Approfondimenti

“L’inflazione da avidità”, il terzo giorno di combattimenti in Sudan e le altre notizie della giornata

inflazione

Il racconto della giornata di lunedì 17 aprile 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Nonostante il crollo dei costi dell’energia, i prezzi dei generi alimentari non si sono abbassati. Al contrario, dal pane alla carne, dall’olio alle verdure, i prezzi rimangono gli stessi o sono addirittura aumentati rispetto al periodo in cui il costo del gas era più alto. In commissione Affari costituzionali, l’opposizione si è schierata unita contro il decreto Cutro. Secondo Mosca e Kiev l’accordo sul grano sarebbe a rischio. Intanto, tre paesi europei hanno bloccato l’importazione del grano ucraino a favore dei produttori locali. In Russia, uno dei più noti oppositori di Putin è stato condannato a 25 anni di carcere. In Sudan, gli scontri armati tra l’esercito e i paramilitari delle Forze di Supporto Rapido continuano nonostante gli appelli della comunità internazionale.

I prezzi dei generi alimentari non calano nonostante il crollo dei costi dell’energia

(di Massimo Alberti)
I costi dell’energia sono crollati ma i prezzi dei generi alimentari non scendono, anzi: dal pane alla carne, dall’olio alle verdure, si continua a pagare come quando il gas era alle stelle, a volte anche di più. Il caso limite della pasta: il prezzo del grano duro si è dimezzato senza nessun vantaggio per i consumatori.
Accuse incrociate fra i produttori e gli intermediari: di sicuro qualcuno specula e a rimetterci sono comunque le famiglie, mentre i colossi dell’agroalimentare aumentano i dividendi.
I dati istat di oggi hanno rilevato una leggera frenata dell’inflazione, ma non su tutti i beni, e non per tutti. L’aumento su base annua passa dal 9,1 al 7,6% grazie al forte calo dei beni energetici, che non si trasferisce però sui beni di tutti i giorni: dagli affitti, agli alimentari freschi e confezionati, che sono stabili dal 12,7 al 12,6%.
Questa differenza però aumenta le disuguaglianze: l’inflazione grava per il 12,5% sulle famiglie più povere rispetto all’8,2 per quelle più ricche.
I costi dell’energia dunque sono crollati ma i prezzi dei generi alimentari non calano. Le speculazioni attraversano tutta a filiera e, come ammesso ormai anche dalla BCE, gonfia i profitti delle imprese.
In interi settori, come industria alimentare, tessile, costruzioni, rileva Istat, i prezzi sono impennati a inizio 2021, ma hanno continuato a salire anche quando energia e materie prima sono scese. Un caso simbolo è la pasta. Il sito specialista Il Fatto Alimentare ha rilevato che oltre al calo dei costi energetici, il prezzo del grano duro, in un anno, si è quasi dimezzato, ma gli spaghetti costano ancora il 25% in più. I pastifici danno colpa ai supermercati: il calo arriverà, dicono, ma non sarà vistoso e sarà diluito in mesi, a causa dei contratti con la Gdo già siglati per il 2023. E perché i pastifici, spiegano, stanno recuperando i costi più alti sostenuti un anno fa, quando vendevano il prodotto ai prezzi concordati nel 2021. Il risultato così è che l’intera filiera scarica il barile sul consumatore finale.
Il dato ormai acquisito, dalla Bce, come dall’Istat, è che mentre i costi di produzione calano, aumentano i profitti delle imprese, che a loro volta causano l’alta inflazione. Ma così non calano i prezzi, o lo fanno più lentamente di quanto non siano saliti. E l’inflazione generata dai profitti uccide il potere d’acquisto dei salari.
Il primo elemento di speculazione arriva così dalla fonte della catena, da chi produce.

Ma non solo: in Portogallo il governo ha verificato che nell’ultimo anno i margini di profitto su ortaggi, frutta e carni sono saliti al 50%. L’indagine governativa ha a sua volta generato decine di procedimenti penali contro la grande distribuzione.
In Gran Bretagna uno studio sindacale dal significativo titolo “greedflation”, traducibile con “inflazione da avidità”, ha puntato su alcune delle principali società quotate, che hanno raddoppiato i profitti rispetto al pre-covid ,e aumentato i dividendi agli azionisti. Tra questi, colossi della grande distribuzione come Tesco e Sainsbury’s , e guarda caso, gli 8 principali produttori alimentari del Regno Unito, tra cui Nestlé. I sindacati parlano di “tacita collusione” tra grandi imprese e governo, che li ha lasciati fare mentre l’inflazione divorava i salari. Anche in Italia il governo lascia fare. In Spagna ad esempio, al contrario il governo ha redistribuito gli extraprofitti aumentando le tasse alle imprese.
Ma qui, come dice Meloni, non bisogna disturbare chi produce. Nemmeno se specula sull’inflazione, a scapito di chi lavora e dei redditi più bassi.

