Approfondimenti

Le ricerche sul ghiacciaio della Marmolada, il piano russo per la conquista del Donbass e le altre notizie della giornata

Canazei ANSA

Il racconto della giornata di lunedì 4 luglio 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Le ricerche proseguono sul ghiacciaio della Marmolada, dove ieri c’è stato il crollo che ha travolto decine di alpinisti ed escursionisti. Sono ancora tredici le persone di cui non si hanno notizie. La guerra in Ucraina va avanti e si concentra sempre di più sul Donbass. La Lega di Salvini continua a perdere consensi a destra, ma stavolta il partito non intende ripetere quanto accadde nel 2019: meglio lasciare al Movimento 5 Stelle il compito di staccare la spina. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia. 

Le difficili ricerche sul ghiacciaio della Marmolada

Le ricerche proseguono sul ghiacciaio della Marmolada, dove ieri c’è stato il crollo che ha travolto decine di alpinisti ed escursionisti. Sono ancora tredici le persone di cui non si hanno notizie. Sull’area sono in volo droni ed elicotteri per cercare di individuare i dispersi.
I soccorritori hanno detto che non si può accedere fisicamente al ghiacciaio, c’è il rischio di altri distacchi. Quasi impossibile pensare di recuperare dei superstiti.
Finora sono sette i morti accertati, otto i feriti, due ricoverati in gravi condizioni.
Oggi pomeriggio il Presidente del Consiglio Draghi è stato a Canazei, dove è stato allestito il centro di coordinamento dei soccorsi. Draghi ha dichiarato che questo dramma “ha una componente imprevedibile, ma dipende dal cambiamento climatico: il governo deve riflettere sull’accaduto e prendere provvedimenti” ha detto Draghi in un punto stampa.
Al momento in Italia non c’è un vero sistema di monitoraggio che permetta di seguire cosa succede all’interno dei ghiacciai, dove probabilmente si sono verificate le condizioni che hanno causato il crollo sulla Marmolada.
Questi strumenti vengono già utilizzati in alcuni singoli casi, individuati come aree a rischio crollo, come ad esempio in Valle d’Aosta sul Monte Bianco, ma finora non si è mai ritenuto di doverli estendere ad altri ghiacciai.
Christian Casarotto è glaciologo del Museo della Scienza di Trento, l’ente che monitora i ghiacciai del territorio per la Provincia di Trento. Ai nostri microfoni ha definito “impensabili per la Marmolada” i rilievi e i sistemi di controllo che avrebbero potuto cogliere gli spostamenti avvenuti con il crollo di ieri:

Per le guide alpine della zona un crollo di grande entità sul ghiacciaio della Marmolada era imprevedibile, ma da tempo hanno cominciato a prendere contromisure in caso di possibili distacchi. Fabio Giongo è una guida alpina della Val di Fassa:

 

L’obiettivo della Russia è la conquista di tutto il Donbass

La guerra in Ucraina va avanti e si concentra sempre di più sul Donbass. Questo è quello che è stato fatto trapelare dal Cremlino dopo l’incontro tra Putin e il Ministro della Difesa Sergei Shoigu. Putin ha ordinato di continuare l’offensiva dopo la conquista della regione di Lugansk. E ha confermato che l’obiettivo dal Cremlino è quello di conquistare tutto il Donbass.
Dopo settimane di duri scontri, le forze di Kiev si sono ritirate dall’ultimo bastione della resistenza ucraina nell’oblast che con quello di Donetsk forma la regione orientale del Donbass. Le forze russe avanzano ora sulla città di Seversk, nell’oblast di Donetsk, “da due direzioni”, come ha annunciato il Ministero dell’Interno della autoproclamata Repubblica del Lugansk, ripreso dalla Tass. È dunque qui che si stanno concentrando e si concentreranno i combattimenti nelle prossime settimane. Il nostro collaboratore Andrea Sceresini, è in Ucraina e sta tornando nel Donbass:


 

La Lega non vuole staccare la spina al governo per prima (ma Salvini?)

