Approfondimenti

Il discorso di Meloni alla Camera, i dubbi e le reazioni dell’opposizione e le altre notizie della giornata

Meloni Senato ANSA

Il racconto della giornata di martedì 25 ottobre 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Alla Camera stasera il primo voto di fiducia per il governo di Giorgia Meloni, dopo una giornata di dibattito parlamentare aperta dal discorso di insediamento della neo-Presidente del Consiglio. Come ha reagito l’opposizione a quelle parole? E quali dubbi devono ancora essere chiariti? Mentre la premier prometteva di fermare le partenze, nel Mediterraneo si continuava a morire e il timore che l’Italia torni alla strategia dei porti chiusi si fa sempre più concreto. Cariche della polizia questa mattina contro i collettivi antifascisti dell’università la Sapienza di Roma, mentre la neo ministra Bernini ha incoraggiato gli studenti a “coltivare e a difendere le proprie idee con la parola”.

Il discorso di insediamento di Giorgia Meloni alla Camera

Alla Camera stasera il primo voto di fiducia per il governo di Giorgia Meloni, dopo una giornata di dibattito parlamentare aperta dal discorso di insediamento della neo-Presidente del Consiglio.

(di Anna Bredice)

Un programma politico, una visione di una destra neo conservatrice che si appresta a governare, cercando di non fare paura né alle istituzioni e ai centri di poteri in Italia né all’estero, in Europa, quell’Europa tanto attaccata nel passato. Ma oggi le accuse a Bruxelles si sono fermate un attimo prima, alla ricerca di un equilibrio che le consenta di essere accettata e nello stesso tempo rivendicare di voler fare da ora in poi solo gli interessi degli italiani, nella cornice dei trattati europei, sorvolando sui rapporti con Orban e ora con la Polonia. Il tono di Giorgia Meloni nei 70 minuti di intervento questa mattina e poi nell’oltre mezz’ora, in parte a braccio, della replica è di chi rivendica la propria storia anche personale, che diventa il “potere” e che quindi con un manifesto politico tenta di imporre un’egemonia economica, culturale e anche storica. Le riesce bene, perché può spaziare su tutto, sulle libertà personali, sui temi etici, sui valori, perché non è un governo tecnico, non è un governo di unità nazionale che non permetteva mai di lanciarsi troppo oltre al consentito. L’impianto economico è neo liberista, l’attenzione è tutta sulle imprese, che non saranno vessate con le tasse e che quindi potranno e dovranno offrire lavoro. Chi non riceverà più il reddito di cittadinanza dovrà sperare che le aziende assumano. Non c’è un cenno né al precariato, né ai salari. Il programma economico non è accompagnato da nessuna spiegazione concreta di quello che farà, si è solo capito tra le righe che i soldi, quelli che ci sono, andranno per le bollette, per le altre cose bisogna attendere, ed è già un’incrinatura in un discorso che ancora risente di proclami elettorali. Molto abile nel rivendicare le libertà individuali, comprese quelle delle donne: la sua storia, che la vede arrivare a diventare capo del governo, la trasforma nella risposta a chi l’accusa di un manifesto Dio Patria e Famiglia. “Ho rotto il tetto di cristallo”, dice, citando i nomi di donne vincenti, creando un pantheon femminile ad uso della destra, con nomi anche di sinistra.

Cosa farà il nuovo governo sul piano economico?

Cosa farà esattamente il governo per contrastare l’inflazione? Che piani ha nel dettaglio sulle pensioni e per le famiglie? E dove troverà i soldi per le sue misure economiche?

