Approfondimenti

Si allarga lo scontro tra Nato e Russia, i dati Istat sul calo dell’occupazione in Italia e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 30 giugno 2022 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Dopo l’invito ufficiale per Svezia e Finlandia ad entrare nella Nato, Putin minaccia di dispiegare nuovi contingenti. Continua a diminuire il dato dell’occupazione in Italia, anche a fronte del PNRR. Tra i partiti che litigano, Draghi si chiama fuori, mentre le questioni ius scholae e cannabis vengono ignorate ancora. Condanne per tutti gli imputati nel processo per la strage di Viareggio, si continua a difendere l’AD Moretti. L’allarme siccità fa capolino anche nelle regioni del centro e sud Italia, dove i dati parlano di siccità estrema. Un altro duro colpo della Corte Suprema degli Stati Uniti, questa volta sulla questione ambientale. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia. 

Il punto di non ritorno tra Russia e Nato

(di Chawki Senouci)

Oltre all’invio di armi Joe Biden ha parlato del vertice della Nato che si è concluso oggi a Madrid.
“Questo è stato un vertice storico. Prima che la guerra iniziasse, avevo avvertito Putin che l’alleanza sarebbe diventata più forte e più unita e questo è quello che è successo. Difenderemo ogni centimetro del territorio alleato”, tradotto, difenderemo i paesi più a rischio come la Lituania che sta bloccando le merci russe destinate all’enclave di Kaliningrad, la Polonia che è diventata l’hub per il transito di armi occidentali per l’Ucraina e le due new entry nella Nato Svezia e Finlandia.

La reazione russa più significativa è stata quella del ministro degli esteri Lavrov che ha dichiarato: “Una “cortina di ferro” sta riemergendo fra la Russia e l’Occidente”

In questa nuova dinamica si inserisce l’intervento di Putin: “Svezia e Finlandia vogliono unirsi alla Nato? Che lo facciano”, ma devono capire che prima non c’era alcuna minaccia, mentre ora se i contingenti militari saranno dispiegati lì dovremo rispondere in modo simile e creare eguali minacce per i territori da cui vengono minacce nei nostri confronti”.

4 mesi dopo l’inizio dell’invasione dell’Ucraina, il punto di non ritorno è stato raggiunto tra Nato e Russia. Più passa il tempo più il conflitto in corso va oltre a quello che sta succedendo nel Donbass e in Ucraina.
A rafforzare questa idea c’è stato questo comunicato del governo cinese.
Secondo Pechino, è la Nato la vera “sfida sistemica alla pace e alla stabilità mondiale” poiché “lancia guerre ovunque e ha esteso i suoi tentacoli, nel tentativo di esportare la mentalità della Guerra Fredda.

E come se non bastasse torna l’incubo atomico.

La numero uno dell’intelligence Usa, Avril Haines ha dichiarato: “Col prolungarsi della guerra in Ucraina è possibile che la Russia usi le armi nucleari”.

Se vogliamo chiudere un po’ di ottimismo dobbiamo attaccarci alla dichiarazione del presidente indonesiano Joko Widodo in visita a Mosca dopo aver visitato Kiev.
“Ho trasmesso il messaggio del presidente Zelensky al presidente Putin e ho espresso la mia disponibilità a stabilire una comunicazione tra i due leader”

La questione dell’occupazione in calo

(di Massimo Alberti)

