Approfondimenti

La “nuova” Guardia Nazionale Russa, il rapporto di Caritas sulla povertà in Italia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di martedì 27 giugno 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Dopo la rivolta di Prigozhin, Putin ha ringraziato i soldati per aver fermato la guerra civile. La povertà in Italia tocca quasi un residente su dieci. Stasera si vota la fiducia sul decreto lavoro, 600mila persone resteranno senza reddito. La presidente della Bce ha confermato che anche a luglio continuerà l’aumento dei tassi d’interesse. Il commissario alla ricostruzione in Emilia Romagna dopo l’alluvione sarà il Generale Figliulo. L’operazione dei Ros che ha portato stamattina all’esecuzione di 43 ordinanze di custodia cautelare, tra gli indagati anche l’ex presidente della Regione Calabria.

Putin serra i ranghi dopo la rivolta di Prigozhin

Nelle prossime ore ci sarà un nuovo tentativo di mediazione del Vaticano. L’inviato del Papa per la pace Matteo Zuppi è arrivato a Mosca. Il cardinale si fermerà nella capitale russa per due giorni, ma ancora non è stato reso noto chi incontrerà.

Intanto, in Russia dopo la rivolta della Wagner, Vladimir Putin serra i ranghi. Il presidente russo è comparso oggi in pubblico. Nella piazza delle cattedrali di Mosca, ha ringraziato i soldati che gli sono rimasti fedeli: “Avete impedito lo scoppio di una guerra civile”, ha detto.
Subito dopo il discorso, il Cremlino ha annunciato una significativa novità. La Guardia Nazionale Russa, che risponde direttamente al presidente, sarà equipaggiata con armi pesanti e carri armati. Una sorta di guardia personale per difendere il potere del presidente, guidato da Viktor Zolotov, ex capo del servizio di sicurezza di Putin.
Che significato ha questa decisione?
Giovanni Savino, storico all’università di Napoli e di Parma, esperto di Russia.


Intanto, resta incerto il futuro della brigata Wagner, le cui armi dovrebbero essere trasferite all’esercito regolare russo. Ieri in tv Putin ha dato ai miliziani tre strade: mettersi agli ordini del ministero della Difesa, tornare alle loro famiglie o riparare in Bielorussia. Qui si trova attualmente il loro leader Prigozhin. Lo ha confermato oggi il presidente bielorusso Lukashenko, che ha fatto da mediatore con il Cremlino durante l’ammutinamento.
Dopo la rivolta della Wagner adesso ci si chiede se Putin farà o meno piazza pulita delle figure politiche e militari vicine a Prigozhin.
Sentiamo ancora il professore Giovanni Savino.

 

Sul campo, infine, per quanto riguarda la guerra in Ucraina, oggi c’è stato un attacco a Kramatorsk nella regione di Donetsk. Le forze russe hanno colpito un ristorante. Secondo il governatore della regione, potrebbero esserci delle vittime. Prosegue intanto la controffensiva ucraina. L’esercito di Kiev sta conducendo un’operazione militare nell’area di Bakhmut da 4 giorni, ha detto la viceministra della Difesa ucraina Malyar.

Decreto lavoro, oltre 600mila persone resteranno senza reddito

(di Massimo Alberti)
La povertà in Italia tocca quasi un residente su 10. Nel 2022, proprio grazie ai sussidi ed in particolare il reddito di cittadinanza, c’è stata una sostanziale tenuta, scrive la Caritas nel suo rapporto. Ma tra pochi giorni il sussidio non ci sarà più. Stasera si vota la fiducia sul decreto lavoro, oltre 600mila persone resteranno senza reddito. Sono soprattutto persone sole, quelle che la Caritas definisce “i più fragili tra i fragili”. Poche le modifiche nel passaggio al senato, che vanno nella direzione di un ulteriore allentamento dei vincoli sui contratti a termine e sul lavoro in somministrazione.
Il decreto lavoro, come ogni riforma delle regole sui contratti, non servirà a creare nuovi posti di lavoro, ma redistribuirà reddito, e diritti. Si torna al jobs act e a norme pre-decreto dignità sui contratti a termine, togliendo le causali anche ai rinnovi sotto l’anno di durata. Gli effetti sono facilmente prevedibili: un forte aumento de contratti precari, che in Italia, per la stragrande maggioranza, durano meno di 6 mesi. Che vuol più ricattabilità, salari più bassi. Piatto forte del decreto è l’eliminazione del sussidio che più di altri ha tenuto a galla il paese durante il covid, il reddito di cittadinanza.
Il nuovo assegno di inclusione lascerà senza reddito oltre 600 mila persone da luglio. In teoria, saranno inserite in un percorso di riqualificazione. Ma occupabili lo sono solo sulla carta. Dovranno essere coinvolti in corsi che ancora non ci sono, per esser riqualificati e riassorbiti da un mercato del lavoro che vede un posto vacante ogni 10 disoccupati, e che non riesce a sistemare nemmeno chi qualificato lo è già. In teoria molti dovrebbero essere coinvolti in lavoretti a bassa remunerazione, sempre che succeda, ma tra chi si occupa di politiche del lavoro non ci crede nessuno. senza sussidio resteranno soprattutto i single.
Oggi la Caritas ha anticipato alcuni dati del rapporto sulla povertà, tracciando un quadro definito “allarmante”. La povertà in Italia tocca quasi un residente su 10. Nel 2022, proprio grazie ai sussidi ed in particolare il reddito di cittadinanza, c’è stata una sostanziale tenuta. Mentre peggiora il numero di lavoratori poveri. Un dato piuttosto clamoroso, se si considera che il 2022 è stato un anno di crescita economica, che evidentemente non è stata redistribuita.
Tra i profili più fragili, i più vulnerabili sono le persone sole.
E sono proprio quelle tagliate fuori dal nuovo assegno di inclusione.

