Approfondimenti

Il dibattito sul futuro del Pd, la NATO frena sull’invio di Jet a Kiev e le altre notizie della giornata

Stoltenberg

Il racconto della giornata di martedì 14 febbraio 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nel Pd il dibattito inizia a concentrarsi sulle primarie del 26 febbraio. A Milano il Centrosinistra ha prevalso sulla Destra con un margine di quasi 10 punti. Secondo fonti di intelligence occidentali, citate dal Financial Times, la Russia starebbe ammassando aerei militari ed elicotteri al confine con l’Ucraina. Il numero dei morti complessivi causati dal terremoto in Turchia e in Siria sfiora ormai le 45mila unità. Nonostante il voto contrario della destra italiana, oggi il Consiglio Europeo ha dato il via libera alla riforma che blocca la produzione di auto inquinanti dal 2035. Nel giorno dell’approvazione del decreto legge anti-ONG, le due navi umanitarie Ocean Viking e Geo Barents sono in viaggio verso l’Italia.

Dopo la sconfitta alle regionali, il Pd pensa alle primarie

In Lombardia e nel Lazio la destra prepara le sue giunte, dopo la netta vittoria alle regionali. “I risultati rafforzano il lavoro del governo”, ha detto oggi Giorgia Meloni, che ha ottenuto un nuovo successo ma senza annientare politicamente i suoi alleati, in particolare Matteo Salvini, un fatto che dovrebbe contribuire alla compattezza della maggioranza nei prossimi mesi. Dall’opposizione stamattina Carlo Calenda se l’è presa con gli elettori: “Decidono ma non hanno sempre ragione”, ha detto l’ex ministro, mentre il capo del movimento 5 stelle Giuseppe Conte ha sostenuto che il partito sia “in ottima salute” a livello nazionale, pur aggiungendo che deve fare meglio a livello locale. Nel Pd il dibattito inizia a concentrarsi sulle primarie del 26 febbraio.

(di Anna Bredice)
C’eravamo tanto amati. Alcune scene del film di Ettore Scola si svolgono in una piazza di Roma, alla Garbatella, la stessa dove D’Amato ha chiuso la sua campagna elettorale venerdì scorso, nella piazza c’era tanta gente di partito, poca di quartiere, l’unica nota rossa nello striscione era l’apostrofo nel nome D’Amato. Eppure quel municipio è stato l’unico dove il vincitore della destra Rocca ha avuto il risultato più basso di tutta Roma. Nel quartiere c’è una storia di lotta antifascista e per la casa, di politiche culturali di sinistra, di sostegno concreto alla popolazione anziana, elettori che ancora una volta hanno deciso di non voltare le spalle. Ma fino a quando? Perché al Pd non basta appropriarsi delle piazze e del passato per risultare convincente, in questo bivio che lo attende, cioè la scelta del segretario, le decisioni devono essere nette. O da una parte o dall’altra. Non c’è più neppure lo spauracchio della destra, votare per non far vincere gli altri, la destra è già al governo e a quanto pare non ha fatto molta paura agli elettori. Il partito democratico è il perno dell’opposizione, è riuscito a non farsi fagocitare da Renzi e da Conte, ma questo non basta perché ci sono cinque anni di opposizione da fare, in Parlamento e nelle piazze e c’è bisogna di un progetto, di idee, quelle per prendere un voto più degli altri non valgono più. Da qui alle primarie ci sono due settimane e sia Stefano Bonaccini che Elly Schlein hanno bisogno entrambi di vincere con un risultato netto, frutto anche di una grande partecipazione, cosa non scontata perché potrebbe ripetersi l’astensionismo anche nei gazebo. E’ necessaria una vittoria netta per avere un progetto preciso, evitando così che dal giorno dopo si apra la terza fase dell’eterna indecisione, “guardiamo al centro o a sinistra?” Per Schlein il partito deve andare a sinistra, Bonaccini ha una cultura più di governo, più riformista. Ma non basta sapere dove andare se non ci sono anche dei programmi, dei valori, delle battaglie per cui spendersi fino in fondo. Ad agosto finirà il reddito di cittadinanza e il Pd dovrebbe essere in prima fila per proporre un’alternativa valida, prima ancora che lo faccia Giuseppe Conte.

