giornata di sciopero generale in Francia con manifestazioni e proteste un avviso al governo che non c'è.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 18-09-2025

Adesso in diretta