I provvedimenti del governo per mitigare le ricadute economiche di guerra ed inflazione non incidono sul lavoro. I dati Istat di oggi fotografano un impatto già piuttosto duro sull’occupazione: cala il numero degli occupati, nuovo record per i precari.
Il dato diffuso settimana scorsa dall’Inps sull’aumento della cassa integrazione e delle domande di disoccupazione, non poteva che anticipare dati altrettanto preoccupanti sull’occupazione. A maggio gli occupati sono scesi sotto i 23 milioni, a causa della perdita di quasi 100mila lavoratori a tempo indeterminato. Crescono solo i lavoratori autonomi, ma rileva la fondazione Di Vittorio, è presto per capire se sia una crescita conseguenza della precarietà, ovvero dipendenti riconvertiti a partite iva. Rispetto ad un anno fa gli occupati sono ancora 460mila in più, ma metà di questi sono precari, il cui numero tocca il nuovo record di 3 milioni e 170mila. Il tasso di inattività torna al 34,8%, sopra il livello pre pandemia. Per il centro studi vicino alla CGIL, è presto per dire se si tratti di una tendenza precisa, ma rileva che si stanno delineando le attese negative legate alla guerra con le sue conseguenze, come la crescita dei prezzi. E sottolinea però, come questo calo dell’occupazione avvenga nella fase di piena applicazione del PNRR con la sua pioggia di miliardi, che evidentemente non ricadono su chi lavora. Una dinamica molto simile al 2021, quando la crescita del PIL non si era tradotta in lavoro, salari, diritti. Dove stanno finendo questi soldi? In questo contesto di crisi di fatto, solo due giorni fa Istat aveva diffuso il dato sul fatturato dell’industria, salito ad aprile del 2,7%, e su valori record da 22 anni ad oggi.

Draghi non riesce a nascondere il ribollire della maggioranza

(di Sandro Gilioli)

“Va tutto bene, il governo va avanti, Conte mi ha giurato che il Movimento 5 Stelle non sene va. Sulla questione ius scholae e cannabis l’esecutivo non c’entra niente: se la vedono in Parlamento, la questione non mi riguarda”.
In conferenza stampa Draghi ha cercato di farsi scivolare addosso i litigi di questi giorni tra i partiti che lo sostengono, compresi i retroscena, quasi che lui fosse magicamente al riparo da tutto.
Probabilmente ha ragione: i partiti stanno scaldando i motori in vista di una lunghissima campagna elettorale, quindi hanno bisogno di posizionarsi, di fare la voce grossa per conquistare consensi.
Ma poi al dunque, stanno tutti buoni.

Ecco, se lui si chiama fuori, resta però che dentro ha una maggioranza al limite del grottesco, con partiti che la mattina si insultano e il pomeriggio vanno insieme al Consiglio dei ministri.
Sarà così per tutto l’anno, con l’acme in autunno, per la discussione sulla legge di bilancio.
È uno spettacolo piuttosto penoso, che l’aplomb di Draghi riesce a nascondere molto male. Ma lui non se ne preoccupa, perché sa che i partiti, rumorosi, fragili e deboli, sono in realtà il miglio viatico per quello che succederà dopo le elezioni, quando al Quirinale ci sarà ancora Mattarella, che ha “inventato” Draghi premier e che non ha nessuna voglia di sostituirlo con un altro.

 

L’epilogo del processo per la strage di Viareggio

Si è chiuso con una condanna a 5 anni per l’ex AD di Ferrovie Mauro Moretti il processo d’appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio. Condanne a 4 anni e 2 mesi per gli altri ex AD di Rfi Michele Mario Elia e di Trenitalia Vincenzo Soprano, oltre che per un altro manager delle Ferrovie.
Condannati a pene comprese tra i 4 anni e 5 mesi ai 6 anni i responsabili delle società tedesche proprietarie e manutentrici delle cisterne che trasportava il treno merci. Il 29 giugno del 2009, all’entrata in stazione a Viareggio, uno dei carri, sviando dal binario, causò la rottura di una cisterna di Gpl, che esplose causando l’incendio che uccise 32 persone e ne ferì un centinaio.
Si tratta di condanne più lievi di quelle richieste dal Pm.
La Cassazione nel gennaio del 2021 aveva disposto il rinvio alla Corte d’appello per alcune questione procedurali, ordinando la rideterminazione della pena per Moretti. A differenza dei precedenti gradi di giudizio Moretti non ha rinunciato alla prescrizione e ha fatto dichiarazioni spontanee, per oltre un’ora, difendendosi dalle accuse e sostenendo di aver investito nella sicurezza. Le dichiarazioni hanno irritato i familiari delle vittime, che non hanno ancora commentato la sentenza.

