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Raqqa: scontro finale con Daesh

 

Raqqa non è grande come Mosul, ma la campagna per cacciare l’ISIS dalla città potrebbe essere altrettanto lunga.

Le forze curdo-siriane sono sempre più vicine al centro. Nelle ultime 24 ore – grazie ai raid americani – sono entrate all’interno della zona chiusa dalle mura. In sostanza hanno iniziato a combattere nella parte vecchia della città.

Dopo mesi di avvicinamento sembra essere arrivato il momento decisivo.

In quella zona, però, ci sarebbero ancora più civili, almeno 100mila. Come è successo e succede ancora a Mosul i raid stanno facendo molte vittime civili. Quasi 200 nel mese di giugno secondo le Nazioni Unite.

A Raqqa ci sarebbero ancora 2000 o 2500 miliziani. La maggior parte sarebbe scappata verso la provincia di Deir al-Zour, in buona parte ancora sotto il controllo dell’ISIS.

La caduta di Raqqa, dove sarebbero stati anche pensati alcuni degli attentati in Europa di questi ultimi anni, sarebbe ovviamente un duro colpo per Daesh. Con la presa di Mosul da parte delle forze irachene – Baghdad sostiene che sia questione di giorni – cadrebbe in sostanza lo Stato Islamico, inteso come controllo del territorio. Ma viste le tante divisioni dei suoi nemici e i tanti problemi di quella regione la fine dell’ISIS è tutt’altra storia.

  • Autore articolo
    Emanuele Valenti
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    Anniversario numero 56 per la Strage di Piazza Fontana, quest’anno oltre alle istituzioni nella celebrazione del pomeriggio parleranno una studentessa di un liceo milanese e uno dei vigili del fuoco che entrarono per primi dopo lo scoppio della bomba, ci spiega Federico Sinicato, presidente dell’Associazione dei Familiari delle vittime di Piazza Fontana. “L’importanza del 12 dicembre va al di là della celebrazione e del ricordo che si fa in piazza, è una data storica per l’intero Paese perché è l’inizio della strategia della tensione che produce effetti devastanti e blocca di fatto il grande movimento di riforma del Paese nato dalle lotte dei lavoratori e degli studenti, basta pensare che l’approvazione del Senato dello Statuto dei lavoratori è del 11 dicembre, il giorno prima, il momento fu scelto come risposta all’avanzata dei diritti e se pensiamo che oggi questi valori vengono rimessi in discussione. E’ una data sacra per il Paese”, In Piazza dopo le celebrazioni istituzionali ci sarà il corteo dei movimenti con partenza alle 18.30 da Piazza XXIV Maggio. E ci sarà anche l’inaugurazione del memoriale “Non dimenticarmi“, un’installazione permanente nata dal basso che ricorda le vittime delle stragi, donata al Comune di Milano e installata in Piazza Fontana. L'intervista di Cinzia Poli e Claudio Jampaglia.

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