Sulla proposta politica che il Partito democratico dovrebbe provare a costruire dopo aver scelto chi lo guiderà abbiamo intervistato la politologa Nadia Urbinati.

Elezioni Regionali, Milano rimane un’anomalia politica in Lombardia

(di Michele Migone)
Dal punto di vista elettorale, Milano rimane un’enclave, una coerente anomalia politica da più di 10 anni. Il Centrosinistra ha vinto, distaccando di quasi 10 punti la Destra. Si è affermato in tutti i municipi, anche quelle più periferici. Sulla mappa del voto, il suo colore è diverso da quello che la circonda. Non è l’unico caso in Lombardia, ma rimane il più significativo. Più che l’adesione al modello Milano, come è stato nel recente passato, un modello ora sicuramente appannato, il voto delle Regionali è sembrato esprimere in realtà la voglia dell’elettorato di respingere la proposta politica e di governo della Destra. Senza però l’energia di passate stagioni. L’astensionismo, mai così alto, è una spia d’allarme molto importante. Segno che l’offerta politica anche e soprattutto di chi l’ha governata nell’ultimo decennio è molto meno coinvolgente e convincente. In particolare non è in grado – ed è questo il tasto più dolente – di offrire una visione per la città. Dopo la pandemia, Milano si è ripresa, con il suo spirito dinamico e aperto, ma le sue contraddizioni sociali sono emerse con sempre maggiore forza. Ed ora è alla ricerca di un nuovo equilibrio e di un diverso orizzonte. Che però fatica ancora a trovare. Sa che per le sue caratteristiche, la soluzione non può arrivare da una Destra reazionaria e chiusa, ma si rende anche conto come sia sempre più faticoso rimanere abbracciati a un centrosinistra incerto e confuso. La classe politica progressista cittadina dovrebbe cambiare passo, riproponendo Milano come un vero laboratorio politico. Senza guardare troppo al passato, ma cercando una nuova sintesi per gli anni a venire In fondo, il voto giovanile per Majorino qualche indicazione può darla.

Stoltenberg: “L’invio di jet a Kiev non è la questione più urgente”

Secondo fonti di intelligence occidentali, citate dal Financial Times, la Russia starebbe ammassando aerei militari ed elicotteri al confine con l’Ucraina. Per il momento, il segretario della difesa statunitense Lloyd Austin – al termine della riunione Nato a Bruxelles di oggi – ha smentito questa notizia, ma ha comunque detto che Mosca continua ad avere grandi capacità in termini di aviazione e, dunque, una nuova offensiva aerea non è da escludere. Secondo il servizio di intelligence norvegese, poi, la Russia starebbe dispiegando navi tattiche con armi nucleari nel Mar Baltico, per la prima volta negli ultimi 30 anni.
Durante il summit di Bruxelles, gli alleati hanno discusso sulle forniture da inviare a Kiev, ribadendo il loro sostegno, e promettendo nuovi invii di armi e munizioni, ma escludendo per il momento l’invio di Jet militari “La priorità ora è consegnare i tank. I jet non sono la questione più urgente ora, ma la conversazione è in corso”, ha detto il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
Intanto in Ucraina prosegue la battaglia per la città di Bakhmut. Secondo l’esercito ucraino nelle ultime 24 ore ci sono stati diversi attacchi russi verso le forze ucraine. Secondo il portavoce della casa bianca John Kirby, negli ultimi giorni Mosca ha compiuto progressi nella sua avanzata, ma il capo della Wagner, Prigozhin, ha detto che la cattura della città non è imminente, citando una “forte resistenza Ucraina”.
Noi proprio a Bakhmut abbiamo raggiunto il nostro collaboratore Sabato Angieri