(di Claudio Jampaglia)

Se non sarà Conte, sarà Salvini. È quello che pensano in tanti dentro e fuori il governo. Basti pensare che alla riunione di oggi, per definire la linea del partito, la ministra Stefani si è sentita in dovere di ricordare che il mandato dei tre leghisti al governo (oltre a lei, Giorgetti e Garavaglia) “è nelle mani di Salvini e non di altri”. Un modo goffo per dire decidiamo noi e non Draghi, ma alquanto goffo, che sa di conferma della leadership non richiesta. Lo farà anche Giorgetti dicendo che non è in discussione Salvini, ma ricorda anche che “vinceremo le elezioni e faremo tutto ciò che vogliamo”, come dire, stiamo calmi e aspettiamo.
Sarà che nella Lega devono assicurarsi che non succeda come nell’estate del 2019 dove il leader passò dal Papeete alla campagna per i pieni poteri, facendo cadere il governo e spingendo i dubbiosi 5Stelle di Di Maio nelle braccia del PD. Stavolta il pensiero della Lega sarebbe quello di lasciar staccare la spina ai 5Stelle. E continuare finché si può con la doppia voce di lotta e di governo che ormai però appare assai logora, soprattutto se le incarna entrambe la stessa persona. Così il comunicato finale del partito è la versione soft dei post sui social di Salvini di stamattina che dicevano: “Se la sinistra insiste con la droga libera, la cittadinanza facile e il ddl Zan faremo vedere di che pasta è fatta la Lega”.
Al partito andrà anche bene così, con tutti i soldi che hanno da gestire. I lavori per le Olimpiadi invernali 2026, per fare un esempio, valgono 10 miliardi di euro a guida leghista. Ma la risposta sui social di centinaia di seguaci del leader è nettamente contraria: vogliamo i fatti, basta parole, non ci fidiamo… Salvini non sembra più in grado di incarnare la sintesi di entrambi i popoli, quello originario della Lega e quello che lui ha moltiplicato soprattutto nel digitale con la bestia. E può continuare coi post contro le ong che salvano le vite e contro i minori stranieri, ma ogni giorno perde audience a destra.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio mercoledì 05/11 12:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 05-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve mercoledì 05/11 17:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 05-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di mercoledì 05/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 05-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di mercoledì 05/11/2025 delle 07:15

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 05-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Poveri ma belli di mercoledì 05/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 05-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di mercoledì 05/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 05-11-2025

  • PlayStop

    Sregolatezza e spiritualità punk: Edda racconta il nuovo album "Messe Sporche"

    Quando esce un nuovo disco di Edda è come risentire un vecchio amico di quelli che cambiano numero ogni volta che perdono il telefono. Messe sporche è un disco che mette da parte la quiete spigolosa del precedente “Illusion”, e riprende il suono abrasivo dell’esordio da solista e, perché no, anche dei Ritmo Tribale. Nove pezzi empatici, diretti, pochi suoni, tutti giusti, in cui si ascoltano rudezza, dramma, ma anche una risata disillusa e molto rock’n’roll, che in qualche caso conserva anche il tono empatico di “Graziosa utopia”. L’album è uscito solo in formato fisico e la prima stampa è andata esaurita in pochi giorni, ma niente paura: potrete acquistarlo in una delle date del tour che il 12 dicembre approda anche a Milano, all’Arci Bellezza. Per darci una preview di disco e spettacolo, Edda ci ha raggiunti all' Auditorium di Radio Popolare con i suoi musicisti al gran completo: Luca Bossi (basso e synth, produttore dell’album), Diego Galeri dei Timoria (batteria), Francesco “Killa” Capasso (chitarre) e Davide Tessari (fonico). Tre pezzi live suonati con un tiro da ventenni e una frizzante chiacchierata su musica, mutande e cose sacre. Il tutto dall’alto di un ponteggio. Ascolta il MiniLive di Edda.