(di Andrea Monti)

Le risposte a queste domande non erano nel discorso di Meloni. Sul tema economico più urgente – la crescita dei prezzi – ha detto di voler rafforzare gli interventi su bollette e carburanti degli ultimi mesi, aggiungendo che questa priorità costringerà a rinviare altri provvedimenti. Ha annunciato misure legate alle aziende come ridurre le imposte sui premi di produttività e ha parlato di aumentare i prodotti con Iva ridotta al 5%. Sulle pensioni ha fatto capire che provvedimenti come Ape sociale e Opzione donna saranno estesi anche al 2023, ma non ha chiarito in che modo precisamente si vuole evitare il temuto ritorno alla legge Fornero da gennaio. Ha citato i lavoratori autonomi, a cui la destra da sempre assicura di tenere in modo particolare, ma senza dire granché su cosa intende fare per loro. Ha promesso di abbassare gradualmente il costo del lavoro arrivando a ridurlo di almeno 5 punti, e ha parlato del rapporto tra Stato e imprese. “La ricchezza la creano le aziende con i loro lavoratori, non lo Stato con decreti o editti. Il motto di questo governo sarà non disturbare chi vuole fare”, ha detto Meloni.
La neo-presidente ha annunciato una riduzione delle tasse (con misure come la famigerata flat tax), una tregua fiscale che permetta di mettersi in regola a cittadini e piccole e medie aziende che non lo sono, una lotta alla grande evasione, come quella a carico delle aziende di maggiori dimensioni. Un’impostazione classica della destra italiana, come quella sulla povertà: “Vogliamo mantenere, e se possibile migliorare, i sostegni per chi non è in condizione di lavorare, ma gli altri non possono avere il reddito di cittadinanza”, ha detto Meloni. Un impiego è meglio di un appoggio economico, e ci mancherebbe: ma se il posto da offrire non c’è? Infine le famiglie, con misure come l’aumento dell’assegno unico e un aiuto alle giovani coppie che vogliono un mutuo. Con quali soldi, in che modo? Domande al momento senza risposta.

Le repliche dell’opposizione al discorso di Meloni

Nel dibattito alla Camera poco fa sono intervenuti i capi dei due maggiori partiti di opposizione. Il primo a parlare è stato il Giuseppe Conte del Movimento 5 Stelle, che si è rivolto così a Meloni:

Il segretario del PD Enrico Letta ha annunciato opposizione su una serie di temi, per esempio il presidenzialismo, ma ha anche parlato di cooperazione citando la guerra in Ucraina.

Oggi Meloni ha parlato anche del COVID. La neo-presidente ha promesso che non replicherà il modello restrittivo del passato, attaccando i governi precedenti. “Va fatta chiarezza sulla gestione della crisi pandemica. C’è chi ha fatto affari con la compravendita di mascherine e respiratori”, ha detto evocando di fatto una commissione d’inchiesta. Nel suo intervento nessun accenno alla gestione disastrosa del virus da parte delle regioni governate dalla destra, in primis la Lombardia. Mattia Guastafierro ha intervistato Andrea Crisanti, microbiologo e senatore PD:


 

Il timore del ritorno della strategia dei porti chiusi in Italia

Mentre Giorgia Meloni nel suo discorso prometteva di fermare le partenze, nel Mediterraneo si continuava a morire. Oggi i corpi di due gemelli di appena un mese sono stati trovati su un barcone al largo di Lampedusa. I neonati, un maschio e una femmina, sono morti durante la traversata. Erano partiti dalla Tunisia insieme ad altre 58 persone, trasferite poi sull’isola.
Come primo atto, il nuovo esecutivo si è già scagliato contro le ONG. Il Viminale sta valutando il divieto di ingresso in acque italiane a due navi umanitarie, la Ocean Viking e la Humanity One, che hanno salvato nelle scorse ore oltre 300 migranti. Il neo ministro Piantedosi ha diffuso oggi una circolare in cui afferma che le operazioni di soccorso hanno agito in contrasto con le norme italiane ed europee. Il timore è che, come in passato, ritorni la strategia dei porti chiusi. Cecilia Strada, portavoce di ResQ – Poeple Saving People:


 

Roma, cariche della polizia contro i collettivi antifascisti de La Sapienza

Cariche della polizia questa mattina contro i collettivi antifascisti dell’università la Sapienza di Roma. All’interno della facoltà di Scienze Politiche l’associazione di destra, Azione universitaria, aveva organizzato un convegno invitando anche un deputato Fratelli d’Italia. I collettivi antifascisti si sono presentati davanti alla facoltà contestando l’iniziativa. “Ci hanno impedito di appendere uno striscione all’entrata della facoltà per questo ci hanno manganellato”, hanno denunciato gli studenti. Secondo quanto riferito dagli studenti ci sarebbero due ragazzi fermati e diversi feriti.
Francesca Lini del Collettivo Cambiare Rotta della Sapienza di Roma:

“La libertà di parola non è una strada a senso unico. Chi inibisce la manifestazione del pensiero altrui non comunica, prevarica. Incoraggio tutti gli studenti a coltivare e a difendere le proprie idee con la parola”. Ha commentato la neo ministra dell’Università Anna Maria Bernini. Il deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Filiberto Zaratti ha annunciato che presenterà un’interrogazione parlamentare definendo “molto gravi le manganellate subite dagli studenti”.