 

Bce, continua l’aumento dei tassi d’interesse

(di Massimo Alberti)
La presidente della Bce Christine Lagarde ha confermato che anche a luglio continuerà l’aumento dei tassi. E non dice quando finiranno i rialzi. Gli effetti dei rialzi non stanno influendo sulla discesa dell’inflazione, mentre stanno picchiando duro su famiglie ed imprese. E il governo ne approfitta per attaccare la banca centrale. L’inflazione in questi mesi è calata di pari passo con lo sgonfiarsi dei beni energetici, ma al netto dell’energia, non si schioda. Segno che le politiche della banca centrale non stanno servendo a nulla. Perché l’inflazione, anche il fondo monetario ieri ha diffuso dati analoghi, è figlia dei profitti delle imprese che sugli stessi prezzi hanno fatto la cresta. I banchieri centrali sono divisi. Francia e Germania insieme ai paesi nordici appoggiano Lagarde, gli altri avrebbero già voluto fermare gli aumenti come fatto dalla Fed statunitense. Chiaro dunque l’obiettivo politico della scelta: impedire crescite salariali, disciplinare gli stati a un’austerità di fatto. Il problema è che gli effetti, veri, si sentono. L’Europa nel primo trimestre era già in recessione tecnica. L’aumento del costo del denaro stronca gli investimenti. E un paese fragile e sulla via della deindustrializzazione come l’Italia paga più di altri. Il governo, che questa strada persegue, lo sa bene. E così da Salvini a Tajani oggi è arrivato l’attacco alle scelte della Bce, mentre da sinistra si tace. Confindustria anche oggi ha ribadito la preoccupazione per i rialzi, per quanto proprio le imprese continuino a scaricare sui prezzi l’aumento dei mutui e dei tassi sui prestiti. Le associazioni di consumatori sottolineano come i costi dei mutui siano sempre meno sostenibili e gravino sul potere d’acquisto. Oggi l’Antitrust ha rilevato che le banche, a fronte di extra profitti dall’aumento dei tassi, non hanno però aumentato gli interessi sui depositi. Il governo parla ma non muove un dito. E ad oggi, tra inazione dei governi e scelte della Bce, di questa spirale che sta duramente provando le fasce più deboli, non si vede la fine.

Figliulo nominato Commissario alla Ricostruzione in Emilia Romagna

Piuttosto che avere Stefano Bonaccini commissario per la ricostruzione dopo l’alluvione, il governo si è fatto andare bene anche uno degli uomini più rappresentativi del governo Draghi, il generale Figliuolo, che fu nominato dall’ex presidente del Consiglio commissario per gestire la campagna vaccinazioni contro il Covid nei due anni più difficili. Il Consiglio dei ministri ha trovato finalmente un accordo dopo il rinvio della scorsa settimana, la cui causa molto probabilmente era stata dovuta ai contrasti politici sul commissario in Emilia Romagna e le tensioni sulla ratifica del Mes, gestita poi con l’uscita dalla Commissione Esteri per non prendere nessuna decisione, ma il problema non è risolto. Al termine del Consiglio dei ministri ci sarà una conferenza stampa, non ci sarà però Giorgia Meloni, lascerà la scena a Matteo Salvini che avrà tutto lo spazio per gestire i suoi successi e in particolare l’approvazione del Codice della strada, che imprime un giro di vite sulle sanzioni dovute per la guida in stato di ebrezza, per assunzione di droga, per l’uso del telefono al volante, con l’obbligo, inoltre, del casco e della targa per i monopattini. Finisce quindi la sfida tra Salvini e Meloni sulla figura del Commissario, ma a pagarne le spese è Bonaccini, finora i presidenti delle regioni colpite diventano commissari per la ricostruzione, questa volta la destra, ma soprattutto Salvini ha visto in Stefano Bonaccini soprattutto un rivale politico, presidente del Pd e un ostacolo per conquistare tra due anni la regione, cosa che non gli riuscì l’ultima volta.

