
Cerca di tornare alla normalità Torre Pacheco, il paese di 42 mila abitanti dove da giovedì si è scatenata la caccia al migrante, con estremisti di destra arrivati da tutta la Spagna con l’obiettivo di punire la comunità magrebina. L’aggressione a un pensionato di 60 anni — amplificata da un video falso che circolava su Telegram — ha scatenato l’arrivo di squadristi di estrema destra da tutta la Spagna. Vestiti di nero, hanno preso d’assalto il quartiere di San Antonio, distrutto vetrine, incendiato cassonetti e braccato i residenti magrebini con mazze e spranghe, finché domenica notte la Guardia Civil non ha sigillato le vie d’accesso al paese per fermare la “caccia”.
In tutto dopo quattro giorni di scontri ci sono 13 arrestati e 120 identificati, molti con precedenti per violenza e tutti venuti da fuori. Vicino Barcellona è stato arrestato l’uomo che secondo la polizia coordina il gruppo Telegram di Deport Now, ritenuto responsabile di aver coordinato e promosso la caccia ai magrebini. La magistratura spagnola ha aperto un’inchiesta per istigazione all’odio e ha indagato anche il responsabile locale del partito di estrema destra VOX che ha difeso la deportazione dei migranti. Il ministro degli interni spagnolo, Fernando Grande Marlaska, ha accusato VOX di essere il responsabile del clima di odio che si è scatenato a Torre Pacheco: dalla scorsa settimana il partito ha lanciato una campagna per l’espulsione di 8 milioni di stranieri dalla Spagna con deportazioni forzate come nell’America di Trump.
Sul terreno si tenta di riportare la calma: gli imam hanno riunito domenica sera i giovani in un parco per disinnescare ritorsioni. Intanto, i collettivi di ultradestra hanno convocato un altro raduno in plaza del Ayuntamiento, e la Guardia Civil promette interventi immediati se la protesta degenera. E nei paesi baschi, mentre stava cercando di fuggire in Francia, è stato arrestato il responsabile dell’aggressione al pensionato di Torre Pacheco, un giovane magrebino, neanche lui residente nel paese.