La guerra in Ucraina entra nel suo nono mese

(di Sara Milanese)

La guerra in Ucraina è entrata ormai nel suo nono mese; i combattimenti si concentrano nelle regioni del sud e dell’est del Paese.
Oggi l’esercito russo ha detto di aver respinto attacchi ucraini nelle regioni di Lugansk e di Kherson, dove le truppe di Kiev stanno preparando la controffensiva per la ripresa del territorio. Da parte sua Kiev denuncia bombardamenti russi sui civili nel Donetsk, dove almeno 7 persone sono morte nelle ultime 24 ore.
A livello diplomatico, però, oggi è arrivata un’importante dichiarazione della Russia:
il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha detto che “Mosca ha accolto positivamente la proposta del presidente francese, Emmanuel Macron, di includere Papa Francesco e le autorità statunitensi nei colloqui per la soluzione della situazione in Ucraina”.
Macron ha incontrato il Papa ieri e gli ha proprio chiesto di avere un colloquio telefonico con Putin.
Le relazioni tra Mosca e Kiev restano però tese: proprio oggi il Cremlino ha portato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU l’accusa secondo cui l’Ucraina si starebbe preparando ad usare bombe sporche. 
Kiev ha replicato accusando l’esercito russo di usare bombe al fosforo nella regione di Donetsk.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 18/09 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 18-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 18/09 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 18-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 18/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 18-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 18/09/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 18-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Cult di giovedì 18/09/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 18-09-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 18/09/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 18-09-2025

  • PlayStop

    A come Africa di giovedì 18/09/2025

    a cura di Sara Milanese

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 18-09-2025

  • PlayStop

    Come voleva Silvio, la separazione delle carriere è legge

    Il Senato approva in seconda lettura la riforma della giustizia della destra. Per Meloni serve a "liberare la magistratura da quella degenerazione correntizia", mentre Antonio Tajani parla di "battaglia storica fatta non per Berlusconi, che ci guarda da lassù, ma per ogni cittadino italiano". In primavera il referendum confermativo della riforma. I magistrati si preparano a mobilitarsi per il “no”. Per le opposizioni lo scopo finale della riforma è mettere la magistratura inquirente sotto il controllo politico del governo. Sul modello Trump. Ai nostri microfoni il Vicepresidente dell’Associazione nazionale magistrati, Marcello De Chiara: “Questa riforma cambierà l'assetto costituzionale del nostro Paese di fatto introducendo un quarto potere". Lo scopo finale della riforma non è togliere potere ai PM ma metterlo sotto il controllo politico per farlo diventare strumento delle politiche del governo. Come già fa Trump negli USA. L’intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

    Clip - 18-09-2025

  • PlayStop

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA

    CARLO ROVELLI - IL VOLO DI FRANCESCA - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 18-09-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 18/09/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 18/09/2025

    Separazione delle carriere in approvazione in seconda lettura oggi in Parlamento, la maggioranza porta a compimento la riforma della giustizia che voleva Berlusconi e l’Anm si prepara al referendum per dire "no" come ci racconta Marcello De Chiara vicepresidente dell'Associazione nazionale magistrati. il 21 settembre è giornata internazionale della pace e Filomena Grasso presidente degli scout Cngei ci presenta il progetto "La pace non si scioglie" che consegnerà 21 nodi ad altrettante ambasciate. Francesco Giorgini ci racconta la giornata di sciopero generale in Francia con manifestazioni e proteste un avviso al governo che non c'è.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 18-09-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 18/09/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 18-09-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 18/09/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 18-09-2025

Adesso in diretta