Approfondimenti

Il governo in tilt sul Mes, l’inchiesta della procura di Milano su Esselunga e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 22 giugno 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. I contrasti tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini stanno provocando il caos nella maggioranza. Un report delle Nazioni Unite conta i bambini vittime della guerra in Ucraina. Oggi la finanza ha sequestrato quasi 48 milioni a Esselunga in un’inchiesta in cui si ipotizzano frode fiscale e somministrazione illecita di manodopera. L’ex direttore dell’Agenzia delle dogane Marcello Minenna e l’ex parlamentare leghista Gianluca Pini sono stati messi ai domiciliari per un’inchiesta della procura di Forlì. A Milano, una betoniera ha travolto e ucciso una ciclista.

Sul Mes la destra decide di non decidere

(di Anna Bredice)
I contrasti tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini stanno provocando in questi giorni un po’ di caos e comunque una situazione di stallo nella maggioranza e nel governo e a farne le spese è innanzitutto la ratifica del Mes, che forse slitta a dopo l’estate con la preoccupazione espressa pubblicamente da Bruxelles, che fa riferimento al parere favorevole del ministro dell’Economia, attendendosi quindi un via libera. Ma oggi è accaduto tutt’altro in commissione Esteri, una specie di Aventino alla rovescia, così almeno lo definiscono alcuni del Pd. Il partito democratico e Italia Viva hanno votato il testo base del Mes in commissione, sostenendo la ratifica, il resto dei gruppi della maggioranza invece a cui si sono aggiunti anche i Cinque stelle non hanno partecipato al voto. In sostanza Meloni prende tempo, perché sul Mes le posizioni non sono tutte uguali. C’è la Lega che dice no in maniera netta, un no che ripropone un asse con Giuseppe Conte su questo punto, Forza Italia fa finta di prendere tempo, prima lo volevamo adesso non più spiega con un po’ di imbarazzo Tajani e poi Giorgia Meloni che magari lo potrebbe anche ratificare, ma non può. Un contrasto su una questione attesa dall’Unione europea sulla quale non c’è molto tempo, un braccio di ferro tra due alleati che forse si è ripresentato anche oggi, nell’attesa di un Consiglio dei ministri mai svolto. C’erano due questioni importanti, il codice della strada voluto fortemente da Salvini e i soldi per la ricostruzione in Emilia Romagna, un punto che però deve comprendere e risolvere senza più rinvii anche il tema del commissario. Anche su questo tra Meloni e Salvini non c’è accordo, Salvini non vuole Bonaccini perché vuole mettere le sue mani sul prossimo candidato alle regionali, Meloni inizialmente aveva detto di sì all’attuale Presidente della regione. Chissà se per questo che tutto è saltato, ufficialmente per un non meglio precisato impegno personale della presidente del Consiglio, cosa già accaduta nel passato e che forse segnala non tanto un problema personale quanto più del governo.

Il rapporto dell’ONU sui bambini vittime del conflitto in Ucraina

Un report delle Nazioni Unite conta i bambini vittime della guerra. 136 minori sono stati uccisi dalle truppe russe nel 2022, in più di 400 attacchi tra scuole e ospedali. Per questi dati l’Onu ha inserito la Russia nella “lista della vergogna”, tra i Paesi che hanno compiuto le più gravi violazioni dei diritti dei bambini. Il report riguarda però anche l’Ucraina e dice che 80 minori sono stati vittime dell’esercito di Kiev.
Oggi dal campo la notizia principale è il danneggiamento dei due ponti paralleli di Chonhar, tra la Crimea e la zona occupata di Kherson. Il nostro collaboratore Sabato Angieri è appena tornato dall’Ucraina e ci spiega perché quella zona è strategica.

 

Intanto a Londra si è conclusa poco fa la Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina e i Paesi partecipanti hanno promesso a Kiev sessanta miliardi per la azioni più urgenti di ricostruzione.

Per la procura milanese Esselunga ha frodato il fisco

(di Massimo Alberti)
Lo schema di cui la procura di Milano accusa Esselunga, è sostanzialmente identico ad altre numerose indagini sulla logistica del pubblico ministero Paolo Storari. I lavoratori sono impiegati nei magazzini del committente, in questo caso appunto Esselunga, ma sono formalmente assunti, attraverso una catena di consorzi e appalti, da cooperative che compaiono, e spariscono, evadendo imposte e contributi, spesso senza pagare ai lavoratori arretrati, contributi, TFR. I lavoratori passano da una Coop all’altra pur lavorando per la stessa committenza, non accumulano anzianità e non crescono di livello. È il cosiddetto serbatoio di manodopera che origina frodi e sfruttamento, scrive l’accusa secondo cui i committenti ricavano così un doppio guadagno: costo del lavoro più basso, e la frode erariale da “fatture per operazioni giuridicamente inesistenti e dalla stipula di fittizi contratti di appalto che ha portato all’emissione e al conseguente utilizzo di fatture inesistenti”, come attribuito a Esselunga. Per i magistrati i fatti dal 2016 sono in corso ancora oggi. Inchieste fotocopia hanno riguardato Dhl, Gls, Brt, Geodis, Tnt, Uber, Spumador, Lidl, Salumi Beretta, Fiera Milano, tra gli altri. Sono vicende che i sindacati, in particolare quelli di base, denunciano da tempo con gli scioperi e i picchetti. “E’ moderno caporalato” scrive il sindacato di base USB, dove alle presunte frodi si aggiungono inquadramenti professionali non corretti al livello più basso possibile, trasferimenti per i lavoratori sindacalizzati. Spesso sono proprio loro a finire nel mirino di alcune procure, come a Piacenza o di recente a Brescia proprio per uno sciopero in Esselunga, salvo poi scoprire, come scrive USB in questo caso, che ad aver ragione siamo noi.
Esselunga, dal canto suo, in una nota scrive di aver operato sempre nel rispetto della legalità e offre la propria collaborazione alle indagini.

