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La disperata situazione a Gaza, la sparatoria all’Università Karlova di Praga e le altre notizie della giornata

Gaza ANSA

Il racconto della giornata di giovedì 21 dicembre 2023 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Un 24enne ha aperto il fuoco nella facoltà di Filosofia dell’Università Karlova di Praga, uccidendo almeno 15 persone e ferendone una ventina, alcune delle quali in modo grave. A Gaza il 90% della popolazione rischia di morire di fame: l’allarme arriva da un nuovo report dell’IPC, l’organizzazione legata alle Nazioni Unite che si occupa di sicurezza alimentare. Lega e Fratelli d’Italia hanno bocciato il MES, mentre Forza Italia si è astenuta e questo per la coalizione è un serio problema. La Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che le federazioni internazionali che finora hanno organizzato e gestito le competizioni più prestigiose, come la Champions League, hanno violato le leggi sul libero mercato.

Almeno 15 morti in una sparatoria all’Università Karlova di Praga

Sono 15 le vittime della sparatoria avvenuta a Praga oggi pomeriggio, incluse molte studentesse. Un 24enne ha aperto il fuoco all’interno della facoltà di Filosofia dell’Università Carolina. Il ragazzo è morto. In un primo momento sembrava fosse stato freddato dalla polizia, ora però non viene escluso nemmeno un suo suicidio.
Si chiamava David Kozak, era originario di un paese a pochi chilometri dalla capitale, studiava nella stessa facoltà che ha attaccato. 
Il numero di morti potrebbe salire ancora perché tra i feriti, una ventina, ce ne sono alcuni in gravi condizioni. Dalle prime indagini emerge che l’autore della strage aveva annunciato le sue intenzioni qualche giorno fa sul suo canale Telegram, dicendosi stufo della vita. Oggi sarebbe stato trovato morto anche il padre dello studente. A Praga poco fa Mattia Guastafierro ha raggiunto Flavio Mela, docente di storia dell’arte italiana nella stessa facoltà in cui è avvenuta la sparatoria:


 

Il 90% della popolazione a Gaza rischia di morire di fame

Il 90% della popolazione a Gaza rischia di morire di fame: secondo un nuovo report dell’organizzazione legata alle Nazioni Unite IPC, che si occupa di sicurezza alimentare, una famiglia su 4 soffre la fame, ed è in proporzione il dato più alto mai registrato a livello globale. La situazione umanitaria peggiora di giorno in giorno anche a causa degli aiuti che faticano a raggiungere la popolazione. Secondo l’OMS, in tutta la striscia sono parzialmente funzionanti solo 9 ospedali su 36 e nessuno di questi è al nord. Tommaso della Longa è il portavoce della federazione internazionale della Croce Rossa:

Il premier israeliano Netanyahu, poco fa, ha ribadito che i combattimenti non si fermeranno fino alla totale eliminazione di Hamas, una possibilità che sempre più osservatori considerano inverosimile. Nelle prossime ore, a partire dalle 22 italiane, a New York il consiglio di sicurezza dell’Onu tenterà nuovamente di votare una risoluzione per chiedere una sospensione dei combattimenti dopo tre rinvii consecutivi. Da New York il nostro collaboratore Davide Mamone:


 

La maggioranza di spacca sul MES

Lega e Fratelli d’Italia hanno bocciato il MES. La maggioranza però si è spaccata: Forza Italia si è astenuta e per la coalizione è un serio problema. Il giorno dopo essere stata costretta ad accettare un patto di stabilità che non piaceva a Roma, Giorgia Meloni ha deciso di accodarsi a Matteo Salvini per evitare di lasciare al solo leader della Lega la bandiera dell’antieuropeismo. Da Roma, Anna Bredice:


 

Superlega, la sentenza sul presunto abuso di posizione dominante di UEFA e FIFA

Una sentenza che potrebbe segnare una svolta nella storia del calcio europeo. Per la Corte di Giustizia dell’UE le federazioni internazionali che finora hanno organizzato e gestito le competizioni più prestigiose, come la Champions League, hanno violato le leggi sul libero mercato. Si apre così, almeno in teoria, la strada alla nascita di nuovi tornei, direttamente in mano ai club di calcio, come la tanto discussa Superlega. Oggi pomeriggio le reazioni di Uefa e Fifa, le realtà colpite dalla decisione dei giudici, non si sono fatte attendere.