Terremoto in Turchia e Siria, le vittime sono più di quarantamila

Il terremoto in Turchia e Siria è il peggior disastro naturale in Europa degli ultimi cento anni. A dirlo è il direttore regionale per l’Europa dell’Oms, mentre nei due paesi le ricerche stanno ormai giungendo al termine anche se anche oggi, alcune persone sono state estratte vive dalle macerie.
Il numero dei morti complessivi sfiora ormai le 45mila unità, più di 35mila in Turchia e 9300 in Siria. Qui, però, secondo le ONG che lavorano nel paese, solo il 5% delle zone interessate dal sisma è stato raggiunto dai soccorsi e secondo l’Onu 9 milioni di persone sono state colpite. Oggi il segretario generale delle nazioni unite Guterres ha anche lanciato un appello umanitario 397 milioni di dollari per la popolazione siriana.
Oggi intanto il primo convoglio di aiuti internazionali dalla Turchia alle regioni siriane colpite dal terremoto e fuori dal controllo del governo centrale di Damasco è entrato dal valico frontaliero di Bab as Salama. Fino ad ora, gli aiuti potevano passare solo da Bab al-Hawa l’unico aperto fino a ieri sera, quando Assad ha deciso di aprirne altre due per permettere un invio di aiuti più rapido e tempestivo.

L’UE ha approvato lo stop alla produzione di auto inquinanti a partire dal 2035

(di Sara Milanese)
Manca ancora il voto del Consiglio Europeo, cioè dei capi di stato dei paesi membri, il cui via libera sembra però scontato, al quale seguirà la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale europea, ma la riforma che blocca la produzione di auto inquinanti nell’Unione a partire dal 2035 è passata.

Si tratta di una delle iniziative dell’Europa a zero emissioni entro il 2050, che al 2035 prevede quindi lo stop alla vendita del veicoli a motore termico, alimentati a benzina o a diesel. I veicoli a combustione già acquistati potranno continuare a circolare ed essere rivenduti sul mercato dell’usato ma non potranno essere prodotti di nuovi. Sono previste deroghe per i piccoli produttori e degli incentivi alle imprese per facilitare il passaggio a veicoli elettrici o ibridi, ma molto limitati nel tempo in modo, almeno in teoria, di spingere le industrie ad adeguarsi in tempi rapidi. E ci sono degli obiettivi intermedi, per non arrivare impreparati al 2035.

Una rivoluzione sia per i cittadini sia per un settore importante della produzione industriale Italiana ed europea che è stata finora molto osteggiata e che è passato non a grande maggioranza: l’europarlamento oggi ha detto si con 340 voti a favore e 279 contrari, tra i quali tutti gli esponenti della maggioranza italiana, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega.

La Camera ha approvato il decreto anti-ONG

Alla Camera è stato approvato questo pomeriggio con voto di fiducia il decreto anti ONG del governo. Ora è in corso la votazione degli ordini del giorno. Entro il 3 marzo il provvedimento, che è già in vigore, deve essere convertito in legge. Ed è in base al decreto voluto dal ministro Piantedosi che in queste ore due navi umanitarie sono in viaggio verso l’Italia, dopo avere chiesto l’indicazione di un porto di sbarco alle autorità italiane subito dopo il primo intervento di soccorso: la Ocean Viking e la Geo Barents hanno avuto assegnati, rispettivamente, i porti di Ravenna e Ancona, a diversi giorni di navigazione dai luoghi dei salvataggi. “La preoccupazione è che queste persone possano avere delle location prossime alla città di Ravenna per poter essere ospitate. Che non si verifichi quanto accaduto poche settimane fa quando, con la nave fatta arrivare in Liguria, le persone sono state poi inviate a Foggia con un meccanismo disumano e stupido”. Così il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 06/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 06-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 06/11 10:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 06-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 06/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 06-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 06/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 06-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Un panorama silvano, la grande opera di Giovanni Frangi a Palazzo Citterio

