Approfondimenti

Da Canzonissima registrata con il mangianastri al debutto in tv, Fabio Fazio ricorda Raffaella Carrà

Fazio e Raffaella Carrà Ansa

Il primo ricordo? Canzonissima 70 vista a sei anni, con il mangiacassette per registrare le canzoni. Poi il debutto, sempre al suo fianco. L’intervista di Barbara Sorrentini a Fabio Fazio (che potete riscoltare nella puntata di Prisma del 7 luglio)

Quando hai sentito l’ultima volta Raffaella Carrà?

Ci siamo scritti a giugno per il suo compleanno. Le ho fatto gli auguri, come sempre i messaggi sono stati veloci ma allegri, con la solita dose di ironia che metteva in qualunque cosa facesse. Era sempre molto affettuosa con me.

Come stava?

Sinceramente provai a telefonarle, ma non rispose e quindi le scrissi.
Col senno di poi potrei immaginare che non fosse una giornata particolarmente facile.
Non potevo saperlo.

Qual è il tuo primo ricordo televisivo di Raffaella?

Il mio primo ricordo televisivo di Raffaella è Canzonissima 70. Avevo sei anni, i miei ricordi sono abbastanza nitidi. Il sabato sera in provincia l’aspettavamo come fosse la notte all’opera. A Savona, dove stavo io nel ’70, le giornate erano cadenzate dalla televisione. Il giovedì c’era Rischiatutto e il sabato sera Canzonissima.

Canzonissima 70 fu un’edizione particolarmente bella ed elegante. Ricordo che mi regalarono un piccolo mangianastri a cassette con cui cercavo di registrare le canzoni attaccandomi alla televisione. So di parlare di un epoca preistorica, ma non si poteva fare altro. Non ci si poteva connettere al WI-FI. Ci si metteva con il registratore davanti all’altoparlante del televisore, nel mio caso un pesantissimo Condor bianco e nero, e si attendeva che il televisore si scaldasse prima di poterlo guardare. Tutto ciò rendeva particolarmente magico quello che vedevi. Non era solamente stare seduti stravaccati sul divano con il telecomando in mano a cambiare canale senza accorgersi di quello che passa. Era volontarietà. Era come andare a teatro e quindi chi faceva spettacolo lo faceva bene. Tutto era curato fino all’ultimo dettaglio, traspariva il pensiero di chi progettava, chi scriveva e chi riprendeva. L’estetica di quel tempo ha formato il gusto del paese.

Quando l’hai conosciuta di persona?

Il mio debutto in televisione fu il 10 ottobre del 1983 insieme a Raffaella Carrà.
L’inizio di qualcosa assume sempre un significato particolare. Per me fu un giorno indimenticabile. Non so nemmeno dirti esattamente quello che provai. Il mio primo incontro con Raffaella accadde in via Teulada a Roma. Fui convocato e ci andai con mio padre, perché all’epoca non avevo nemmeno compiuto 19 anni. Ero poco più di un bambino, freschissimo di patente e quindi mi feci accompagnare. Quando arrivai in via Teulada, Boncompagni mi fece entrare per vedere il set del programma. Incontrai Raffaella in ascensore. Il tempo era come compresso, ho visto tutto in una volta. La prima cosa che mi colpì di lei fu che era a colori.
È stato un breve tragitto in ascensore ma è come se avessi attraversato il tempo.

Qual è la canzone di Raffaella che più ti ha rappresentato?

Se dovessi sceglierne una, non perché la preferisca, ma perché riassume in una volta sola un concentrato di ricordi e di compressione temporale sarebbe “Ma che musica maestro”.

Come viveva il fatto di essere un’icona LGBTQ e il suo essere così moderna da aver creato un’emancipazione femminile in tempi non sospetti?

Ne abbiamo parlato nell’ultima intervista a Che tempo che fa.
Riuscire a scoprire l’ombelico e a cantare dell’amore libero in un Italia, che in quegli anni era difficilissima e bacchettona, in un periodo in cui si andava dal 68 ai tentativi di colpi di stato e in cui il sabato sera era il momento più istituzionale in TV, non era affatto scontato.
Basta pensare che negli anni ’80, quando ho cominciato, i testi venivano ancora letti, sottolineati e tagliati dai funzionari e che nominare i politici era ancora un problema.
In questo contesto Raffaella Carrà è stata una stilista, che ha costruito e anticipato il futuro.
Non è un caso che ancora oggi moltissimi le rendano omaggio.

 

Foto | Ansa

  • Autore articolo
    Redazione
ARTICOLI CORRELATITutti gli articoli
POTREBBE PIACERTI ANCHETutte le trasmissioni

Adesso in diretta

  • Ascolta la diretta

Ultimo giornale Radio

  • PlayStop

    Giornale Radio venerdì 04/07 07:29

    Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi. Tutto questo nelle tre edizioni principali del notiziario di Radio Popolare, al mattino, a metà giornata e alla sera.

