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“Vincere è un calcio di rigore. Non sbagliatelo”

In politica, le metafore calcistiche sono sempre una cosa molto seria.

“Questo è un calcio rigore e i rigori li puoi soltanto sbagliare”.

Lo ha detto Renzi a Milano, dove è arrivato a sostenere il candidato del centrosinistra Giuseppe Sala.

Ascolta Matteo Renzi

Matteo Renzi calcio di rigore

Il presidente del Consiglio sa che la partita di Milano non è semplice. Non quanto si immaginasse alla vigilia della contesa.

“Fino a oggi, la campagna elettorale non ha conquistato i cuori e le menti quanto ci si sarebbe aspettati”, dice un dirigente del Partito democratico a Radio Popolare confindando, se non una preoccupazione, la consapevolezza che si guarderà con particolare attenzione al risultato di domenica, in vista dei calcoli pre ballottaggio.

“La metafora del calcio di rigore significa che ogni voto è importante e che la sfida tra Sala e Parisi si deciderà all’ultimo“.

Una vittoria di Sala al primo turno di uno o due punti su Parisi verrebbe considerata un pareggio dal punto di vista politico.

Da qui l’appello alla mobilitazione. “Per vincere ho bisogno di voi”, ha detto Sala, che mercoledi mattina sarà ospite del Microfono Aperto di Radio Popolare.

Ascolta Giuseppe Sala

Giuseppe Sala ho bisogno di voi

Un appello lanciato alla Barona, nella casa di don Gino Rigoldi, il Barrio’s, luogo iconico dell’impegno sociale e della sinistra, con il grande murale dedicato alle donne partigiane ad accogliere Renzi, proprio nei giorni delle polemiche su Anpi e referendum costituzionale. Una scelta che non appare casuale. Mister Expo ha calcato su temi di sinistra – la città di tutti, l’accoglienza dei migranti, il rifiuto delle logiche della paura, le periferie – più di quanto fatto fino a oggi. Pensando a domenica. E pensando alla partita che si concluderà al secondo turno.

  • Autore articolo
    Luigi Ambrosio
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    Di Cesare: “Sul fascismo c’è una mancanza di vigilanza culturale ed etica”

    Una casa editrice di estrema destra si iscrive alla Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria “Più libri, Più liberi”, organizzata dall’Associazione editori italiani. Alcuni intellettuali si chiedono se sia opportuno ospitare pensieri razzisti o apologie del nazismo e come spiega la filosofa e scrittrice Donatella Di Cesare, esperta internazionale di "negazionismo" (l'ultimo suo libro per Einaudi si intitola “Tecnofascismo”): “Non discutiamo la libertà di pensiero e di pubblicazione per una casa editrice, ma l’idea della Fiera intitolata Più libri, Più Liberi a cui chiediamo se è giusto offrire questa vetrina ulteriore, così emblematica e significativa, dove verranno esposti autori e tematiche che in altri paesi europei come la Germania non sono tollerate”. “In Italia c’è una soglia molto bassa di attenzione, forse perché i temi storici non vengono approfonditi e siamo ancora nella vulgata del rigurgito del passato che ritorna o di temi folcloristici da non prendere seriamente e secondo me è un elemento critico e una mancanza di vigilanza culturale ed etica”. Ascolta l'intervista di Claudio Jampaglia e Cinzia Poli.

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    Pubblica di martedì 02/12/2025

    C’è un tesoro in Italia, ambito da sempre, ed è il tesoro delle Assicurazioni Generali. Chi comanda a Trieste, comanda su un pezzo importante del paese. Per 70 anni il tesoro delle Generali è stato controllato da Mediobanca, che una volta era il salotto del capitalismo familiare italiano e oggi è una solida banca milanese. Nell’ultimo anno, grosso modo, due capitalisti nostrani, non si sa se anche coraggiosi, Francesco Gaetano Caltagirone, insieme a Francesco Milleri, hanno portato a termine il colpo del secolo: con un’operazione di scambio di azioni – e con il concorso esterno del MPS, fino a qualche mese fa banca di stato - hanno cacciato i vecchi azionisti dagli uffici di piazzetta Cuccia a Milano (Mediobanca) e al loro posto ci hanno messo se stessi più alcuni amici. In questo modo l’immobiliarista e editore Caltagirone, insiene al socio un po’ litigioso degli eredi Luxottica, hanno preso il controllo di Mediobanca. E lo hanno fatto con l’aiuto del MPS, banca pubblica privatizzanda. Preso il controllo di Mediobanca, i “nostri” Caltagirone&Soci hanno cominciato a vedere terra, la costa triestina, la casa mitteleuropea di Generali. Ora, su tutta questa operazione – sommariamente sintetizzata – qualcosa non ha funzionato. La Procura di Milano sta indagando per il mancato rispetto di alcune importanti formalità da codice penale: il “concerto” non previsto, il rispetto del “mercato” e delle autorità di controllo. Aspettiamo fiduciosi che la giustizia faccia il suo corso, mentre la politica rivendica i suoi meriti, giusti o sbagliati che siano. Pubblica oggi ha ospitato il giornalista e saggista Vittorio Malagutti (Domani) e il senatore del Pd Antonio Misiani.

    Pubblica - 02-12-2025

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    Donald Trump e la svolta conservatrice della democrazia USA. A cura di Roberto Festa e Fabrizio Tonello.

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