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I piccoli schiavi che si fidano degli adulti

Sono sempre di più i minori non accompagnati che sbarcano sulle coste della Sicilia oppure arrivano via terra dopo viaggi lunghissimi e pieni di pericoli. Nei primi sei mesi del 2016 i minori arrivati via mare in Italia sono stati 11.608, quasi tutti senza un adulto che li accopagnasse. Nella giornata internazionale contro la tratta di esseri umani l’organizzazione Save The Children ha pubblicato il suo rapporto sui minori migranti, e ha istituito una helpline  telefonica con un servizio in sei lingue.

“Il numero delle persone inserite nel sistema di protezione per le vittime di tratta è solo la punta dell’iceberg – spiega Raffaela Milano di Save The Children – Sappiamo che c’è una grossa parte di questo fenomeno ancora sommersa e che soprattutto i minori che arrivano in Italia da soli sono particolarmente a rischio. Spesso arrivano già con dei debiti di viaggio molto elevati, sono ragazzi, adolescenti o anche poco più che bambini che si ritrovano in un contesto sconosciuto senza le figure adulte di riferimento e quindi purtroppo spesso cadono vittime di circuiti di sfruttamento: lavoro nero, prostituzione, microcriminalità“.

“Tra i profili che tracciamo – prosegue Milano – c’è quello delle ragazze nigeriane, che quasi sempre partono già con un debito di 30-50 mila euro destinato a crescere ulteriormente, perchè ad esempio devono pagare il pezzo di marciapiede sul quale sono costrette a prostituirsi. Queste giovani vengono legate al pagamento dei loro debiti anche tramite i rituali wudu, che sono molto forti nei loro paesi di origine, e che fanno sì che la ragazza se cerca di scappare o di denunciare chi la sfrutta si senta minacciata di morte. Oppure ci sono i ragazzini egiziani, anche loro spesso con grossi debiti di viaggio, che vengono sfruttati nelle frutterie e nei mercati generali, negli autolavaggi, insomma  in attività lavorative al nero anche molto pesanti, dove non hanno orari di lavoro, non hanno regole e avolte non ricevono nemmeno un euro. Questo li porta molte volte a cominciare a usare sostanze stupefacenti per cercare di reggere queste situazioni. Le diverse nazionalità hanno insomma diversi percorsi, ma c’è un minimo comune denominatore che è quello di incontrare un mondo di adulti, del quale tendenzialmente un ragazzo è portato a fidarsi, e poi rendersi conto di aver fatto un errore drammatico”.

“Noi di Save the Children abbiamo tracciato anche i profili degli sfruttatori, che spesso sono i familiari, gli amici di famiglia, quelli insomma legati alle reti formate già in patria. Per le ragazze che vengono dalla Romania e sono costrette a prostituirsi, ad esempio, lo sfruttatore è il presunto fidanzato. Le accompagnano in Italia e lì iniziano le violenze e le sopraffazioni. Queste figure familiari poi spesso si legano a vere e proprie reti criminali anche transanzionali, quindi l’azione delle polizie internazionali è molto importante per sgominare le organizzazioni che praticano la  tratta di esseri umani”.

Ascolta l’intervista integrale di Massimo Bacchetta a Raffaela Milano di Save The Children

Raffaela Milano

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    1) 25 novembre, quando lo stupro è un’arma di guerra. Nel Sudan sconvolto dalla più grave crisi umanitaria al mondo, migliaia di donne e bambini sono vittime di violenza di genere. (Stefano Piziali - Cesvi) 2) Ucraina, mentre i negoziati per un accordo tra Mosca e Kiev continuano, il piano per la pace Statunitense spacca l’amministrazione americana. (Roberto Festa) 3) La peggiore crisi economica mai registrata. L’occupazione israeliana in Cisgiordania e la distruzione e Gaza hanno provocato un crollo senza precedenti nell’economia palestinese, riportando il paese indietro di decenni. (Allegra Pacheco - West Bank Protection Consortium) 4) “A Dankirque non si vive, si sopravvive”. Sulle coste francesi la situazione umanitaria delle persone migranti peggiora giorno dopo giorno e lo stato non si assume le sue responsabilità. (Veronica Gennari) 5)Lo scandalo di pedofilia che ha sconvolto il vescovo di Cadice è un caso senza precedenti nella chiesa spagnola. (Giulia Maria Piantedosi) 6) Rubrica sportiva. Dopo 52 anni, la nazionale di calcio di Haiti si qualifica per i mondiali. Un risultato storico e prezioso per un paese distrutto dalla violenza. (Luca Parena)

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    Oggi a Cult Mary Sarnataro ci ha parlato di “Zitte mai!”, la serata speciale in scena al teatro Lirico di Milano, che un gruppo di comedians, capitanate da Deborah Villa, dedica all'associazione Cerchi nell'Acqua, che da anni è vicina alle donne vittime di violenza. A partire dalla libertà di esprimersi, la prima che viene a mancare quando una relazione diventa prevaricante, l'appuntamento sarà l'occasione per riflettere sulla violenza sulle donne, usando lo strumento della comicità. L’intervista di Ira Rubini.

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