L’opposizione compatta contro il decreto Cutro

(di Anna Bredice)
L’opposizione al decreto Cutro è iniziata già oggi in commissione Affari costituzionali, i pochi emendamenti votati finora del centrosinistra sono stati respinti, ma l’opposizione ha votato in maniera unitaria mostrando al momento di essere compatta contro un decreto che colpisce l’accoglienza dei migranti in due punti essenziali: la protezione speciale e la richiesta di asilo, al punto che potrebbero esserci anche profili di incostituzionalità. In ogni caso il provvedimento mira ad eliminare gli aspetti di accoglienza diffusa e di integrazione dei migranti. L’opposizione mira a fare ostruzionismo, su ogni emendamento presentato i senatori intervengono per alcuni minuti, il risultato sarà che domani in aula il testo andrà senza relatore e di nuovo con tutti gli emendamenti da votare, allungando i tempi del provvedimento che deve essere convertito entro il 9 maggio. L’opposizione si farà in aula e anche fuori, visto che parecchie associazioni si sono date appuntamento per manifestare contro un decreto che viene contestato anche da regioni e comuni. Le regioni non accettano il commissario nominato dal governo, con l’obiettivo di concentrare su Palazzo Chigi poteri che ora spettano agli enti locali, i comuni denunciano la natura del decreto, che sarà quella di requisire caserme, palestre, creare tendopoli per raccogliere e concentrare i migranti, tolti dalla protezione speciale da un lato e dall’altro in attesa della richiesta di asilo, escludendoli da un sistema di accoglienza diffusa. I comuni sono molti, alcuni forse tra quelli che andranno al voto tra qualche settimana. La stretta all’accoglienza è sempre stato il cavallo di battaglia della Lega. Salvini vorrebbe una riedizione dei suoi decreti sicurezza per vincere anche ne confronti della sua alleata, ma deve essere stato per lui uno smacco la sconfitta ad Udine, la destra pensava di avere la vittoria in tasca, anche dopo aver utilizzato il tema immigrazione, poco lontano c’è la rotta balcanica, ma non è andata così.

Il terzo giorno di scontri armati in Sudan

Nonostante i ripetuti appelli della comunità internazionale gli scontri tra l’esercito e i paramilitari delle Forze di Supporto Rapido stanno andando avanti per il terzo giorno. I combattimenti non sono solo a Khartoum. Nella capitale sarebbero stati colpiti almeno tre ospedali.
L’Onu parla finora di 180 morti e oltre 1800 feriti. In alcuni casi iniziano a mancare i servizi di base. Nel pomeriggio ha ripreso a trasmettere la TV di stato. I vertici militari hanno negato di aver perso il controllo di siti sensibili. Il capo dell’esercito, al-Bhuran, ha detto di essere pronto al dialogo ma ha poi aggiunto che vuole anche sconfiggere le forze paramilitari. Difficile ipotizzare quello che possa succedere nei prossimi giorni. Sentiamo quello che ci ha raccontato una nostra fonte in Sudan.

 

Russia, condannato Vladimir Kara-Murza, storico oppositore di Putin

In Russia è stato condannato a 25 anni di carcere uno dei più noti oppositori di Putin.
Vladimir Kara-Murza è stato accusato tra l’altro di aver diffuso notizie false. Aveva criticato l’invasione dell’Ucraina.
Lo storico Giovanni Savino…

 

L’accordo di esportazione di grano dall’Ucraina è di nuovo a rischio

(di Emanuele Valenti)
L’Ucraina ha sempre esportato la maggior parte dei suoi prodotti agricoli – parliamo di uno dei principali produttori mondiali – via mare, attraverso il Mar Nero.
La guerra ha messo in crisi questo sistema.
Prima dello sblocco, parziale, dei suoi porti sul Mar Nero Kyiv ha aumentato l’export via terra, attraverso i paesi europei. Ma a sua volta questo ha creato problemi in alcuni paesi dell’est. I cereali, soprattutto il grano, non sono solo in transito nei paesi europei. Visto il loro prezzo basso sono anche entrati nei diversi mercati nazionali, mettendo in crisi i produttori locali.
Polonia e Ungheria hanno sospeso le importazioni sabato scorso. La Slovacchia ha detto oggi che farà una cosa simile.
Per l’Unione Europea mosse inaccettabili.
Una delegazione ucraina sta trattando con il governo polacco a Varsavia.
Dalla Polonia passa il 10% del grano esportato dall’Ucraina.

