Approfondimenti

Il lockdown per i non vaccinati in Germania, lo stop dell’occupazione femminile e le altre notizie della giornata

Il racconto della giornata di giovedì 2 dicembre 2021 con le notizie principali del giornale radio delle 19.30. Angela Merkel ha annunciato il lockdown per i non vaccinati, intanto il suo successore alla cancelleria ha ottenuto il via libera dei partiti per passare all’obbligo vaccinale. Il 16 dicembre inizieranno le vaccinazioni agli under 12, l’obbiettivo è immunizzarne almeno il 50%. I sindacati tornano a mani vuote dall’incontro con Draghi, il Presidente del Consiglio non ha concesso nessuna modifica al testo della manovra. A ottobre ci sono stati 35.000 occupati in più, ma sono tutti uomini. Infine, l’andamento della pandemia di COVID-19 in Italia.

Germania, lockdown per i non vaccinati e obbligo vaccinale da febbraio

“Vista la gravità della situazione, credo sia appropriato introdurre l’obbligo vaccinale”. Così Angela Merkel in conferenza stampa ha annunciato che il Bundestag valuterà la proposta di rendere la vaccinazione anti covid obbligatoria da febbraio. La cancelliera, che si appresta a lasciare il posto ad Olaf Sholz dall’8 dicembre, ha presentato anche una serie di misure decise durante la conferenza stato regioni che mirano a contenere i contagi: si va dalla chiusura di discoteche e locali nelle aree più colpite ad un lockdown per i non vaccinati.

 

La Controfinanziaria di Sbilanciamoci

La legge di bilancio arriverà il 21 dicembre alla camera, sempre che il senato riesca ad approvarla per quella data, visti gli oltre 6 mila emendamenti, di cui più di 5000 arrivati dalla maggioranza. I sindacati stasera sono tornati dal presidente del consiglio Mario Draghi, dopo essere rimasti a mani vuote dai precedenti incontri. Il segretario CGIL Maurizio Landini continua a promettere iniziative, anche per tener buona una parte della sua organizzazione che vorrebbe lo sciopero generale. Di cui però Cisl e Uil non vogliono sentir parlare. Il 10 dicembre si concentreranno alcuni scioperi settoriali: scuola, metalmeccanici, agricoli. Landini spera almeno in un’apertura dal presidente del consiglio, nel precario equilibrio politico trovato sulla manovra.

Ma si può fare una manovra diversa? La risposta è si. Oggi come ogni anno l’associazione sbilanciamoci ha presentato il proprio rapporto annuale, la cosiddetta “Controfinanziaria”: 105 proposte per un valore complessivo di quasi 32 miliardi che parte da una critica alla manovra del governo, giudicata insufficiente e priva di strategia e coraggio, e delinea una manovra alternativa a saldo zero. In particolare sulla riforma del fisco. L’economista Mario Pianta è il presidente di Sbilanciamoci

 

L’occupazione femminile è ferma da 6 mesi

(di Chiara Ronzani)
L’occupazione femminile è ferma dal giugno 2021. Negli ultimi 5 mesi non si sono assunte le donne perché i nuovi posti di lavoro sono stabili e legati soprattutto ai settori sostenuti con i bonus dal governo, come l’edilizia. Settori in cui le donne non ci sono. Sono super presenti, invece, nel turismo e nella ristorazione, che risentono delle restrizioni e non si sono ancora ripresi. Alle donne sono riservati i contratti più precari, i part time, quelli a chiamata. Che in questo momento sono fermi, mentre la ripresa sostenuta dagli incentivi è caratterizzata dal tempo indeterminato.
C’è stato un recupero rispetto al momento più duro della crisi, quando le donne che lavoravano erano scese al 47.6% del totale, era giugno 2020. Ora siamo al 49,5%, ad un passo dal 49,6% del prepandemia.
L’amara verità è che il lavoro femminile in Italia è enormemente più basso rispetto alla media europea, 13 punti e mezzo percentuali, penalizzato dagli squilibri nei carichi di lavoro domestico e dalla scarsità di servizi per le famiglie. Le donne italiane lavorano di più, ma gratis. Il loro forte è il lavoro domestico e di cura non retribuito, che tiene in piedi la società.