    “FRANGI. Nobu at Elba Redux”, la monumentale installazione di Giovanni Frangi installata nella Sala Stirling in Palazzo Citterio a Brera, è un ambiente che avvolge il visitatore con grandi tele dipinte che danno l’impressione di trovarsi immersi in un panorama silvano alla luce della luna. Nell’ambiente anche sculture in gommapiuma bruciata che assomigliano a tronchi trascinati dalla corrente. L’opera fece la sua prima apparizione vent’anni fa alla Scuderia Grande di villa Panza a Varese e ora a Palazzo Citterio viene proposta in un nuovo allestimento a cura di Francesco Librizzi: un grande sipario luminoso in metallo nasconde o protegge l’opera rendendo così più sorprendente il primo sguardo, come una scoperta. Di fianco poi si incontra una galleria di foto che mostrano sensazioni e momenti che hanno accompagnato la nascita del lavoro. In mostra abbiamo incontrato l’artista Giovanni Frangi e poi Francesco Librizzi che ha curato l’allestimento. Ascolta il servizio con le interviste di Tiziana Ricci.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    Cult di giovedì 06/11/2025

    Cult è condotto da Ira Rubini e realizzato dalla redazione culturale di Radio Popolare. Cult è cinema, arti visive, musica, teatro, letteratura, filosofia, sociologia, comunicazione, danza, fumetti e graphic-novels… e molto altro! Cult è in onda dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 11.30. La sigla di Cult è “Two Dots” di Lusine. CHIAMA IN DIRETTA: 02.33.001.001

    Cult - 06-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di giovedì 06/11/2025

    Un anno di Trump (dopo i primi quattro dal 2016). Il 6 novembre 2024 il tycoon veniva rieletto alla Casa Bianca con una maggioranza risicata, poco più di 2 milioni di voti su 156 milioni di schede votate. In un anno Trump ha trasformato il declino di una superpotenza - gli Stati Uniti degli ultimi anni - in una forza aggressiva contro paesi e principi che erano stati amici dal dopoguerra ad oggi. Trump e il tramonto della relazione privilegiata americana con l’Europa; Trump e il tramonto delle garanzie democratiche dello stato di diritto. Nel primo anniversario del ritorno di Trump alla Casa Bianca è arrivata l’elezione del sindaco di New York Zohran Mamdani. Ecco un passaggio del suo discorso della vittoria: «la saggezza convenzionale direbbe che sono ben lontano dall’essere il candidato perfetto. Sono giovane, nonostante i miei sforzi per invecchiare. Sono musulmano. Sono un socialista democratico. E, cosa ancora più grave, mi rifiuto di chiedere scusa per tutto questo». Pubblica ha ospitato Ida Dominijanni, giornalista e saggista, fa parte del direttivo del Centro per la Riforma dello Stato. Ha insegnato filosofia politica e teoria femminista all’università di Roma Tre ed è stata ricercatrice alla Cornell University (NY).

    Pubblica - 06-11-2025

  • PlayStop

    Alla Cop l'assemblea dei popoli chiede giustizia climatica

    A Belèm in Brasile lunedì si apre la Cop30 per il clima per cercare di tenere insieme la lotta al riscaldamento globale sotto i colpi del negazionismo di Trump e delle guerre; insieme alla Cop nella città amazzonica si riuniscono migliaia di rappresentanti di movimenti e organizzazioni sociali per elaborare proposte sulla crisi climatica, a partire da quelle relative all'Amazzonia e ai popoli che la abitano. Si chiama Cupola dos Povos ovvero "cupola dei Popoli", e non è la prima volta che si riunisce anzi, è una tradizione. Come ci racconta una delle leader del movimento indigeno brasiliano Sila Mesquita Apurina intervistata da Sara Milanese.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    A come Atlante di giovedì 06/11/2025

    Trasmissione trisettimanale, il lunedì dedicata all’America Latina con Chawki Senouci, il mercoledì all’Asia con Diana Santini, il giovedì all’Africa con Sara Milanese.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 06-11-2025

  • PlayStop

    DARIO MARTINELLI - ANCHE HITLER ERA VEGANO

    DARIO MARTINELLI - ANCHE HITLER ERA VEGANO - presentato da Cecilia Di Lieto

    Note dell’autore - 06-11-2025

  • PlayStop

    Tutto scorre di giovedì 06/11/2025

    Sguardi, opinioni, vite, dialoghi al microfono. Condotta da Massimo Bacchetta, in redazione Luisa Nannipieri.