L’allarme siccità non risparmia il centro-sud

Si allarga alle regioni del centro e del sud la siccità che per settimane ha interessato soprattutto la pianura padana. Le condizioni meteo favoriscono questo allargamento: al Nord è arrivata qualche pioggia che certo non ha risolto la situazione ma ha un po’ attenuato l’emergenza e altri temporali sono previsti nei prossimi giorni. Al centro e al sud invece continua a non vedersi una goccia di pioggia e le temperature sono ancora in aumento. Lo segnala l’Osservatorio Anbi, organizzazione che monitora lo stato dei bacini idrici: coinvolte le Marche, “dove ormai si rischia il razionamento degli approvvigionamenti idrici”. In Toscana il 90% del territorio è in una condizione di siccità estrema e non si ferma la riduzione delle portate dei fiumi, Bisenzio e Ombrone quasi azzerati. “Drammatico” è lo stato della risorsa idrica nel Lazio: a Roma, dall’inizio dell’anno, è piovuto il 63% in meno e in provincia ci sono stati, in pochi giorni, 496 interventi dei Vigili del Fuoco per incendi.

Ce ne ha parlato Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi:

 

Il nuovo colpo all’ambiente della Corte Suprema

Stati Uniti, duro colpo della Corte suprema alle possibili azioni per tutelare l’Ambiente. La corte ha posto un limite ai poteri dell’Agenzia per l’ambiente federale di lottare contro le emissioni di gas serra. In seguito ad una causa avviata da un gruppo di stati repubblicani assieme ad alcune grandi compagnie del carbone, la Corte Suprema ha così inflitto un notevole colpo agli sforzi dell’amministrazione Biden di combattere il cambiamento climatico. Con la solita maggioranza di 6 membri conservatori contro i 3 democratici, i massimi giudici hanno stabilito che l’agenzia per l’ambiente non può fissare i limiti generali alle emissioni dalle centrali elettriche a carbone.

 

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Sono oltre 83mila i nuovi contagi da Covid registrati nelle ultime 24 ore, continua la tendenza che vede un rialzo medio di circa il 50% rispetto ai 7 giorni precedenti, rilevato anche nell’analisi settimanale della fondazione Gimbe. Gli esperti sono concordi che il numero reale dei casi potrebbe essere anche triplo o quadruplo.
59 i morti.
Continua anche la salita dei ricoveri: 338 in più rispetto a ieri nei reparti ordinari, il cui tasso di occupazione di malati covid è ormai oltre il 10%, 13 in più nelle terapie intensive che vedono un tasso di occupazione ancora contenuto, grazie ai vaccini che limitano la malattia grave. L’impatto della variante Ba5 si vede nelle reinfezioni che hanno raggiunto l’8%. L’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede un’impennata di casi in Europa dopo la revoca delle misure di contenimento. In questo quadro il governo avrebbe deciso di prolungare alcune misure di mitigazione, a partire dall’uso delle mascherine FFP2 nei posti di lavoro, dove dovrà tornare anche la misurazione della temperatura all’ingresso. La bozza di aggiornamento è stata recapitata oggi alle parti sociali. Previsti anche incentivi per il lavoro da remoto, in particolare per i lavoratori fragili.

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    Nuova strategia e organismi di gestione per i fondi per le aree interne fino al 2027. Lo ha deciso il governo, con poca convinzione nella possibilità di invertire lo spopolamento e il declino economico di ampie zone d’Italia, più al sud che nel centro nord. In tutto ci vivono oltre 13 milioni di persone. In Lombardia le aree interne sono Valcamonica e Valcamonica in provincia di Brescia, Val d’Intelvi in quella di Como, e l’Oltrepo pavese. Per supportare questi territori ci saranno strutture dalla presidenza del consiglio alle regioni, passando per gli enti territoriali comprensoriali che dovranno attivarsi per coordinare il lavoro in rete. Come nella precedente strategia rimangono centrali i servizi per chi vive in questi territori, dalla sanità alla scuola, passando per le connessioni digitali e i trasporti. L’invecchiamento della popolazione, secondo il documento del governo, appare maggiore in questi territori, i migranti possono aiutare a diminuire questa prospettiva, così come ci sono segnali di ripresa del commercio in alcuni territori. Fabio Fimiani ha sentito Patrizio Dolcini di Legambiente Oltrepo pavese, una delle aree interne della Lombardia.

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