La Chiesa non pagherà la Tari su palazzi e basiliche

(di Alessandro Principe)
Niente Tari per le basiliche e i palazzi della Chiesa. In questi giorni, a Roma, i cittadini stanno ricevendo le lettere dell’Ama, l’azienda dei rifiuti, per il pagamento della Tari. Ma il Vaticano – grazie a un emendamento al decreto fiscale – avrà un bello sconto.
Non dovranno pagare la tassa: le basiliche di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria Maggiore e di San Paolo, Castel Gandolfo, la Basilica dei Santi Apostoli, le chiese di S. Andrea della Valle e di San Carlo ai Catinari e pure l’Università Gregoriana. E ancora: l’Istituto Biblico, l’Istituto Orientale e Archeologico, il Seminario Russo, il Collegio Lombardo. E poi: i due palazzi di Sant’Apollinare e la Casa degli esercizi per il Clero di San Giovanni e Paolo.
L’emendamento-regalo porta la firma del presidente della commissione Finanze del Senato: Luciano D’Alfonso, del partito democratico. Abruzzese, 57 anni, una lunga carriera politica da sindaco di Pescara a presidente della Regione Abruzzo, fino allo scranno di senatore.
Eppure la Corte di Cassazione aveva detto il contrario e aveva dato ragione all’Ama: la Tari è la tassa che si paga per un servizio, quello della raccolta dei rifiuti. E quindi – aveva deciso la Suprema Corte – non rientra tra le esenzioni fiscali di cui gode la Chiesa grazie a Patti Lateranensi, a cominciare dall’Imu.
L’esenzione, hanno spiegato i giudici, deve valere solo per “le imposte che gravano sui redditi degli immobili”, non per il corrispettivo di un servizio quale è la Tari. Per questo, a maggio scorso, aveva condannato l’Università Gregoriana al saldo di quanto dovuto al Comune di Roma.
Ora l’emendamento D’Alfonso taglia la testa al toro. La tassa sui rifiuti non è dovuta. Per legge. Il Vaticano ringrazia.

L’andamento dell’epidemia di COVID-19 in Italia

Oggi in Italia sono stati comunicati 16.806 contagi con 72 morti. Continuano ad aumentare i pazienti ricoverati e in Lombardia la regione si prepara a riaprire l’ospedale alla fiera di Milano, che aumentando i posti in terapia intensiva potrebbe allontanare il passaggio in zona gialla, che rischia di scattare nelle prossime settimane. Per ora a lasciare la fascia bianca sarà l’Alto Adige, che la abbandonerà lunedì, dopo il Friuli Venezia Giulia che lo ha fatto 3 giorni fa. A livello nazionale il rapporto settimanale della fondazione Gimbe certifica che infezioni accertate, ricoveri e decessi continuano a salire, ma negli ultimi 7 giorni sono cresciute anche le vaccinazioni. Le terze dosi sono aumentate del 52%, le prime del 35, ma va detto che in numeri assoluti i nuovi vaccinati sono ancora pochi: 168mila in sette giorni a fronte di circa 6 milioni e 800mila persone immunizzabili che non hanno fatto nemmeno un’iniezione. Oggi la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo ha annunciato che il 16 dicembre inizieranno le vaccinazioni nella fascia tra i 5 e gli 11 anni, dopo l’ok arrivato ieri dall’agenzia Aifa.

(di Andrea Monti)
Che obiettivo si è dato il governo per le vaccinazioni dei bambini e cosa pensano i genitori coinvolti? Poco meno di un mese fa il ministro della sanità Roberto Speranza diceva che si punta a immunizzare il 50%. Più di recente il suo consigliere Walter Ricciardi ha fissato un obiettivo più ambizioso, tra il 60 e il 70%. Nella fascia subito sopra, quella tra i 12 e i 19 anni, siamo appunto intorno al 70. Per quei ragazzi, però, c’era lo stimolo della necessità del green pass, che viene chiesto a loro come agli adulti, cosa che non succederà dagli 11 anni in giù, a meno che il governo non cambi posizione nelle prossime settimane. Sulle intenzioni di papà e mamme che dovranno decidere abbiamo intervistato la sondaggista Alessandra Ghisleri dell’istituto Euromedia Research.