(di Luca Parena)

“La sentenza di oggi in realtà non cambia nulla”. “Spero che inizino presto questa competizione con due club, noi non proveremo a fermarli”. Come uno specchio deformante, le reazioni dei presidenti di Fifa e Uefa, Gianni Infantino e Alexander Ceferin, riflettono alla rovescia quello che la decisione della Corte di giustizia dell’Unione Europea, nei fatti, ha davvero provocato.
Secondo le leggi europee chi organizza campionati e competizioni internazionali non può anche gestirli dal punto di vista economico. O meglio non può farlo da una posizione di monopolio e non può imporre divieti e sanzioni a chi pensa di organizzare e gestire direttamente suoi tornei alternativi.
È l’apertura a un cambio di prospettiva netto, epocale. Di fatto, da oggi, nessuno può impedire la nascita della nuova Super Lega di calcio.
La A22, la società che da oltre un anno prepara la nascita di questo progetto, oggi ha presentato il formato del nuovo torneo: sono previste fino a 64 squadre europee maschili e 32 femminili, suddivise in categorie, con promozioni, retrocessioni e, soprattutto, ci sono le promesse di aprire la visione delle partite allo streaming gratuito e di spartire ricchi ricavi tra i club che decideranno di unirsi. Al momento si parla potenzialmente di 5 miliardi di euro all’anno, frutto di diritti commerciali.
Progetti, promesse che fin qui restano parole, visto che solo Real Madrid e Barcellona, nessun altro, è coinvolto nel nuovo progetto. Tutti gli altri grandi club europei, soprattutto quelli inglesi, vero ago della bilancia, hanno preso le distanze e garantito che non lasceranno una competizione di storia e prestigio enormi come la Champions League. Fifa e Uefa minimizzano, è l’unica cosa che possono fare. Anche loro però sanno che è un primo passo da cui non si torna indietro.

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    La mobilitazione di lavoratrici e lavoratori di McDonald’s proseguirà anche nei punti vendita gestiti da affiliati, se l’azienda continuerà a rifiutare di aprire un tavolo di trattativa per il contratto integrativo aziendale. Lo dicono i sindacati, che lo scorso fine settimana hanno indetto uno sciopero di otto ore per i dipendenti diretti di Mc Donald's Italia. L’azienda sostiene che – con il 92% dei ristoranti gestito da affiliati – non sarebbe dovuto un integrativo per i pochi punti vendita diretti, che in Italia sono solo 60 su 740. A Bergamo, dove McDonald’s ne gestisce direttamente due all’interno del centro commerciale Orio Center, con più di 70 dipendenti, hanno aderito in tante e tanti. Daria Locatelli di Filcams CGIL Bergamo ha seguito la vicenda.

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    Nella puntata dell'Orizzonte delle Venti del 29 aprile 2025, condotta da Luigi Ambrosio, torniamo al blackout che ha lasciato senza energia elettrica Spagna e Portogallo. È partito l'attacco alle rinnovabili, un attacco interessato, mentre i gestori della rete escludono un episodio di guerra ibrida. Ma resta la domanda: perché due episodi anomali in pochi minuti? Il blackout iberico ci dice quanto le reti da cui dipendiamo, elettriche ed informatiche, siano a rischio. È un problema economico e strategico. Forse non si è trattato di guerra ibrida questa volta, ma ora sappiamo quanto il rischio sia reale. Ne discutiamo con Lorenzo Tecleme, giornalista che vive e lavora in Spagna; Gianluca Ruggeri, professore all'Università dell'Insubria, ingegnere ambientale, Marco Schiaffino, esperto informatico.

    L’Orizzonte delle Venti - 29-04-2025

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    1) A Gaza un genocidio in diretta streaming. L’accusa di Amnesty International a Israele nel suo rapporto annuale sui diritti umani nel mondo. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) 100 giorni di Donald Trump. Il presidente Usa celebra il traguardo in Michigan nella patria dell'automobile. L’obiettivo è riaffermare il suo impegno per ricostruire l’industria americana. Intanto, però, cala nei sondaggi. (Roberto Festa) 3) Canada, alle elezioni vincono i liberali di Carney. Il prezzo pagato dai conservatori per la vicinanza a Donald Trump. (Chawki Senouci) 4) Spagna, il giorno dopo il grande blackout le autorità escludono l’attacco hacker. Il crollo dell’energia elettrica, però, è già diventato una nuova occasione per attaccare la transizione ecologica. (Giulio Maria Piantadosi) 5) Nel parlamento francese oggi un minuto di silenzio per il ragazzo ucciso in moschea venerdì. Ma il governo si rifiuta di parlare di islamofobia. (Francesco Giorgini) 6) Rubrica Sportiva. Il miracolo del Wrexham, il club calcistico gallese che ha raggiunto una storica promozione. (Luca Parena)

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    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

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