Ndrangheta, 43 arresti su richiesta della Dda di Catanzaro

(di Diana Santini)
È un quadro deprimente e preoccupante quello delineato dal procuratore della Dda di catanzaro, Nicola Gratteri nella conferenza stampa dopo l’operazione dei Ros che ha portato stamattina all’esecuzione di 43 ordinanze di custodia cautelare, la metà delle quali in carcere. Associazione per delinquere e associazione di stampo mafioso sono i reati più contestati, oltre a tutto un corollario di voti di scambio, truffe, turbative, estorsioni, concorsi esterni, falsi ideologici, c’è anche un omicidio. L’inchiesta documenta in particolare i “rapporti sistematici” tra la potente cosca dei papaniciari e la politica su su, fino ai vertici della regione: tra gli indagati ci sono anche l’ex presidente della regione calabria, del partito democratico, Mario Olivierio, due assessori della sua giunta, Nicola Adamo ed Antonietta Rizzo, e un consigliere, tutti del pd. Tutti gli appalti, prosegue Gratteri, di tutte le amministrazioni pubbliche di crotone, nel lasso di tempo che va dal 2014 al 2019, sono segnati da questo rapporto di contiguità e scambio, un abbraccio, lo definisce Gratteri, tra ndrangheta e politica. Secondo la procura, nulla sfuggiva agli appetiti, ben compensati, delle cosche: appalti, incarichi, nomine, assunzioni, perfino l’organizzazione della festa mariana di Crotone, uno degli appuntamenti più sentiti e significativi della città nel corso dell’anno, o il recupero e restauro della meravigliosa area archeologica di capo colonna.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 16/09 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 16-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 17/09 06:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 17-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 16/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 16-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 16/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 16-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di martedì 16/09/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 16-09-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 16/09/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 16-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 16/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 16-09-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 16/09/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 16-09-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 16/09/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 16-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 16/09/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 16-09-2025

  • PlayStop

    “Gaza City brucia di fronte al suo mare”. Israele lancia l’offensiva di terra sulla città

    L’esercito israeliano ha lanciato questa notte l’invasione di terra su Gaza City. Da ieri i carri armati sono entrati nel cuore della principale città della striscia, e i bombardamenti hanno colpito senza sosta strade, case, infrastrutture. Da questa mattina, i morti sono 89. Centinaia di migliaia di persone vivono ancora nella città. Migliaia di persone stanno invece cercando di fuggire, in un esodo verso un sud che non ha più spazio per ospitarli. Il servizio di Valeria Schroter.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 16/09/2025

    1) “Gaza brucia di fronte al suo mare, testimone della sua tragedia”. L’esercito israeliano ha lanciato l’offensiva di terra sulla principale città della striscia. L’esodo in mezzo alle bombe. Quasi 90 i morti da questa mattina. (Valeria Schroter) 2) Israele come Sparta. Mentre l’ONU stabilisce che quello in corso a Gaza è genocidio, Netanyahu ammette l’isolamento internazionale e dipinge un futuro di autarchia e guerra permanente. (Anna Foa, Eric Salerno) 3) Gli Stati Uniti continuano a colpire il Venezuela. Trump punta a rovesciare il regime di Maduro con la scusa della lotta al narcotraffico. (Alfredo Somoza) 4) Cinquant’anni fa l’indipendenza della Papua Nuova Guinea. Il paese oggi è vittima della maledizione della ricchezza e rischia di finire ostaggio di un nuovo braccio di ferro tra occidente e Cina. (Chawki Senouci) 5) Spagna, l’estrema destra torna a riunirsi a Madrid. Il primo passo verso una grande alleanza di tutte le destre europee. (Giulio Maria Piantadosi) 6) Rubrica Sportiva. Julia Paternain, la maratoneta uruguayana entra nella storia vincendo la prima medaglia ai mondiali di atletica per il paese sudamericano. (Luca Parena)

    Esteri - 16-09-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 16/09 18:35

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 16-09-2025

  • PlayStop

    Le Guthrie Family Singers portano avanti il messaggio di umanità del nonno Woody

    “E’ stato bello rendersi conto che la figura di Woodie Guthrie è ancora molto viva anche fuori dagli Stati Uniti”, racconta Sarah Lee, nipote dell’icona folk americana. “Le problematiche di cui cantava lui ottant’anni fa sono ancora attuali”, riferendosi al tema dell’immigrazione e alla difficile situazione al confine con il Messico. Con la sua musica Woody Guthrie "affrontava un concetto molto basilare di umanità e speranza, ovvero il trattare le persone come persone, aiutandosi a vicenda nei momenti di difficoltà": lo stesso messaggio che ora le Guthrie Family Singers vogliono portare avanti. Ascolta l’intervista di Elisa Graci alle Guthrie Family Singers.

    Clip - 16-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 16/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 16-09-2025

Adesso in diretta