 

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio giovedì 27/11 19:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 27-11-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve giovedì 27/11 18:29

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 27-11-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di giovedì 27/11/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 27-11-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 27/11/2025 delle 19:47

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 27-11-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Di palo in frasca di venerdì 28/11/2025

    A cura di Marco Piccardi - Ospite in studio Claudio Sessa 1) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla) 2) Area, Hommage a Violette Nozieres 3) Patrizio Fariselli, Canzone di Seikilos 4) Duke Ellington, Doin’ the Voom Voom 5) Amadeus Wings/dir. C. Hogwood, Serenata Gran partita (Adagio) di W.A.Mozart 6) Chico Buarque De Hollanda, O que sera’ 7) Eric Dolphy, Miss Ann 8) Quicksilver, Maiden of the Cancer Moon/Happy Trails 9) Roberto Cacciapaglia, Tema celeste 10) Penguin Cafè Orchestra, Scherzo and Trio (sigla)

    Di palo in frasca - 27-11-2025

  • PlayStop

    Labirinti Musicali di giovedì 27/11/2025

    "Labirinti Musicali" ideato dalla redazione musicale classica di Radio Popolare, in ogni episodio esplora storie, aneddoti e curiosità legate alla musica attraverso racconti che intrecciano parole e ascolti. Non è una lezione, ma una confidenza che guida l’ascoltatore attraverso percorsi musicali inaspettati, simili a un labirinto. Il programma offre angolazioni nuove su dischi, libri e personaggi, cercando di sorprendere e coinvolgere, proprio come un labirinto acustico da esplorare.

    Labirinti Musicali - 27-11-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 27/11/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 27-11-2025

  • PlayStop

    Live Pop di giovedì 27/11/2025

    Ogni giovedì alle 21.30, l’auditorium Demetrio Stratos di Radio Popolare ospita concerti, presentazioni di libri, reading e serate speciali aperte al pubblico.

    Live Pop - 27-11-2025

  • PlayStop

    Uscita di Sicurezza di giovedì 27/11/2025

    La trasmissione in collaborazione con la Camera del Lavoro di Milano che racconta e approfondisce con il vostro aiuto le condizioni di pericolo per la salute e la sicurezza che si vivono quotidianamente nei luoghi di lavoro. Perché quando succede un incidente è sempre troppo tardi, bisognava prevedere e prevenire prima. Una questione di cultura e di responsabilità di tutte e tutti, noi compresi. con Stefano Ruberto, responsabile salute e sicurezza della Camera del Lavoro di Milano.

    Uscita di Sicurezza - 27-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte delle Venti di giovedì 27/11/2025

    A fine giornata selezioniamo il fatto nazionale o internazionale che ci è sembrato più interessante e lo sviluppiamo con il contributo dei nostri ospiti e collaboratori. Un approfondimento che chiude la giornata dell'informazione di Radio Popolare e fa da ponte con il giorno successivo.

    L’Orizzonte delle Venti - 27-11-2025

  • PlayStop

    La Scala condannata per il licenziamento della lavoratrice che gridò Palestina libera

    Il Teatro Alla Scala di Milano dovrà pagare tutte le mensilità dal licenziamento alla scadenza naturale del contratto a termine alla Maschera che era stata licenziata dopo aver urlato - mentre era in servizio - “Palestina libera” lo scorso 4 maggio prima del concerto alla presenza della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Lo rende noto il sindacato di base Cub che ha seguito la vicenda. La sentenza è del tribunale del Lavoro. Per la Cub si è trattato di un “licenziamento politico”. Spiega il sindacato: “Lo abbiamo sostenuto fin dall'inizio che gridare ‘Palestina libera’ non è reato e che i lavoratori non possono essere sanzionati per le loro opinioni politiche”. La Cub ora chiede anche il rinnovo del contratto della lavoratrice, nel frattempo scaduto. “Ora il teatro glielo rinnovi per evitare altre cause” ci dice Roberto D’Ambrosio, rappresentante sindacale della Cub.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Esteri di giovedì 27/11/2025

    1) “Il mondo non deve lasciarsi ingannare: a Gaza il genocidio non è finito”. Il nuovo rapporto di Amnesty International ci chiede di non voltare la faccia dall’altra parte. (Riccardo Noury - Amnesty Italia) 2) Negligenza e corruzione. Cosa c’è dietro l’incendio del complesso residenziale di Hong Kong costato la vita a decine di persone. (Ilaria Maria Sala, giornalista e scrittrice) 3) Stati Uniti, l’attacco di Washington potrà avere effetti a lungo termine sulle politiche migratorie dell’amministrazione Trump e sulla vita di migliaia di migranti. (Roberto Festa) 4) Francia, dall’estate 2026 torna il servizio militare volontario. Il presidente Macron ha annunciato oggi quello che sembra più che altro un segnale politico e strategico. (Francesco Giorgini) 5) Spagna, una marea di studenti e professori in piazza a Madrid contro i tagli alle università pubbliche. La regione della capitale, guidata dalla destra, è quella che spende meno per gli studenti in tutto il paese. (Giulio Maria Piantedosi) 6) World Music. Entre Ilhas, l’album che celebra diversità e affinità musicali degli arcipelaghi della Macaronesia. (Marcello Lorrai)