    Clip - 05-11-2025

  • PlayStop

    Volume di mercoledì 05/11/2025

    Dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 16.00, Elisa Graci e Dario Grande vi accompagnano alla scoperta del suono di oggi: notizie, tendenze e storie di musica accompagnate dalle uscite discografiche più imperdibili, interviste con artisti affermati e nuove voci, mini live in studio e approfondimenti su cinema, serie TV e sottoculture emergenti. Il tutto a ritmo di giochi, curiosità e tanta interazione con il pubblico. Non fartelo raccontare, alza il Volume!

    Volume - 05-11-2025

  • PlayStop

    Robert Carsen: "La mia regia del Così fan tutte alla Scala prende spunto dai reality"

    Debutta al Teatro alla Scala di Milano la nuova produzione di "Così fan tutte", celebre titolo di W. A. Mozart. La regia dell'opera, che sarà diretta da Alexander Soddy, porta la firma di Robert Carsen, che per la prima volta affronta questo capolavoro mozartiano. Nella presentazione alla stampa, Carsen ha spiegato di avere preso ispirazione dai reality show a tema sentimentale, come Temptation Island. L'opera sarà infatti ambientata in uno studio televisivo dove si svolge un casting. Ascolta Robert Carsen nella presentazione alla stampa di "Così fan tutte" alla Scala.

    Clip - 05-11-2025

  • PlayStop

    Musica leggerissima di mercoledì 05/11/2025

    a cura di Davide Facchini. Per le playlist: https://www.facebook.com/groups/406723886036915

    Musica leggerissima - 05-11-2025

  • PlayStop

    Considera l’armadillo di mercoledì 05/11/2025

    Considera l'armadillo di mercoledì 5 novembre 2025 ospite @Cristiano Spiliga di @Studio Naturalistico Hyla sul @Progetto Life Imagine per la Protezione, conservazione e riproduzione dell'Ululone appenninico. A cura di Cecilia Di Lieto.

    Considera l’armadillo - 05-11-2025

  • PlayStop

    Cult di mercoledì 05/11/2025

    Oggi a Cult, il quotidiano culturale di Radio Popolare: Elena Russo Arman sulla rassegna per giovani spettatrici e spettatori "Piccoli Elfi"; una mostra conclude il progetto fotografico "Milano vista dal mare" dedicato a minori stranieri; Robert Carsen firma per la prima volta la regia del Così fan tutte" di W. A. Mozart, in scena al Teatro alla SCala; Antonio Serra ricorda Forattini analizzandone le caratteristiche tecniche di caricaturista...

    Cult - 05-11-2025

  • PlayStop

    Cervelli precari e non rinnovati

    Sono 4mila i ricercatori che erano stati assunti all'interno dei programmi del PNRR tramite il CNR o altri centri di ricerca pubblici. Solo poco più di un centinaio verranno stabilizzati, gli altri torneranno precari, come sono da tanti anni. Il paradosso di un sistema che non riesce a programmare, assumere, produrre; senza fondi, senza progetti. Ylenia Spissu è una di loro, Ricercatrice in Biologia molecolare e cellulare presso l’università di Sassari ha una storia esemplare con ormai 18 anni di precariato. E ci racconta della loro denuncia e sconforto. Ascolta l'intervista a cura di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

    Clip - 05-11-2025

  • PlayStop

    Pubblica di mercoledì 05/11/2025

    Pubblica, mezz’ora al giorno di incontri sull’attualità e le idee con Raffaele Liguori

    Pubblica - 05-11-2025

  • PlayStop

    A come Asia di mercoledì 05/11/2025

    A cura di Diana Santini, con Gabriele Battaglia: l'elezione del sindaco di new York vista da Pechino, mentre la tregua commerciale siglata con gli Stati Uniti consente alla Cina di recuperare il ritardo su chip e semiconduttori. Lo Stato australiano di Victoria approva il primo trattato con le comunità aborigene del paese: intervista allo studioso e scrittore Stefano Girola.

    A come Atlante – Geopolitica e materie prime - 05-11-2025

  • PlayStop

    LAVINIA BIANCA - LA VITA POTENZIALE

    LAVINIA BIANCA - LA VITA POTENZIALE - presentato da Ira Rubini

    Note dell’autore - 05-11-2025

Adesso in diretta