Arrestato l’ex direttore dell’Agenzia delle dogane Marcello Minenna

(di Andrea Monti)
Nel gennaio 2020 su un tir proveniente dal Belgio furono trovati 28 kg di cocaina. Dietro c’era un imprenditore di Forlì del settore dell’autotrasporto, ma secondo la procura nel traffico di droga era coinvolto anche Gianluca Pini, pure lui imprenditore, oltre che deputato tra 2006 e 2018. Poche settimane dopo la scoperta di ciò che c’era su quel camion, scoppiò la pandemia. Il 16 marzo 2020 Pini si accordò con l’azienda sanitaria della Romagna per una fornitura da alcuni milioni di euro di mascherine, che però non avrebbero avuto i requisiti necessari. Secondo la procura, nella vicenda fu determinante il ruolo dell’Agenzia delle dogane, diretta allora da Minenna, che avrebbe aiutato Pini in cambio di promesse come quella di spingere all’interno della Lega per accreditarlo come uomo di quel partito. Alcuni anni prima Minenna era stato assessore al bilancio a Roma, nei primi mesi dopo la vittoria del movimento 5 stelle alle comunali. Sostituito dal governo Meloni alla guida dell’Agenzia delle dogane, il 31 gennaio di quest’anno era stato scelto come responsabile dell’ambiente nella giunta di destra della regione Calabria, da cui ora è stato sospeso. L’inchiesta non coinvolge solo lui e Pini: anche funzionari della prefettura di Ravenna e dell’azienda sanitaria della Romagna sono stati arrestati.

Un’altra ciclista ammazzata per strada a Milano

(di Diana Santini)
Come Veronica, come Cristina, come Li Tianjiao: oggi è toccato ad Alfina d’Amato, 60 anni, madre di un ragazzo di 14, finire in bicicletta tra le ruote di un mezzo pesante a Milano, una betoniera. Schiacciata in curva nell’angolo cieco, probabilmente, agganciata dal mastodonte di latta, e poi trascinata per venti metri sul pavè. Morta in ospedale mentre la sua bici da signora, bianca, col cestino, assurdamente intonsa e parcheggiata sul marciapiede si offriva agli obiettivi dei fotografi e dei passanti nemmeno troppo scossi. D’altronde, si sa: nella città green della giunta amica delle due ruote, solo ieri il sindaco brindava al compleanno di un noto negozio di bici in città, spostarsi in bicicletta è uno sport estremo. Si crepa, va messo in conto: e se un morto al mese vi sembra poco, provate voi a pedalar, tra le ciclabili tattiche che appaiono e scompaiono come il gatto di alice e ti lanciano con nonchalance tra le auto che sfrecciano su due corsie. Semplici segni sull’asfalto, perlopiù, ottimi da vendere sulle guide turistiche e negli allegri panel internazionali come le “decine di chilometri di mobilità dolce introdotti”. E praticissime anche per parcheggiarci sopra, si sa che il parcheggio a Milano è un incubo.
Ma evidentemente non sono solo gli angoli a essere ciechi, qui. Ora il comune balbetta che la delibera per vietare nelle ore diurne la circolazione dei mezzi pesanti senza sensori di sicurezza è praticamente pronta, e che entro metà luglio sarà presentata. Bisognerà spiegarlo ad Alfina, che è praticamente morta, e alle migliaia di praticamente stronzi, nel senso di poveri illusi, che ancora credono in una città diversa, e rischiano la pelle ogni giorno.

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio martedì 04/11 19:30

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve martedì 04/11 18:30

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di martedì 04/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di martedì 04/11/2025 delle 19:48

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 04-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    PoPolaroid di mercoledì 05/11/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 04-11-2025

  • PlayStop

    No Manches Guey di martedì 04/11/2025

    Un viaggio musicale dentro le culture latino americane.