    Esteri - 27-11-2025

  • PlayStop

    L'Orizzonte di giovedì 27/11 18:33

    L'Orizzonte è l’appuntamento serale con la redazione di Radio Popolare. Dalle 18 alle 19 i fatti dall’Italia e dal mondo, mentre accadono. Una cronaca in movimento, tra studio, corrispondenze e territorio. Senza copioni e in presa diretta. Un orizzonte che cambia, come le notizie e chi le racconta. Conducono Luigi Ambrosio e Mattia Guastafierro.

    L’Orizzonte - 27-11-2025

  • PlayStop

    A Gaza il genocidio non è finito

    A oltre un mese dall’annuncio del cessate il fuoco nella striscia di Gaza, le autorità israeliane stanno ancora commettendo il crimine di genocidio nei confronti della popolazione palestinese. Un nuovo rapporto di Amnesty International, che contiene un’analisi giuridica del genocidio in atto e testimonianze di abitanti della Striscia di Gaza e di personale medico e umanitario, evidenzia come Israele stia continuando a sottoporre deliberatamente la popolazione della Striscia a condizioni di vita volte a provocare la sua distruzione fisica, senza alcun segnale di un cambiamento nelle loro intenzioni. Martina Stefanoni ne ha parlato con Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Poveri ma belli di giovedì 27/11/2025

    Un percorso attraverso la stratificazione sociale italiana, un viaggio nell’ascensore sociale del Belpaese, spesso rotto da anni e in attesa di manutenzione, che parte dal sottoscala con l’ambizione di arrivare al roof top con l’obiettivo dichiarato di trovare scorciatoie per entrare nelle stanze del lusso più sfrenato e dell’abbienza. Ma anche uno spazio per arricchirsi culturalmente e sfondare le porte dei salotti buoni, per sdraiarci sui loro divani e mettere i piedi sul tavolo. A cura di Alessandro Diegoli e Disma Pestalozza

    Poveri ma belli - 27-11-2025

  • PlayStop

    Stuart Murdoch: "Il mio primo romanzo non è una biografia, ma racconta la mia storia e la storia della mia malattia"

    Il leader dei Belle & Sebastian racconta "L'impero di nessuno", il suo libro d'esordio, ai microfoni di Volume. Un libro che lui stesso definisce di autofiction: "La maggior parte delle cose che accadono a Stephen, il protagonista, sono successe anche a me". 10 anni fa, Murdoch aveva scritto una canzone con il medesimo titolo: "Il romanzo tocca gli stessi temi: Stephen ha un'amica del cuore, Carrie, entrambi hanno la stessa malattia e si sostengono e ispirano a vicenda". La malattia è l'encefalomielite mialgica: "Mentre scrivevo immaginavo il mio pubblico, e il mio pubblico era il gruppo di supporto per l’encefalomielite che frequentavo negli anni Novanta. Immaginavo di scrivere per loro, e questo mi ha aiutato a trovare il tono giusto". Ascolta l'intervista di Niccolò Vecchia a Stuart Murdoch.

    Clip - 27-11-2025

  • PlayStop

    Vieni con me di giovedì 27/11/2025

    Vieni con me è una grande panchina sociale. Ci si siedono coloro che amano il rammendo creativo o chi si rilassa facendo giardinaggio. Quelli che ballano lo swing, i giocatori di burraco e chi va a funghi. Poi i concerti, i talk impegnati e quelli più garruli. Uno spazio radiofonico per incontrarsi nella vita. Vuoi segnalare un evento, un’iniziativa o raccontare una storia? Scrivi a vieniconme@radiopopolare.it o chiama in diretta allo 02 33 001 001 Dal lunedi al venerdì, dalle 16.00 alle 17.00 Conduzione, Giulia Strippoli Redazione, Giulia Strippoli e Claudio Agostoni La sigla di Vieni con Me è "Caosmosi" di Addict Ameba

    Vieni con me - 27-11-2025

Adesso in diretta