    Giornale Radio - 04-07-2025

Ultimo giornale Radio in breve

  • PlayStop

    Gr in breve venerdì 04/07 09:31

    Edizione breve del notiziario di Radio Popolare. Le notizie. I protagonisti. Le opinioni. Le analisi.

    Giornale Radio in breve - 04-07-2025

Ultima Rassegna stampa

  • PlayStop

    Rassegna stampa di venerdì 04/07/2025

    La rassegna stampa di Popolare Network non si limita ad una carrellata sulle prime pagine dei principali quotidiani italiani: entra in profondità, scova notizie curiose, evidenzia punti di vista differenti e scopre strane analogie tra giornali che dovrebbero pensarla diversamente.

    Rassegna stampa - 04-07-2025

Ultimo Metroregione

  • PlayStop

    Metroregione di giovedì 03/07/2025 delle 19:49

    Metroregione è il notiziario regionale di Radio Popolare. Racconta le notizie che arrivano dal territorio della Lombardia, con particolare attenzione ai fatti che riguardano la politica locale, le lotte sindacali e le questioni che riguardano i nuovi cittadini. Da Milano agli altri capoluoghi di provincia lombardi, senza dimenticare i comuni più piccoli, da dove possono arrivare storie esemplificative dei cambiamenti della nostra società.

    Metroregione - 03-07-2025

Ultimi Podcasts

  • PlayStop

    Caldo, scarsa igiene, sovraffollamento. La difficile vita nel carcere di San Vittore

    Sovraffollamento, celle chiuse per la presenza di cimici, caldo infernale e nemmeno un condizionatore per i detenuti. È un quadro preoccupante quello che l’Osservatorio sulle condizioni di detenzione dell’associazione Antigone ha trovato nella sua visita a San Vittore. A fronte di una capienza regolamentare di 450 posti, sono oltre 1100 detenuti, la stragrande maggioranza stranieri. Circa duecento hanno meno di 24 anni. Una situazione che purtroppo non è un’eccezione, ci ha detto Valeria Verdolini, presidente di Antigone Lombardia…

    Clip - 04-07-2025

  • PlayStop

    Apertura Musicale di venerdì 04/07/2025

    Svegliarsi con la musica libera di Radio Popolare

    Apertura musicale - 04-07-2025

  • PlayStop

    PoPolaroid di giovedì 03/07/2025

    Basil Baz evoca il suo amore per la Polaroid, per la bellezza dello spazio bianco intorno all’immagine, che gli permetteva di scrivere la data e dare un titolo alla foto; spesso era ispirato da una canzone. Come le fotografie, le canzoni sono memorie nel tempo, e in PoPolaroid accompagno la musica con istantanee sonore; scatti personali, sociali e soprattutto sentimentali.

    PoPolaroid – istantanee notturne per sognatori - 03-07-2025

  • PlayStop

    News della notte di giovedì 03/07/2025

    L’ultimo approfondimento dei temi d’attualità in chiusura di giornata

    News della notte - 03-07-2025

  • PlayStop

    Conduzione musicale di giovedì 03/07/2025 delle 21:00

    Un viaggio musicale sempre diverso insieme ai nostri tanti bravissimi deejay: nei giorni festivi, qua e là, ogni volta che serve!

    Conduzione musicale - 03-07-2025

  • PlayStop

    Jazz in un giorno d'estate di giovedì 03/07/2025

    “Jazz in un giorno d’estate”: il titolo ricalca quello di un famoso film sul jazz girato al Newport Jazz Festival nel luglio del ’58. “Jazz in un giorno d’estate” propone grandi momenti e grandi protagonisti delle estati del jazz, in particolare facendo ascoltare jazz immortalato nel corso di festival che hanno fatto la storia di questa musica. Dopo avere negli anni scorsi ripercorso le prime edizioni dei pionieristici festival americani di Newport, nato nel '54, e di Monterey, nato nel '58, "Jazz in un giorno d'estate" rende omaggio al Montreux Jazz Festival, la manifestazione europea dedicata al jazz che più di ogni altra è riuscita a rivaleggiare, anche come fucina di grandi album dal vivo, con i maggiori festival d'oltre Atlantico. Decollato nel giugno del '67 nella rinomata località di villeggiatura sulle rive del lago di Ginevra, e da allora tornato ogni anno con puntualità svizzera, il Montreux Jazz Festival è arrivato nel 2017 alla sua cinquantunesima edizione.

    Jazz in un giorno d’estate - 03-07-2025

  • PlayStop

    Popsera di giovedì 03/07/2025

    Popsera è lo spazio che dedicheremo all'informazione nella prima serata. Si comincia alle 18.30 con le notizie nazionali e internazionali, per poi dare la linea alle 19.30 al giornale radio. Popsera riprende con il Microfono aperto, per concludersi alle 20.30. Ogni settimana in onda un giornalista della nostra redazione.

    Popsera - 03-07-2025

Adesso in diretta