    Tutto scorre - 06-11-2025

  • PlayStop

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei

    Gaza, l’Onu chiede cibo e tende per l’inverno, ma Israele continua a demolire edifici con raid aerei “A Gaza mancano cibo e rifugi, bisogna aprire il valico di Rafah”: è l’ennesimo appello che l’Onu rivolge a Israele. A quasi un mese dall’entrata in vigore del cessate il fuoco, nella Striscia entra ancora solo una minima parte degli aiuti previsti; le agenzie umanitarie denunciano che Israele impedisce l’ingresso anche a tende, coperte e rifugi. I palestinesi della Striscia, in gran parte sfollati, non sono in condizione di affrontare la stagione fredda che si avvicina. L’esercito però, in violazione del cessate il fuoco, continua l’opera di demolizione degli edifici: dall’alba sono in corso raid aerei sui quartieri orientali di Gaza City. A livello diplomatico intanto gli Stati Uniti, intanto, portano avanti il loro piano per Gaza presso il consiglio di sicurezza dell’Onu: nelle scorse ore la risoluzione che autorizza la Forza internazionale di stabilizzazione è stata presentata anche ai paesi arabi coinvolti nel processo di mediazione tra Hamas e Israele. Da Deir al Balah, la testimonianza di Nicolò Parrino, responsabile logistica di Emergency a Gaza, intervistato da Chawki Senouci.

    Clip - 06-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Interviste e Analisi di giovedì 06/11/2025

    Monica Frassoni, presidente della Alleanza europea del risparmio energetico, commenta l’accordo raggiunto a Bruxelles per gli obiettivi climatici 2040 (90% riduzione delle emissioni ma con 5% di "sconto" ovvero di crediti di carbonio che si possono spendere in progetti di riforestazione in giro per il mondo). Sara Milanese presenta l'incontro dei presidenti a Belém in Brasile come prologo della Cop30 per il clima che inizia lunedì nella citta amazzonica e ci fa ascoltare Sila Mesquita Apurina una delle leader dell'Alleanza delle comunità indigene che organizza la "cupola dei Popoli, l'incontro che da 30 anni porta avanti le istanze dal basso delle società civili, indigene e non. Caterina Pozzi, presidente del CNCA (Coordinamento Nazionale Comunità Accoglienti) ci racconta della contro-conferenza su droghe e dipendenze mentre apre domani quella del governo che rivendicherà l'approccio punitivo e proibizionista. Infine, Alessandro Diegoli rilancia al staffetta 50e50 non solo in Lombardia ma in tutto il mondo.

    Presto Presto – Interviste e analisi - 06-11-2025

  • PlayStop

    Rassegna stampa internazionale di giovedì 06/11/2025

    Notizie, opinioni, punti di vista tratti da un'ampia gamma di fonti - stampa cartacea, social media, Rete, radio e televisioni - per informarvi sui principali avvenimenti internazionali e su tutto quanto resta fuori dagli spazi informativi più consueti. Particolare attenzione ai temi delle libertà e dei diritti.

    Esteri – La rassegna stampa internazionale - 06-11-2025

  • PlayStop

    Presto Presto - Lo stretto indispensabile di giovedì 06/11/2025

    Il kit di informazioni essenziali per potere affrontare la giornata (secondo noi).

    Presto Presto – Lo stretto indispensabile - 06-11-2025

Adesso in diretta