Allo stesso tempo ci sono sempre più problemi anche a mantenere in vita l’accordo che dallo scorso luglio ha riaperto tre porti ucraini sul Mar Nero, compreso quello di Odessa.
Negli ultimi giorni Mosca ha già ostacolato almeno due volte il meccanismo che permette alle navi cariche di cereali di uscire in mare.
E ha detto espressamente che il nuovo rinnovo dell’intesa – che ora scadrà il 18 maggio – è a rischio perché non ci sono garanzie alle sue esportazioni di prodotti agricoli e fertilizzanti.
Domani riprenderanno i colloqui in Turchia.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 02/09 19:31

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 02-09-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 02/09 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 02-09-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 02/09/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 02-09-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 02/09/2025 delle 19:50

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 02-09-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Music Revolution di martedì 02/09/2025

    Playlist puntata nr. 10 – Il concerto dei sogni 01 - David Crosby and the Lighthouse: Guinnevere 02 - Beach Boys: Don’t Worry Baby 03 - Lou Reed: Sweet Jane 04 - Janis Joplin: Piece of My Heart 05 - Sly and the Family Stone: Dance to the Music 06 - George Michael: Papa Was a Rollin’ Stone 07 - James Brown: Super Bad 08 - Jacksons: Don’t stop till you get enough 09 - Amy Winehouse: Love is a Losing Game 10 - George Harrison: Wah Wah 11 - Queen: We Are the Champions 12 - David Bowie: Life on Mars 13 - Doors: Gloria 14 - John Lennon: Imagine 15 - Jimi Hendrix: Hey Joe A cura di Massimo Bonelli Regia - casalinga - di Ivana Masiero

    Music Revolution - 02-09-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 02/09/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 02-09-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di martedì 02/09/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 02-09-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di martedì 02/09/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 02-09-2025

  • PlayStop

    Popsera di martedì 02/09/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 02-09-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 02/09/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 02-09-2025

  • PlayStop

    Cecchettin: “Non basta chiudere un sito, serve una vera educazione all’affettività”

    Vertice in procura a Roma per l’inchiesta sui siti internet sessisti. Fra i reati che potrebbero essere ipotizzati dai PM ci sono diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, diffamazione ed estorsione. La vicenda ha fatto emergere una realtà che sui social e su internet ha scaricato sessismo, maschilismo, prevaricazione e violenza contro le donne. E ha suscitato un’ondata di indignazione. Anna Bredice ne ha parlato con Gino Cecchettin, padre di Giulia, che oggi con la sua fondazione ha presentato un progetto per l’educazione all’affettività nelle scuole.

    Clip - 02-09-2025

  • PlayStop

    Almendra di martedì 02/09/2025

    Almendra è fresca e dolce. Almendra è defaticante e corroborante. Almendra si beve tutta di un fiato. Almendra è una trasmissione estiva di Radio Popolare in cui ascoltare tanta bella musica, storie e racconti da Milano e dal mondo, e anche qualche approfondimento (senza esagerare, promesso). A luglio a cura di Luca Santoro, ad agosto di Dario Grande.

    Almendra - 02-09-2025

  • PlayStop

    Lampi Blu 2025 - ep.2

    Luca Prodan, una vita in fuga da Roma a Buenos Aires: storia del ragazzo che andava al college con re Carlo ed è diventato un mito punk in Argentina (ma in Italia è rimasto uno sconosciuto)

    A tempo di parola - 02-09-2025

  • PlayStop

    Lampi Blu 2025 - ep.2

    Luca Prodan, una vita in fuga da Roma a Buenos Aires: storia del ragazzo che andava al college con re Carlo ed è diventato un mito punk in Argentina (ma in Italia è rimasto uno sconosciuto)

    Lampi Blu - 02-09-2025

  • PlayStop

    Claudio Longhi, direttore artistico del Piccolo Teatro: "Credo sia più che mai importante restituire al teatro quella funzione aggregativa"

    Claudio Longhi ha ricevuto il “Premio Nazionale Franco Enriquez per un teatro, un’arte, una letteratura e una comunicazione di impegno sociale e civile”. La motivazione del riconoscimento, attribuito a Longhi “per la direzione artistica del Piccolo Teatro di Milano”, recita così: "La Giuria del Premio Franco Enriquez, ha riconosciuto, a Claudio Longhi, all’unanimità, un coraggio encomiabile, per avere dirottato la Storia del Piccolo Teatro, Teatro d’Europa, da un Teatro di Regia, quello della linea Strehler-Ronconi, a un Teatro dalle molteplici traiettorie, non solo europee, ma internazionali, verso orizzonti capaci di abbattere ogni forma di frontiera, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi che appartengono ai palcoscenici del mondo dando, anche, alle nuove generazioni, attraverso una oculata politica delle Residenze, la possibilità di cercarli e trovarli nel territorio italiano. [...]". A Cult, Ira Rubini ha intervistato proprio Il direttore artistico del Piccolo, Claudio Longhi.

    Clip - 02-09-2025

Adesso in diretta