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Quelli che… non valgono un voto di fiducia

Il governo ha messo la fiducia sulla legge elettorale. Matteo Renzi lo ha chiesto e Paolo Gentiloni ha acconsentito. Il Rosatellum premia le coalizioni, ma non è una legge maggioritaria pura.

Anzi, la sua forte quota proporzionale sarebbe il veicolo attraverso il quale senza l’affermazione di uno dei due schieramenti, si possono poi costruire le Grandi Coalizioni (Pd – Forza Italia).

Per questo il Movimento Cinque Stelle protesta e parla di atto eversivo, di una legge costruita apposta per estrometterlo. I grillini promettono di riempire le piazze per bloccare il blitz del Nazareno.

Proteste arrivano anche da Mdp e da Sinistra Italiana. La soglia di sbarramento è al 3% per le singole liste e al 10% per le coalizioni a livello nazionale sia alla Camera che al Senato, traguardi non facili da raggiungere per le liste di sinistra.

L’accelerazione è stata voluta da Matteo Renzi, di concerto con tutte le correnti Pd. Passata alla Camera, la legge approderà al Senato dopo l’approvazione della Legge di Stabilità. Poi verranno sciolte le Camere e si andrà a votare in marzo, domenica 4, con tutta probabilità.

E’ la seconda volta che in questa legislatura viene messa la fiducia sulla legge elettorale. Era successo anche con l’Italicum. Anche in quella occasione furono forti le polemiche. Matteo Renzi è ricorso al voto di fiducia 66 volte, Paolo Gentiloni 14 volte.

La fiducia non verrà messa sullo Ius Soli. La legge sulla cittadinanza non è una priorità, nonostante tutte le dichiarazioni e gli auspici degli esponenti del Pd. Non verrà approvata in questa legislatura. E tantomeno nella prossima.

Cari ragazzi che siete cresciuti in Italia mettetevi il cuore in pace: il vostro destino non è una priorità delle nostre istituzioni. Non valete nemmeno un voto di fiducia. E rassegnatevi anche voi, insegnanti, genitori, operatori, intellettuali, parlamentari che fate lo sciopero della fame per lo Ius soli: il Palazzo guarda da un’altra parte.

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