    No Manches Guey - 04-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di martedì 04/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 04-11-2025

  • PlayStop

    Soulshine di martedì 04/11/2025

    Soulshine è un mix eclettico di ultime uscite e classici immortali fra soul, world music, jazz, funk, hip hop, afro beat, latin, r&b, ma anche, perchè no?, un po’ di sano rock’n’roll. L’obiettivo di Soulshine è ispirarvi ad ascoltare nuova musica, di qualsiasi decennio: scrivetemi i vostri suggerimenti e le vostre scoperte all’indirizzo e-mail cecilia.paesante@gmail.com oppure su Instagram (cecilia_paesante) o Facebook (Cecilia Paesante).

    Soulshine - 04-11-2025

  • PlayStop

    Fuori registro di martedì 04/11/2025

    Voci tra i banchi di scuola. A cura di Lara Pipitone, Chiara Pappalardo e Sara Mignolli

    Fuori registro - 04-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di martedì 04/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 04-11-2025

  • PlayStop

    Salute mentale, dopo l’accoltellamento di Milano il Viminale evoca la riapertura dei manicomi

    Una terza via sui manicomi, dopo la loro chiusura stabilita dalla legge Basaglia. È quella che ha invocato il ministro dell’Interno Piantedosi, commentando l’accoltellamento della donna a Milano per mano di un uomo con problemi psichiatrici. Il capo del Viminale ha detto che il caso richiama l’attenzione sul tema, evocando di fatto la riapertura di strutture simili ai manicomi. “Credo vada riconsiderata una terza via con trattamenti delle persone che garantiscano la sicurezza dei cittadini”, ha spiegato Piantedosi in tv. La maggioranza nei mesi scorsi aveva già provato a mettere mano con una riforma alla legge Basaglia. Ma non è la legge 180 ad aver creato insicurezza e abbandono, bensì il definanziamento della sanità pubblica. Come spiega Massimo Cirri, psicologo e conduttore radiofonico.

    Clip - 04-11-2025

  • PlayStop

    È morto Forattini, matita scorretta e a tratti feroce su vizi e debolezze della prima Repubblica

    È morto Giorgio Forattini. Il vignettista aveva 94 anni. Fondatore della rivista satirica Il male, nella sua lunga carriera ha lavorato per molti tra i maggiori quotidiani nazionali, da Repubblica, alla Stampa, a Paese Sera al Giornale. Per decenni ha commentato le vicende politiche italiane, con un bianco e nero inconfondibile e una scorrettezza esibita e divertita, la sua vera cifra stilistica. Il ricordo del disegnatore e fumettista Stefano Disegni.

    Clip - 04-11-2025

  • PlayStop

    Un lombardo su dieci è straniero. Lavora, paga le tasse ma non riesce a emergere socialmente

    Sono più di un abitante su dieci della Lombardia, lavorano, pagano le tasse, hanno figli che vanno a scuola ma restano ai piani bassi dell’ascensore sociale. È il ritratto degli stranieri nella nostra regione, fotografato dal dossier immigrazione che è stato presentato oggi. Rispetto a un anno fa sono aumentati del 2,3%, la meta preferita Milano e il suo hinterland. Del milione e 200mila stranieri, poco meno di un milione ha il permesso di soggiorno, circa la metà di lungo periodo. “Questo nonostante le difficoltà nell’ottenerlo”, dice Maurizio Bove, presidente di Anolf Lombardia, una delle realtà che ha elaborato il rapporto, che chiede una netta revisione delle norme per la regolarizzazione dei migranti.

    Clip - 04-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di martedì 04/11/2025

    1) Israele, la diffusione del video delle torture nel carcere di Sde Teiman non è il problema. Gli abusi e l’impunità lo sono. (Daniel Solomon - physicians for human rights) 2) New York al voto. Trump minaccia gli elettori che devono scegliere il prossimo sindaco della città, in un’elezione che potrebbe rimodellare il partito democratico. (Roberto Festa) 3) E’ morto Dick Cheney. Il potente vice presidente americano artefice della guerra al terrore che plasmò gli stati uniti contemporanei. (Martino Mazzonis) 4) Francia, la battaglia contro il fast fashion è persa prima ancora di iniziare. A Parigi apre il primo negozio fisico di Shein, il colosso cinese noto per il pesante impatto ambientale e le vergognose condizioni dei lavoratori. (Francesco Girgini) 5) Spagna, la riconciliazione con il Messico passa dall’arte e dalla cultura. Madrid non ha ancora chiesto scusa per il periodo coloniale ma con una mostra e l’assegnazione del premio Cervantes prova a ricucire lo strappo. (Giulio Maria Piantedosi) 6) Belem 2025, ultima chiamata. Diario dalla Cop30: la flotilla dei popoli indigeni partita dal messico in viaggio verso il Brasile. (Alice Franchi) 7) Rubrica Sportiva. Il ritiro di Bopanna, il grande veterano del tennis mondiale. (Luca Parena)

    Esteri - 04-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di martedì 04/11 18:34

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 04-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di martedì 04/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 04-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di martedì 04/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 04-11-2025

Adesso in diretta